mercoledì 12 febbraio 2025

DYGENGUAR RIOBOT BY SENTINEL

NOME DEL MODELLO: DYGENGUAR

PRODUTTORE: SENTINEL

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 42000

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ESTETICA: 9

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 7

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE/DIMENSIONE: 41 x 34 x 19 cm

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PRO

il miglior dygenguar sul mercato

finalmente le articolazioni a scatto

posabilità al top

accensione led magnetica

CONTRO

le varie parti a punta possono creare problemi

le dita delle mani si staccano troppo facilmente

manca la terza spada

edizione esclusiva con l'arma mancante

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Dopo molto tempo torniamo a parlare di una produzione Sentinel e, per la precisione, di un modello inserito nella serie Riobot. Tratto dalla famosa saga di videogiochi Super Robot Wars Original Generations, comincia la nostra analisi del Dygenguar di casa Sentinel. La confezione è ben realizzata con un cartoncino molto resistente e, nella parte frontale, impreziosita da una bellissima immagine ravvicinata del mecha. Il resto della grafica si presenta piuttosto sobria, soprattutto sul retro e con una colorazione di fondo dai toni molto scuri. Il contenuto è diviso in due grandi blister in plastica trasparente, uno accoglie il modello unitamente ai volti alternativi e alla prima spada. Il secondo il resto degli accessori con la gigantesca seconda spada e l’enorme base espositiva. Troviamo ovviamente il libretto istruzioni composto da diverse pagine che, mio consiglio personale, va assolutamente consultato prima di cominciare a muovere il modello. Facciamo subito una piccola precisazione. Sentinel ha realizzato due edizioni per il suo Dygenguar, una reperibile solamente tramite acquisto sul proprio store online. Questa contiene una terza arma ed un volto aggiuntivo. La nostra recensione è realizzata con l’edizione normale, dato che non siamo riusciti a reperire quella esclusiva dello store online.

Il Dygenguar si presenta davvero imponente e maestoso nella sua realizzazione. 25 cm di altezza alla testa, 33 se prendiamo in considerazione la punta estrema delle spalle. Il peso si attesta sui 760 grammi e la sua composizione è un mix dei canonici materiali, ABS – PVC – DIECAST, quest’ultimo utilizzato soprattutto per le articolazioni. Lo sculpt del modello è realizzato alla perfezione riproponendo fedelmente tutti i particolari ed i tratti del mecha. La sua colorazione è divisa in sezioni differenti, alcune da colori lucidi ed altre da colori opachi, questo sostanzialmente riguarda le parti grigie del corpo. Analizzando l’aspetto generale della verniciatura non possiamo che lodare il lavoro svolto da Sentinel, da sempre maestra nella maniacale cura estetica dei suoi prodotti. Non c’è nessuna imperfezione da riscontrare, sia sul modello che nel più piccolo degli accessori. Come ormai accade nella maggior parte delle produzioni moderne, anche Sentinel ha dotato il suo Dygenguar di un impianto d’illuminazione a led. I punti dotati di luce sono gli occhi e le parti frontali delle spalle. La loro attivazione avviene tramite il magnetic touch ed è realizzato con la riproduzione della Kenkon, ossia l’impugnatura che il pilota del mecha brandisce per comandare i colpi con le spade del Dygenguar. La testa di questo accessorio ha un magnete al suo interno e, posizionandolo nei punti specificati sulle istruzioni, fanno accendere i led. La ripetizione dell’operazione ovviamente spegne i circuiti d’illuminazione. I vani delle batterie, non comprese nella confezione, sono ricavati i tre punti sul modello. All’interno del petto e nelle cavità interne delle spalle. Anche per queste operazioni consiglio vivamente di consultare il libretto in dotazione.

Passiamo ora alla vera ed importante novità di livello tecnico introdotta da Sentinel…..finalmente le articolazioni a scatto! Personalmente ho smesso di acquistare questi prodotti proprio perché le articolazioni ad attrito, concepite nelle produzioni precedenti, mi hanno sempre lasciato dubbi e perplessità di tenuta. Sul Dygenguar però la concezione è fortunatamente cambiata e la casa produttrice lo ha dotato dei famosi ratchet joint. In realtà questa introduzione è stata fatta sul modello precedente, il bellissimo Compatible Kaiser, sempre inserito nella serie Riobot. Le nuove articolazioni interessano la maggior parte dei punti mobili, ma soprattutto, quelli fondamentali che contribuiscono al sostegno delle posizioni e dei pesi. Braccia, busto, gambe e caviglie sono quindi dotati di movimenti autobloccanti e da una rigidità davvero elevata. Nelle caviglie e nelle braccia bisogna usare una certa energia per far compiere gli scatti desiderati, questo si traduce però in grande solidità ed affidabilità della posa scelta. Discorso a parte va fatto per quelle delle gambe che, pur essendo concepite nel medesimo modo, offrono un grado di rigidità un po’ inferiore rispetto a quelle citate prima. Non ho comunque avuto difficoltà nel realizzare pose dinamiche, il modello non ha mai presentato criticità o cedimenti, la tenuta e la stabilità generale si sono rivelate davvero di ottimo livello. L’unica vera nota negativa, almeno secondo la mia opinione, riguarda la scelta di dotare il modello solamente di dita articolate che, almeno nella mia copia, si staccano davvero con troppa facilità! La loro concezione è davvero basilare, soprattutto per quello che riguarda il fissaggio alla mano che è costituito da una piccola sfera per ogni dito. Nei vari movimenti eseguiti ho riscontrato davvero molti distacchi dalle sedi ed è un vero peccato.  

Il nostro Dygenguar dispone di ben 6 volti alternativi e tre espressioni facciali diverse. Sentinel ha dotato il modello di 3 volti con occhi colorati e 3 con occhi trasparenti, questi ovviamente riservati all’illuminazione a led. La loro sostituzione avviene molto semplicemente grazie anche alla tipologia di perno utilizzato per togliere e rimettere la testa del mecha. Non troviamo il classico ball joint, ma un perno con testa a croce che semplifica notevolmente le operazioni togli/metti. Rimanendo sempre nel campo delle parti staccabili, abbiamo la possibilità di simulare il lancio degli avambracci. Particolare anche qui la soluzione concepita da Sentinel, non il classico perno sferico, ma uno squadrato con tanto di leva di bloccaggio. Questa dovrà essere alzata per poter sganciare l’avambraccio che, grazie all’impiego di un apposito accessorio ed agli specifici sostegni snodati della basetta, potrà essere posizionato nella modalità lancio. Proseguendo nell’analisi del parco accessori, per la verità non molto ampio, troviamo le due spade in dotazione. La prima è la riproduzione della classica katana giapponese, mentre la seconda è in pratica l’arma finale che viene usata dal Dygenguar per infliggere i colpi più potenti ai nemici, l’immensa Zankanto Sword. Lunga ben 46 cm rappresenta l’accessorio clou del modello Sentinel, praticamente scelta obbligata per l’esposizione finale. Il peso della spada è notevole e per aiutare il Dygenguar al suo sostegno, sono stati creati appositi accessori da agganciare ai palmi delle mani. Sono concepiti sia per la Zankanto che per la spada normale ed hanno due inclinazioni differenti, questo per poter esporre le armi in perfetto asse verticale o in posizione inclinata. Questi blocchi svolgono egregiamente la loro funzione andando a bloccare saldamente l’elsa delle spade impedendo di fatto il distacco dalle mani. Le articolazioni a scatto poi svolgono un ruolo fondamentale per sorreggere il peso della immensa Zankanto Sword. Sarebbe stato impensabile concepire il modello con le vecchie soluzioni ad attrito!

L’analisi finale è riservata alla base espositiva che, viste le dimensioni del modello, è di dimensioni assai generose, ma comunque già proposta in produzioni precedenti a questa, ad esempio nell’Ultimate Gravion. E’ il classico grande quadrato con angoli staccabili. Abbiamo però anche qui l’introduzione di una bella novità, oltre al classico braccio snodato, Sentinel ha realizzato un secondo sostegno praticamente identico a quelli della serie Metal Build Bandai. Quindi abbiamo un braccio telescopico con base orientabile in fase d’inclinazione, tutto ovviamente con fermi di bloccaggio. La testa di fissaggio è in metallo con movimento a scatto, questo per sorreggere in modo efficace il peso del modello. Seppur funzionale, questa tipologia di stand espositivo richiede un grande spazio per essere utilizzato e, come nel mio caso, rimarrà permanentemente nella confezione. Lo scrivo con dispiacere perché l’esposizione del Dygenguar in pose sospese è dannatamente bella da vedere.

Il Dygenguar Riobot è un modello davvero ben realizzato e finalmente concepito con soluzioni diverse dalle classiche utilizzate in precedenza da Sentinel. Le sue dimensioni sono in linea con le realizzazioni attuali che vediamo uscire sul mercato, cosa che sicuramente contribuisce ad aumentarne l’apprezzamento finale. Togliendo il difetto delle dita articolate che ho descritto, il modello Sentinel entra di diritto nella classifica delle realizzazioni più belle del 2024. Personalmente spero anche nella realizzazione dell’altro mecha che lo accompagna nelle sue scorribande, l’Aussenseiter, sarebbe davvero fantastico avere il duo di queste dimensioni e qualità. Piccola nota aggiuntiva alla recensione. Il modello ha diverse sezioni appuntite che possono provocare danni alle dita. Come ho scritto all’inizio, sul libretto illustrativo Sentinel ha ben specificato come movimentare il modello con specifico focus su dove mettere le mani.
 
 

 


 

giovedì 23 gennaio 2025

GX112 REPLIGAIGAR & OPTION SET - BANDAI SOUL OF CHOGOKIN

NOME DEL MODELLO: GX112 REPLIGAIGAR & OPTION SET

PRODUTTORE: BANDAI SPIRITS - TAMASHII WEB SHOP

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 30.800

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ESTETICA: 8

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 9

ACCESSORI: 7

ARICOLAZIONI/POSABILITA': 7

CONFEZIONE/DIMENSIONE : 41 x 35 x 18 cm

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PRO

pezzo importante della serie Final

altra occasione per avere lo Stealth Gao 2

nella versione Repli Star GaoGaiGar è molto bello

due miniature di Mamoru nella confezione

CONTRO

mancano sempre gli avambracci

per ottenere la versione finale bisogna avere almeno un Gx68 in più

prezzo un po' alto

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Bandai e GaoGaiGar, un binomio vincente che, nella serie Soul of Chogokin, ci ha regalato modelli di buona qualità e fattura. Le diverse ristampe del GX68 dimostrano la grande richiesta ed il continuo apprezzamento verso il prodotto realizzato dalla casa nipponica. L’universo di GaoGaiGar è ricco di mecha comprimari che man mano compaiono durante i vari episodi e, ovviamente, vengono riproposti anche nella seconda serie GaoGaiGar Final. La nostra recensione analizzerà il GX112 RepliGaiGar & Option Set, tratto proprio dalla serie Final. Si tratta della copia del mecha di Guy con una colorazione completamente chiara, guidato però dal finto Mamoru. Dopo aver effettuato la Final Fusion con lo Stealth Gao 2 e le altre Gao Machine, assume le sembianze del Repli Star GaoGaiGar. Ne scaturisce un combattimento contro Guy, qui al comando del GaoFighGar che culmina con la distruzione del Repli Star  GaoGaiGar e del falso Mamoru.

La realizzazione di questo set è targata Tamashii Web Shop, quindi con una tiratura più limitata rispetto alle edizioni normali della serie Soul of Chogokin. La confezione giunge quindi con il brown box in cartone che contraddistingue queste produzioni. All’interno la vera e propria scatola corredata come sempre da bellissime immagini, realizzate per la presentazione del prodotto in tutte le sue peculiarità. Aprendola troviamo un contenitore in polistirolo con all’interno il grande Stealth Gao 2 ed il leone Galeon. Un blister in plastica invece contiene tutto il resto degli accessori disponibili per questo set. Uno Stand espositivo con targa nominale, le diverse coperture per le sezioni Ultech Engine, un volto e tre coppie di mani alternative per il GaiGar, due diverse miniature di Mamoru, una testa GaoGaiGar e due supporti per gli armamenti degli avambracci. Chiude come sempre il libretto illustrativo.

Diciamolo subito, quello a cui ci troviamo davanti è semplicemente un copia/incolla di ciò che già ben conosciamo, sia per il Galeon/GaiGar che per lo Stealth Gao 2, peraltro già prodotto due volte con i set GX68X e GX68X The Ultimate King of Brave version. Sul fronte tecnico dunque nessuna novità o miglioria, le uniche differenze sono la diversa colorazione del mecha, qui bianco perlato e grigio. Ad essere precisi quella realizzata da Bandai non è l’esatta gamma di colori visti nella serie. Nell’episodio dedicato il Repli Gaigar è totalmente bianco, probabilmente Bandai ha optato per l’inserimento delle parti in grigio per non far apparire il modello troppo piatto dal punto di vista estetico. Tale scelta si rivela comunque azzeccata e ben studiata perchè diversifica le sezioni centrali del mecha e ben si amalgama con il bianco perlato delle altre parti. La trasformazione da Galeon a GaiGar è ovviamente la medesima vista nel GX68, si esegue molto semplicemente con la stessa sequenza, ma per chi non si ricordasse il procedimento, può ricorrere al libretto istruzioni per il corretto svolgimento.

Lo Stealth Gao 2 è riproposto nella sua prima versione realizzata, ovvero con le parti in color oro opaco. Questo set, come la stessa Bandai scrive sul proprio sito, è anche “l’ultima” occasione per completare il GX68 GaoGaiGar, dato che la Gao Machine è ovviamente compatibile. Per chi non avesse mai visto dal vivo lo Stealth Gao 2, ricordo che l’ingombro di questo accessorio è notevole e necessita di un bello spazio espositivo. La sua apertura alare è di ben 42 cm nella sua massima estensione! Nella confezione lo troviamo separato dai due propulsori Ultech Engine che vanno semplicemente uniti al corpo centrale. Queste sezioni hanno coperture differenti, nere quando lo Stealth Gao 2 viene utilizzato a terra e verde trasparente quando utilizzato in volo. Queste ultime sono chiaramente le più coreografiche perché mostrano i bellissimi dettagli interni dei propulsori. La fase di aggancio al GaiGar, sia come supporto di volo che per la Final Fusion, avviene esattamente come per la versione 1 del GX68, quindi anche qui nessuna novità. Da sottolineare purtroppo, come per le precedenti versioni uscite, l’assenza degli avambracci del GaoGaiGar e del casco all’interno del vano di aggancio. Per completare la Final Fusion e realizzare il Repli Star GaoGaiGar è necessario possedere una o più copie del GX68. Una volta assemblato, il Repli GaoGaiGar può replicare le classiche pose della serie e, grazie al supporto in dotazione, realizzare il lancio del Broken Phantom utilizzando uno degli anelli dorati posti sui propulsori delle ali. Da notare una cosa molto importante, il peso dello Stealth Gao 2 è notevole e in alcune posizioni mette a dura prova le articolazioni del modello. Bisogna quindi ben bilanciare i pesi “giocando” con i movimenti delle caviglie e delle gambe.

Lo stand espositivo a corredo del GX112 è identico a quello realizzato per la versione GX68X, manca solamente il supporto per Goldion Hammer che, per questa versione, non è previsto. La base si compone con l’assemblaggio di tre parti e con il fissaggio del supporto centrale che sostiene il modello. Questa parte è molto grande ed ha al suo interno un’asta in metallo per rinforzare tutta la struttura. Oltre al GaoGaiGar può anche sostenere il solo Stealth Gao 2 o il GaiGar.

Il set proposto da Bandai contiene, come già citato all’inizio, due miniature, veramente molto piccole, di Mamoru. La prima è dotata di una propria mini basetta fissa e lo raffigura con la PasQ Machine in mano. La seconda invece lo raffigura nella classica posizione utilizzata per riportare il malcapitato di turno alla sua forma umana dopo l’estrazione del nucleo Zonder. Ovviamente questa versione di Mamoru va utilizzata sul GaoGaiGar classico e, tramite apposito supporto, si applica all’interno della bocca di Galeon. L’effetto delle due miniature è tutto sommato carino, ma essendo in scala con il modello ne ha ridotto veramente tanto le dimensioni. Aggiungiamo anche la loro realizzazione in plastica trasparente verde rende un po’ difficile la loro visualizzazione una volta posizionate. Rimangono comunque una gradevole aggiunta al set realizzato da Bandai.

Il GX112 RepliGaiGar & Option Set, vista la sua tiratura TWS, è un set chiaramente dedicato agli appassionati dell’universo di GaoGaiGar che va assolutamente esposto accanto al suo antagonista, il GX104 GaoFighGar. Come detto non porta nessuna novità di carattere tecnico riproponendo le medesime soluzioni usate per le precedenti realizzazioni della serie e questa personalmente la trovo una notevole pecca. Anche il fatto di dover possedere almeno una copia del GX68 per poter realizzare il Repli Star GaoGaiGar, non rende questa uscita particolarmente appetibile al collezionista generico a cui può piacere il set. Al netto di questi due fattori la realizzazione Bandai si attesta su di un buon livello qualitativo riproponendo, anche se in colorazione differente ed in minima parte, uno dei GX della serie Soul of Chogokin più riusciti di sempre.