Il ferro si batte fin che è caldo…..se un prodotto funziona
vuol dire che la direzione intrapresa è quella giusta e questo concetto è
sicuramente diventato nel tempo parte integrante della filosofia di vendita in
casa Hot Toys. A dimostrarlo ci sono le ormai innumerevoli realizzazioni
dedicate proprio al mitico uomo di ferro ed a tutto ciò che ruota introno al
suo universo. Ovviamente stiamo parlando di Iron Man. Il lancio positivo di
Iron Patriot per la nuova serie Diecast, spinge Hot Toys ha realizzare
un’armatura che non compare nell’ultima pellicola Iron Man 3, il War Machine
Mark 2.
Il packaging è ovviamente identico in dimensioni a quello di
Iron Patriot, cambiano colori e art work frontale. Il colore predominante è
chiaramente il grigio che, alternando due tonalità differenti, ricorda quelli
dell’armatura in questione. All’interno il box in polistirolo con la scritta
War Machine ben incisa sul pannello di copertura frontale, mentre nel retro
trovano sistemazione il display stand, le batterie ed il libretto istruzioni
redatto in lingua cinese ed inglese. Dentro alla confezione il nostro War Machine
si presenta contornato dai vari set di mani, il lancia missili e l’immancabile
cannone da posizionare sulla schiena. Manca curiosamente all’appello il secondo
casco con il volto del Colonnello James Rhodes.
Strutturalmente ci troviamo difronte al medesimo modello
colorato in modo differente. La colorazione è grigio argento e sapientemente le
parti chiare vanno a spezzare, in ogni parte del corpo, un’estetica che
altrimenti sarebbe risultata davvero molto piatta. A differenza dell’Iron
Patriot il War Machine non presenta graffi o segni di danneggiamento, Hot Toys
ha optato per un painting satinato e pulito, praticamente una Mark appena
uscita dalle Stark Industries. Anche sul fronte posabilità ritroviamo tutte le
gimmik che consentono una vasta gamma di posizioni dinamiche, fra cui
ovviamente la classica power pose con il pugno a terra. E’ comunque sempre uno
spettacolo constatare la solidità che la casa di Hong Kong è riuscita ad
ottenere su questi prodotti diecast. Analizzando però bene il modello, ho
trovato una piccola differenza rispetto alla versione Patriot. Con mio stupore
noto che non è presente il tasto per lo sblocco del bacino, tutta la zona
lombare è liscia! Tranquilli, l’articolazione che permette l’avanzamento delle
gambe è presente, solo che stranamente lo sblocco è stato concepito in maniera
differente. In questo caso si devono tirare verso il basso le gambe per sganciare
e far muovere la parte mobile. Ma come, invece di migliorare si peggiora?
Analizzando la cosa a mente fredda si capisce chiaramente come questo War
Machine in realtà fosse il primo vero diecast 01. Hot Toys ha semplicemente
deciso di invertire le uscite e di conseguenza la numerazione delle due Mark.
Lanciare l’Iron Patriot, ben visibile nel film, come apripista della nuova
linea è stata sicuramente un’abile mossa strategica, sicuramente molto più
accattivante nella sua estetica rispetto al più “freddo” War Machine. Possiamo
quindi quasi definire questo diecast 03 come il prototipo di questa serie Hot
Toys.
In definitiva questa Mark è indirizzata più verso i vogliosi
o golosi collezionisti di Iron Man. E’ ovvio che questa produzione sia una
mossa commerciale per cercare di far cassa con un’armatura già uscita e
solamente colorata in modo differente. Probabilmente per molti il fatto che non
appaia nel film, è motivo per non prenderne in considerazione l’acquisto. Effettivamente
la sua reperibilità è ancora abbastanza semplice, segno inequivocabile di un
non grande apprezzamento da parte dei collezionisti Hot Toys. Qualunque sia la
vostra opinione, questo War Machine rimane comunque un ottimo prodotto che non
sfigura affatto al fianco delle altre produzioni di casa Hot Toys dedicate
all’uomo di ferro.