mercoledì 12 febbraio 2025

DYGENGUAR RIOBOT BY SENTINEL

NOME DEL MODELLO: DYGENGUAR

PRODUTTORE: SENTINEL

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 42000

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ESTETICA: 9

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 7

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE/DIMENSIONE: 41 x 34 x 19 cm

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PRO

il miglior dygenguar sul mercato

finalmente le articolazioni a scatto

posabilità al top

accensione led magnetica

CONTRO

le varie parti a punta possono creare problemi

le dita delle mani si staccano troppo facilmente

manca la terza spada

edizione esclusiva con l'arma mancante

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Dopo molto tempo torniamo a parlare di una produzione Sentinel e, per la precisione, di un modello inserito nella serie Riobot. Tratto dalla famosa saga di videogiochi Super Robot Wars Original Generations, comincia la nostra analisi del Dygenguar di casa Sentinel. La confezione è ben realizzata con un cartoncino molto resistente e, nella parte frontale, impreziosita da una bellissima immagine ravvicinata del mecha. Il resto della grafica si presenta piuttosto sobria, soprattutto sul retro e con una colorazione di fondo dai toni molto scuri. Il contenuto è diviso in due grandi blister in plastica trasparente, uno accoglie il modello unitamente ai volti alternativi e alla prima spada. Il secondo il resto degli accessori con la gigantesca seconda spada e l’enorme base espositiva. Troviamo ovviamente il libretto istruzioni composto da diverse pagine che, mio consiglio personale, va assolutamente consultato prima di cominciare a muovere il modello. Facciamo subito una piccola precisazione. Sentinel ha realizzato due edizioni per il suo Dygenguar, una reperibile solamente tramite acquisto sul proprio store online. Questa contiene una terza arma ed un volto aggiuntivo. La nostra recensione è realizzata con l’edizione normale, dato che non siamo riusciti a reperire quella esclusiva dello store online.

Il Dygenguar si presenta davvero imponente e maestoso nella sua realizzazione. 25 cm di altezza alla testa, 33 se prendiamo in considerazione la punta estrema delle spalle. Il peso si attesta sui 760 grammi e la sua composizione è un mix dei canonici materiali, ABS – PVC – DIECAST, quest’ultimo utilizzato soprattutto per le articolazioni. Lo sculpt del modello è realizzato alla perfezione riproponendo fedelmente tutti i particolari ed i tratti del mecha. La sua colorazione è divisa in sezioni differenti, alcune da colori lucidi ed altre da colori opachi, questo sostanzialmente riguarda le parti grigie del corpo. Analizzando l’aspetto generale della verniciatura non possiamo che lodare il lavoro svolto da Sentinel, da sempre maestra nella maniacale cura estetica dei suoi prodotti. Non c’è nessuna imperfezione da riscontrare, sia sul modello che nel più piccolo degli accessori. Come ormai accade nella maggior parte delle produzioni moderne, anche Sentinel ha dotato il suo Dygenguar di un impianto d’illuminazione a led. I punti dotati di luce sono gli occhi e le parti frontali delle spalle. La loro attivazione avviene tramite il magnetic touch ed è realizzato con la riproduzione della Kenkon, ossia l’impugnatura che il pilota del mecha brandisce per comandare i colpi con le spade del Dygenguar. La testa di questo accessorio ha un magnete al suo interno e, posizionandolo nei punti specificati sulle istruzioni, fanno accendere i led. La ripetizione dell’operazione ovviamente spegne i circuiti d’illuminazione. I vani delle batterie, non comprese nella confezione, sono ricavati i tre punti sul modello. All’interno del petto e nelle cavità interne delle spalle. Anche per queste operazioni consiglio vivamente di consultare il libretto in dotazione.

Passiamo ora alla vera ed importante novità di livello tecnico introdotta da Sentinel…..finalmente le articolazioni a scatto! Personalmente ho smesso di acquistare questi prodotti proprio perché le articolazioni ad attrito, concepite nelle produzioni precedenti, mi hanno sempre lasciato dubbi e perplessità di tenuta. Sul Dygenguar però la concezione è fortunatamente cambiata e la casa produttrice lo ha dotato dei famosi ratchet joint. In realtà questa introduzione è stata fatta sul modello precedente, il bellissimo Compatible Kaiser, sempre inserito nella serie Riobot. Le nuove articolazioni interessano la maggior parte dei punti mobili, ma soprattutto, quelli fondamentali che contribuiscono al sostegno delle posizioni e dei pesi. Braccia, busto, gambe e caviglie sono quindi dotati di movimenti autobloccanti e da una rigidità davvero elevata. Nelle caviglie e nelle braccia bisogna usare una certa energia per far compiere gli scatti desiderati, questo si traduce però in grande solidità ed affidabilità della posa scelta. Discorso a parte va fatto per quelle delle gambe che, pur essendo concepite nel medesimo modo, offrono un grado di rigidità un po’ inferiore rispetto a quelle citate prima. Non ho comunque avuto difficoltà nel realizzare pose dinamiche, il modello non ha mai presentato criticità o cedimenti, la tenuta e la stabilità generale si sono rivelate davvero di ottimo livello. L’unica vera nota negativa, almeno secondo la mia opinione, riguarda la scelta di dotare il modello solamente di dita articolate che, almeno nella mia copia, si staccano davvero con troppa facilità! La loro concezione è davvero basilare, soprattutto per quello che riguarda il fissaggio alla mano che è costituito da una piccola sfera per ogni dito. Nei vari movimenti eseguiti ho riscontrato davvero molti distacchi dalle sedi ed è un vero peccato.  

Il nostro Dygenguar dispone di ben 6 volti alternativi e tre espressioni facciali diverse. Sentinel ha dotato il modello di 3 volti con occhi colorati e 3 con occhi trasparenti, questi ovviamente riservati all’illuminazione a led. La loro sostituzione avviene molto semplicemente grazie anche alla tipologia di perno utilizzato per togliere e rimettere la testa del mecha. Non troviamo il classico ball joint, ma un perno con testa a croce che semplifica notevolmente le operazioni togli/metti. Rimanendo sempre nel campo delle parti staccabili, abbiamo la possibilità di simulare il lancio degli avambracci. Particolare anche qui la soluzione concepita da Sentinel, non il classico perno sferico, ma uno squadrato con tanto di leva di bloccaggio. Questa dovrà essere alzata per poter sganciare l’avambraccio che, grazie all’impiego di un apposito accessorio ed agli specifici sostegni snodati della basetta, potrà essere posizionato nella modalità lancio. Proseguendo nell’analisi del parco accessori, per la verità non molto ampio, troviamo le due spade in dotazione. La prima è la riproduzione della classica katana giapponese, mentre la seconda è in pratica l’arma finale che viene usata dal Dygenguar per infliggere i colpi più potenti ai nemici, l’immensa Zankanto Sword. Lunga ben 46 cm rappresenta l’accessorio clou del modello Sentinel, praticamente scelta obbligata per l’esposizione finale. Il peso della spada è notevole e per aiutare il Dygenguar al suo sostegno, sono stati creati appositi accessori da agganciare ai palmi delle mani. Sono concepiti sia per la Zankanto che per la spada normale ed hanno due inclinazioni differenti, questo per poter esporre le armi in perfetto asse verticale o in posizione inclinata. Questi blocchi svolgono egregiamente la loro funzione andando a bloccare saldamente l’elsa delle spade impedendo di fatto il distacco dalle mani. Le articolazioni a scatto poi svolgono un ruolo fondamentale per sorreggere il peso della immensa Zankanto Sword. Sarebbe stato impensabile concepire il modello con le vecchie soluzioni ad attrito!

L’analisi finale è riservata alla base espositiva che, viste le dimensioni del modello, è di dimensioni assai generose, ma comunque già proposta in produzioni precedenti a questa, ad esempio nell’Ultimate Gravion. E’ il classico grande quadrato con angoli staccabili. Abbiamo però anche qui l’introduzione di una bella novità, oltre al classico braccio snodato, Sentinel ha realizzato un secondo sostegno praticamente identico a quelli della serie Metal Build Bandai. Quindi abbiamo un braccio telescopico con base orientabile in fase d’inclinazione, tutto ovviamente con fermi di bloccaggio. La testa di fissaggio è in metallo con movimento a scatto, questo per sorreggere in modo efficace il peso del modello. Seppur funzionale, questa tipologia di stand espositivo richiede un grande spazio per essere utilizzato e, come nel mio caso, rimarrà permanentemente nella confezione. Lo scrivo con dispiacere perché l’esposizione del Dygenguar in pose sospese è dannatamente bella da vedere.

Il Dygenguar Riobot è un modello davvero ben realizzato e finalmente concepito con soluzioni diverse dalle classiche utilizzate in precedenza da Sentinel. Le sue dimensioni sono in linea con le realizzazioni attuali che vediamo uscire sul mercato, cosa che sicuramente contribuisce ad aumentarne l’apprezzamento finale. Togliendo il difetto delle dita articolate che ho descritto, il modello Sentinel entra di diritto nella classifica delle realizzazioni più belle del 2024. Personalmente spero anche nella realizzazione dell’altro mecha che lo accompagna nelle sue scorribande, l’Aussenseiter, sarebbe davvero fantastico avere il duo di queste dimensioni e qualità. Piccola nota aggiuntiva alla recensione. Il modello ha diverse sezioni appuntite che possono provocare danni alle dita. Come ho scritto all’inizio, sul libretto illustrativo Sentinel ha ben specificato come movimentare il modello con specifico focus su dove mettere le mani.
 
 

 


 

giovedì 23 gennaio 2025

GX112 REPLIGAIGAR & OPTION SET - BANDAI SOUL OF CHOGOKIN

NOME DEL MODELLO: GX112 REPLIGAIGAR & OPTION SET

PRODUTTORE: BANDAI SPIRITS - TAMASHII WEB SHOP

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 30.800

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ESTETICA: 8

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 9

ACCESSORI: 7

ARICOLAZIONI/POSABILITA': 7

CONFEZIONE/DIMENSIONE : 41 x 35 x 18 cm

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PRO

pezzo importante della serie Final

altra occasione per avere lo Stealth Gao 2

nella versione Repli Star GaoGaiGar è molto bello

due miniature di Mamoru nella confezione

CONTRO

mancano sempre gli avambracci

per ottenere la versione finale bisogna avere almeno un Gx68 in più

prezzo un po' alto

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Bandai e GaoGaiGar, un binomio vincente che, nella serie Soul of Chogokin, ci ha regalato modelli di buona qualità e fattura. Le diverse ristampe del GX68 dimostrano la grande richiesta ed il continuo apprezzamento verso il prodotto realizzato dalla casa nipponica. L’universo di GaoGaiGar è ricco di mecha comprimari che man mano compaiono durante i vari episodi e, ovviamente, vengono riproposti anche nella seconda serie GaoGaiGar Final. La nostra recensione analizzerà il GX112 RepliGaiGar & Option Set, tratto proprio dalla serie Final. Si tratta della copia del mecha di Guy con una colorazione completamente chiara, guidato però dal finto Mamoru. Dopo aver effettuato la Final Fusion con lo Stealth Gao 2 e le altre Gao Machine, assume le sembianze del Repli Star GaoGaiGar. Ne scaturisce un combattimento contro Guy, qui al comando del GaoFighGar che culmina con la distruzione del Repli Star  GaoGaiGar e del falso Mamoru.

La realizzazione di questo set è targata Tamashii Web Shop, quindi con una tiratura più limitata rispetto alle edizioni normali della serie Soul of Chogokin. La confezione giunge quindi con il brown box in cartone che contraddistingue queste produzioni. All’interno la vera e propria scatola corredata come sempre da bellissime immagini, realizzate per la presentazione del prodotto in tutte le sue peculiarità. Aprendola troviamo un contenitore in polistirolo con all’interno il grande Stealth Gao 2 ed il leone Galeon. Un blister in plastica invece contiene tutto il resto degli accessori disponibili per questo set. Uno Stand espositivo con targa nominale, le diverse coperture per le sezioni Ultech Engine, un volto e tre coppie di mani alternative per il GaiGar, due diverse miniature di Mamoru, una testa GaoGaiGar e due supporti per gli armamenti degli avambracci. Chiude come sempre il libretto illustrativo.

Diciamolo subito, quello a cui ci troviamo davanti è semplicemente un copia/incolla di ciò che già ben conosciamo, sia per il Galeon/GaiGar che per lo Stealth Gao 2, peraltro già prodotto due volte con i set GX68X e GX68X The Ultimate King of Brave version. Sul fronte tecnico dunque nessuna novità o miglioria, le uniche differenze sono la diversa colorazione del mecha, qui bianco perlato e grigio. Ad essere precisi quella realizzata da Bandai non è l’esatta gamma di colori visti nella serie. Nell’episodio dedicato il Repli Gaigar è totalmente bianco, probabilmente Bandai ha optato per l’inserimento delle parti in grigio per non far apparire il modello troppo piatto dal punto di vista estetico. Tale scelta si rivela comunque azzeccata e ben studiata perchè diversifica le sezioni centrali del mecha e ben si amalgama con il bianco perlato delle altre parti. La trasformazione da Galeon a GaiGar è ovviamente la medesima vista nel GX68, si esegue molto semplicemente con la stessa sequenza, ma per chi non si ricordasse il procedimento, può ricorrere al libretto istruzioni per il corretto svolgimento.

Lo Stealth Gao 2 è riproposto nella sua prima versione realizzata, ovvero con le parti in color oro opaco. Questo set, come la stessa Bandai scrive sul proprio sito, è anche “l’ultima” occasione per completare il GX68 GaoGaiGar, dato che la Gao Machine è ovviamente compatibile. Per chi non avesse mai visto dal vivo lo Stealth Gao 2, ricordo che l’ingombro di questo accessorio è notevole e necessita di un bello spazio espositivo. La sua apertura alare è di ben 42 cm nella sua massima estensione! Nella confezione lo troviamo separato dai due propulsori Ultech Engine che vanno semplicemente uniti al corpo centrale. Queste sezioni hanno coperture differenti, nere quando lo Stealth Gao 2 viene utilizzato a terra e verde trasparente quando utilizzato in volo. Queste ultime sono chiaramente le più coreografiche perché mostrano i bellissimi dettagli interni dei propulsori. La fase di aggancio al GaiGar, sia come supporto di volo che per la Final Fusion, avviene esattamente come per la versione 1 del GX68, quindi anche qui nessuna novità. Da sottolineare purtroppo, come per le precedenti versioni uscite, l’assenza degli avambracci del GaoGaiGar e del casco all’interno del vano di aggancio. Per completare la Final Fusion e realizzare il Repli Star GaoGaiGar è necessario possedere una o più copie del GX68. Una volta assemblato, il Repli GaoGaiGar può replicare le classiche pose della serie e, grazie al supporto in dotazione, realizzare il lancio del Broken Phantom utilizzando uno degli anelli dorati posti sui propulsori delle ali. Da notare una cosa molto importante, il peso dello Stealth Gao 2 è notevole e in alcune posizioni mette a dura prova le articolazioni del modello. Bisogna quindi ben bilanciare i pesi “giocando” con i movimenti delle caviglie e delle gambe.

Lo stand espositivo a corredo del GX112 è identico a quello realizzato per la versione GX68X, manca solamente il supporto per Goldion Hammer che, per questa versione, non è previsto. La base si compone con l’assemblaggio di tre parti e con il fissaggio del supporto centrale che sostiene il modello. Questa parte è molto grande ed ha al suo interno un’asta in metallo per rinforzare tutta la struttura. Oltre al GaoGaiGar può anche sostenere il solo Stealth Gao 2 o il GaiGar.

Il set proposto da Bandai contiene, come già citato all’inizio, due miniature, veramente molto piccole, di Mamoru. La prima è dotata di una propria mini basetta fissa e lo raffigura con la PasQ Machine in mano. La seconda invece lo raffigura nella classica posizione utilizzata per riportare il malcapitato di turno alla sua forma umana dopo l’estrazione del nucleo Zonder. Ovviamente questa versione di Mamoru va utilizzata sul GaoGaiGar classico e, tramite apposito supporto, si applica all’interno della bocca di Galeon. L’effetto delle due miniature è tutto sommato carino, ma essendo in scala con il modello ne ha ridotto veramente tanto le dimensioni. Aggiungiamo anche la loro realizzazione in plastica trasparente verde rende un po’ difficile la loro visualizzazione una volta posizionate. Rimangono comunque una gradevole aggiunta al set realizzato da Bandai.

Il GX112 RepliGaiGar & Option Set, vista la sua tiratura TWS, è un set chiaramente dedicato agli appassionati dell’universo di GaoGaiGar che va assolutamente esposto accanto al suo antagonista, il GX104 GaoFighGar. Come detto non porta nessuna novità di carattere tecnico riproponendo le medesime soluzioni usate per le precedenti realizzazioni della serie e questa personalmente la trovo una notevole pecca. Anche il fatto di dover possedere almeno una copia del GX68 per poter realizzare il Repli Star GaoGaiGar, non rende questa uscita particolarmente appetibile al collezionista generico a cui può piacere il set. Al netto di questi due fattori la realizzazione Bandai si attesta su di un buon livello qualitativo riproponendo, anche se in colorazione differente ed in minima parte, uno dei GX della serie Soul of Chogokin più riusciti di sempre.
 
 

 

sabato 30 novembre 2024

MAZINKAISER SKL MORTAL MIND CCS - LIMITED EDITION

NOME DEL MODELLO: MAZINKAISER SKL

PRODUTTORE: CCS

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 32.676

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ESTESTICA: 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 10

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE: DIMENSIONI: 54,2 x 42 x 20 cm

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PRO

esteticamente eccezionale

dotazione accessori sontuosa

doppia estetica realizzabile

la Ganzanto Sword è immensa

dettagli incredibili

CONTRO

articolazione dei polsi un po' debole

la versione con il mantello nasconde troppo il volto

la base espositiva ha bisogno di essere rinnovata

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Quella che state per leggere non è una semplice recensione, ma l’emozionante viaggio alla scoperta di quello che può essere probabilmente considerato uno dei migliori prodotti dell’anno! Condividiamo con tutti gli appassionati del settore l’analisi dell’ultima meraviglia di CCS per la serie Mortal Mind…..direttamente “dall’Inferno” presentiamo il MAZINKAISER SKL!!!!! Fin dalle prime immagini del prototipo è stata chiara una cosa, la cura maniacale riposta nella sua realizzazione, sia della figura che nei suoi accessori. Non che le produzioni precedenti abbiano avuto un trattamento diverso, ma con questo modello CCS raggiunge vette incredibili, soprattutto nella completezza della sua dotazione.

IL GRANDE BROWN BOX

La confezione ha l’ormai classica concezione a cui CCS ci ha abituati. Questa volta però le dimensioni sono da record per la serie Mortal Mind. Con 54,2 cm di lunghezza, 42 di larghezza e 20 di spessore, diventa in assoluto il più grande box realizzato ad oggi dall’azienda. Il cartone esterno questa volta è dotato di maniglia, questo per agevolarne il trasporto o gli spostamenti. Frontalmente abbiamo l’immagine del Mazinkaiser accompagnata dai loghi di produzione e dal nome del mecha. Sul retro una grande scritta con ideogrammi e la ripetizione del nome SKL ed il marchio Mortal Mind. L’apertura ci rivela la splendida copertina lucida con le immagini del Mazinkaiser e sul retro, come da tradizione, un disegno del personaggio in bianco e nero. La disposizione interna vede due grandi vassoi in plastica trasparente, due più piccoli ai lati ed il contenitore in polistirolo dov’è alloggiato il modello. Quello che però immediatamente ruba lo sguardo è l’immensa spada denominata Ganzanto Sword, per capirci meglio, quella che il mecha tiene dietro la schiena. Le sue dimensioni sono veramente esagerate, pensate che l’altezza con il manico corto, supera quella del modello! Riprenderemo più avanti la sua descrizione perché ci sarà una bella sorpresa.

MAZINKAISER SKL…SOLIDE BASI

Questo nuovo modello Mortal Mind è stato progettato basandosi sul precedente Great Mazinkaiser. Attenzione però, il Mazinkaiser SKL non è un copia/incolla del suo predecessore, ma una produzione ripensata con ben il 93% di parti nuove. La struttura ed i dettagli interni sono stati completamente rimodellati per riproporre l’aspetto cupo del nuovo SKL. Un’attenta analisi ci mostra come solamente la parte bassa delle gambe ed i piedi condividano la medesima estetica del Great Mazinkaiser, cambiandone ovviamente la colorazione. Il modello è concepito dal  classico mix di materiali. Abbiamo parti Die-Cast, ABS, POM, PVC E MAGNETI. L’altezza del solo Mazinkaiser è di 26 cm per un peso di 980 grammi. La riproduzione dei movimenti è affidata alle ormai classiche articolazioni ad attrito con un elevato grado di rigidità. Queste permettono al modello di riproporre tutte, ma proprio tutte, le iconiche pose viste nel cortometraggio animato, ma è anche possibile realizzarne tante altre di nostra fantasia grazie alla massima libertà di movimento di cui gode il nuovo SKL.  

DETTAGLI E COLORAZIONE

Sul fronte del dettaglio CCS non è seconda a nessuno, le realizzazioni precedenti sono lì a dimostrare che questa azienda è maestra nella cura dei suoi prodotti. Il nuovo SKL è scolpito ed impreziosito da molti particolari, alcuni anche molto piccoli, ma che vanno ad esaltare tutto lo sculpt generale del modello. Una delle cose che mi ha colpito molto, è il dettaglio interno visibile attraverso due piccole fessure poste sulla schiena, davvero incredibile la loro realizzazione. Possiamo ammirarne molti altri sapientemente distribuiti sul corpo del Kaiser che, nonostante la colorazione scura, possono essere notati immediatamente perché realizzati in tonalità più chiare. Abbiamo citato la colorazione scura perché il Mazinkaiser SKL di CCS è davvero dark ed è anche questo aspetto che ne aumenta la bellezza estetica. La distribuzione dei colori la trovo magnifica con un amalgama cromatica perfetta. Sotto la luce dei riflettori si può identificare bene la vera tonalità della colorazione. La fanno da padrone diverse tonalità di grigio che si alternano lungo tutto il corpo. Vengono spezzate da inserti oro e rosso scuro che troviamo sulla testa, sul pettorale, sugli avambracci, sulle mani e sulle parti terminali delle gambe. Ne possiamo notare altri anche all’interno delle articolazioni, anch’esse impreziosite da notevoli dettagli scolpiti sulla loro superficie. Le parti più scure del modello sono in grigio antracite e non nero come potrebbe sembrare ad un primo sguardo. La finitura generale è semilucida con alcune zone più opache, proprio come accaduto sullo Shin Getter Black.

DI TUTTO…MA ANCHE DI PIU’

Non ho volutamente ancora parlato della dotazione accessori, cosa che solitamente faccio all’inizio degli articoli. Il motivo è dettato dal fatto che, in questa produzione CCS, il parco accessori ricopre come non mai un’importanza ed un valore fondamentali per la valutazione globale del lavoro svolto dall’azienda. Cominciamo stilando l’elenco completo che si trova all’interno della confezione. Leggendolo capirete immediatamente cosa vi riserva questa sontuosa edizione limited allestita da CCS. I nomi delle varie parti sono state tradotte dalla lista ufficiale fornita direttamente dalla casa di produzione.

Corpo Mazinkaiser SKL – Skull Pilder  - Ganzanto Sword – Manico lungo per Ganzanto Sword – Spada Spinata flessibile – Spada Spinata fissa – Secondo Manico di supporto per Spada Spinata – Pistole Pettorali Breastrigger – Caricatori Breastrigger lunghi – Caricatori Breastrigger corti – 4 paia di mani alternative – Prolunghe per i polsi – 3 Parti per formare la Scure Breasted Mahawk – Supporto metallico snodato per Ganzanto Sword – Corona magnetica supporto parti del Mantello – Parte principale Mantello – 6 parti formazione mantello – Testa Damaged Mazinkaiser SKL – Ali Wing Cross – Back Pack Wing Cross – Parti terminali Back Pack – 2 Bracciali per polsi – 3 Catene lunghe – 3 Catene corte – Catena centrale per il collo – Punta terminale per asta Spada Spinata – Punta terminale piatta aste Ganzanto Sword con innesto catena – Effetto Inferno Blaster – Circuito illuminazione led Inferno Blaster – Circuito Illuminazione led interno per occhi – Base Espositiva dedicata – 2 Aste di supporto metalliche corta e lunga per base espositiva – 3 Giunti di supporto modello per aste metalliche – Connettori aste metalliche fisso e mobile – Libretto istruzioni illustrato.

Questa è l’enorme dotazione accessori che CCS ha concepito per il suo SKL e, come avrete sicuramente capito, possiamo riprodurre le due versioni che il mecha mostra nel cortometraggio animato. La prima dotata di Mantello con Spada e la seconda con le grandi ali Wing Cross concesse dal mecha femminile Wingle, un mix fra la Minerva X e Devil Lady.

ADESSO ARRIVA IL DIVERTIMENTO PIU’ GRANDE

Preparatevi a perdervi in un limbo di piacere e divertimento assoluto perché con tutta la mole di accessori a disposizione sarà veramente arduo scegliere l’esposizione finale per il vostro Mazinkaiser SKL! Seguiteci adesso nella descrizione di questi fantastici accessori che ci riserveranno anche alcune bellissime sorprese ed alla fine avrete, come il sottoscritto, la diabolica tentazione di acquistare due copie di questo fantastico modello.

Cominciamo con il piccolo Skull Pilder che è riprodotto alla perfezione. Anche la sua trasformazione per agganciarsi alla testa del Mazinkaiser è perfettamente riprodotta ed il suo innesto risulta davvero molto semplice. Purtroppo c’è da segnalare un po’ di precarietà nel mantenere la posizione, ma comunque nulla di veramente grave. Pur essendo di piccole dimensioni, lo Skull Pilder è dotato di particolari davvero ben riusciti, come la dentatura ed i reattori posteriori. CCS e riuscita a riprodurne l’aspetto demoniaco alla perfezione.

La grande spada Ganzanto Sword è qualcosa di veramente incredibile, trasmette potenza a tutti gli effetti! Enorme nella sua realizzazione, ma anche super dettagliata e con al suo interno una grande sorpresa. Questa enorme spada può essere agganciata dietro alla schiena del Mazinkaiser, questo avviene grazie ad un giunto metallico snodato che viene fissato all’interno della schiena. E’ possibile abbassare, inclinare e ruotare la Ganzanto Sword per trovarne l’inclinazione migliore in base alla posa del modello. E’ possibile alternare la lunghezza dell’impugnatura cambiando il manico. Quello più lungo è ovviamente pensato per poter brandire la spada dal modello con entrambe le mani, cosa impossibile se si lascia quello corto. I numeri della Ganzanto Sword ne attestano la sua maestosità, con l’impugnatura normale misura 35 cm, ma diventano ben 49 quando si va a connettere quella più lunga. Va detto che, la presa con una sola mano, fa cedere la resistenza del polso costringendoci ad appoggiarla a terra con la punta. Possiamo però realizzare pose con la spada appoggiata sul corpo ed ottenere comunque una bella esposizione. L’impugnatura a due mani è ovviamente la più consigliata, qui il Mazinkaiser non ha cedimenti e può riprodurre alla perfezione le pose di attacco viste nel cartone animato. Ma qual è la sorpresa??? CCS ci ha dimostrato che ogni produzione ha un qualcosa di unico e inedito al suo interno. Abbassando la punta corta della Ganzanto Sword viene estratta una seconda arma, la Spada Spinata. Questa spada alternativa ha un’estetica molto particolare con sezioni a doppia punta per tutta la sua lunghezza. Raggiunge la misura di 20,5 cm a cui vanno aggiunti quelli del manico che si decide di usare. Le parti esterne dell’elsa si aprono per completarne l’estetica finale. La colorazione è grigio/oro e, tutte le sue parti, sono incise da pannellature molto dettagliate. Ma non finisce qui perché CCS ha inserito una seconda versione di questa nuova arma denominata Spada Spinata dispiegata. La lunghezza qui raggiunge i 31 cm a cui, come per la prima versione, bisogna aggiungere quella dell’impugnatura scelta. La colorazione ed il dettaglio sono i medesimi, ma abbiamo una doppia funzionalità. Il corpo di questa seconda Spada Spinata è flessibile e modulabile a piacimento, facendola diventare una sorta di frusta spinata. Oltre ad assolvere la funzione di attacco, questo accessorio può essere agganciato alla parte terminale del back pack delle Wing Cross, diventando a tutti gli effetti la coda demoniaca del Mazinkaiser SKL! La sua natura flessibile ovviamente contribuisce nel ricreare esposizioni ancor più dinamiche.

Veniamo ora alla configurazione con il mantello che, per la sua realizzazione, ha bisogno di sezioni differenti. In realtà sono due le versioni ottenibili, la classica e quella vista nella sigla iniziale dove il Mazinkaiser è incatenato nel sottosuolo. Si, avete capito bene, CCS ci dà la possibilità di riprodurre anche quella versione che compare solamente per brevi istanti! Le parti per realizzare il tutto sono 18, ecco la divisione nel dettaglio. 6 parti per formare il mantello, 1 parte centrale per il collo, 1 ghiera di fissaggio parti, 2 bracciali, 1 catena con il simbolo Z da posizionare intorno al collo, 3 catene corte, 3 catene lunghe e 1 parte terminale impugnatura spada con innesto catena. La vestizione del modello è piuttosto semplice, prima di tutto bisogna staccare la testa e rimuovere la parte grigia alla base del collo. Questa sezione è fissata magneticamente e la sua rimozione è davvero semplicissima. A questo punto si va ad inserire la ghiera dove vanno agganciate le varie parti che formano le versioni con il mantello. Seguendo le istruzioni si procede al fissaggio dei vari componenti, prima le sezioni esterne lunghe e poi, per ultima, la circolare che ricorda quella del Black Getter. La versione normale termina qui, mentre per realizzare la seconda bisogna procede al fissaggio delle catene. Come scritto poc’anzi ne abbiamo 6 di due lunghezze differenti. A noi la scelta su quale usare ed in che punto inserirle. Le sedi di fissaggio sono sotto la parte centrale del collo, sui bracciali che vanno montati ai polsi ed al pezzo terminale del manico della Ganzanto Sword. Per completare il tutto si procede al fissaggio della catena finale intorno al collo, quella con il simbolo Z. Per questa operazione suggerisco di smontare la testa per agire più semplicemente. Quello che abbiamo davanti è davvero un qualcosa di meraviglioso, l’impatto estetico risulta devastante e non è affatto semplice scegliere quale modalità realizzare per la nostra esposizione. Personalmente la versione completa di catene è la mia preferita perché aggiunge quel tocco in più che rende il modello ancor più bello e particolare. La posabilità non viene intaccata, le parti del mantello non precludono i movimenti del corpo perché sono mobili sui perni a cui sono fissate. La testa del modello è l’unica parte che viene penalizzata, proprio come accaduto nello Shin Black, le corna vanno a toccare le pareti interne dell’accessorio montato, limitandone appunto i movimenti. Faccio anche notare che, tutto il materiale di realizzazione mantello, è molto morbido e flessibile ed il procedimento di montaggio va realizzato con molta calma, senza forzare le parti.

Durante il cortometraggio animato il Mazinkaiser SKL riceve la possibilità di alzarsi in volo grazie alle ali Wing Cross lanciate dal mecha femminile Wingle, pilotato da Tsubasa Yuki. L’impiego di questo enorme scrander risulta fondamentale per sconfiggere l’Iron Kaiser. Come già visto nella descrizione accessori, le Wing Cross sono presenti nella dotazione accessori unitamente anche alla seconda testa denominata Damaged. CCS non ha proprio trascurato nulla ed ha dotato il suo modello anche della testa con l’occhio danneggiato dal combattimento contro Garan, il leader dell’esercito nemico. Le Wing Cross si compongono fissando le due grandi ali demoniache ai perni laterali del back pack. Successivamente si vanno a montare le punte terminali più piccole poste invece alla base del corpo centrale. Il fissaggio avviene con il medesimo sistema a scorrimento utilizzato per la Ganzanto Sword che viene collocato all’interno del vano nella schiena del modello. Le ali godono di diversi movimenti, questo per essere adattate alla posa scelta del Mazinkaiser. Possono ruotare sul perno di fissaggio in metallo, realizzato con un diametro davvero importante. Oltre alla rotazione, le Wing Cross si aprono completamente raggiungendo l’incredibile apertura di ben 76 cm! Ma non finisce qui, accanto alla sezione di aggancio, tirando leggermente, si rivela un ulteriore giunto che permette alle ali di essere piegate avanti ed indietro, ampliando ulteriormente il loro raggio d’azione. Anche le due punte terminali possono essere mosse agendo sul perno sferico a cui sono agganciate. La realizzazione di tutte queste parti è fantastica e molto curata. I dettagli delle ali sono superbi con pannellature e nervature perfettamente visibili!  Tutte le sezioni di movimento sono gestite da giunti in metallo che garantiscono grande robustezza e resistenza. Anche se durante la sessione fotografica non hanno presentato particolari criticità o cedimenti, penso che su parti così grandi e pesanti CCS dovrebbe cominciare a considerare l’utilizzo di giunture a scatto per garantire un miglior supporto dei pesi. Il modello con le Wing Cross agganciate arriva al notevole peso di 1,3 kg, ma non accusa sbilanciamenti, nemmeno inclinando il busto avanti o indietro dimostrando tutta l’efficienza dell’articolazione usata al suo interno. La colorazione di tutte le parti è perfetta eseguita con le medesime tonalità cromatiche del Mazinkaiser. Come per la Ganzanto Sword, anche le Wing Cross nascondono una sorpresa! Spingendo verso il basso la parte terminale a punta del back pack viene rivelato il volto della Wingle! Ma non finisce qui perché, come scritto in precedenza, possiamo agganciare la Spada Spinata flessibile per trasformarla in una sorta di coda demoniaca! Penso di aver terminato gli aggettivi per descrivere la bellezza di tutti questi accessori creati da CCS. Anche l’estetica con le grandi ali Wing Cross è qualcosa di assolutamente superbo che sottolinea ancor di più la grandezza di questa realizzazione Mortal Mind. Ragazzi credetemi, sarà veramente complicato scegliere come esporre questo modello!

Oltre alle diverse spade, il Mazinkaiser SKL dispone di altre due armi molto particolari. Le pistole pettorali Breastrigger e la grande scure Breasted Mahawk. I due revolver fissati sul petto del modello, unitamente al teschio centrale, ricordano le sembianze del volto di Devil Man. Il fissaggio è garantito da una duplice soluzione, un mix fra un fermo in plastica ed una connessione magnetica delle due parti. Il modello può tranquillamente piegare il busto senza che le Breastrigger vadano ad  ostacolarne la sua azione, questo grazie al distanziamento che garantisce il connettore di sostegno. L’utilizzo di queste due armi da fuoco è preceduto da due particolari posizioni che il Mazinkaiser assume nella mini serie animata. L’impugnatura direttamente sul petto e la posizione una sopra l’altra quando vengono staccate. Tutto questo è perfettamente replicabile dal modello grazie all’impiego di due prolunghe per i polsi realizzate da CCS. Questi due semplici accessori vengono fissati al perno principale dei polsi e le mani successivamente alla loro base. In questo modo possiamo replicare sia l’impugnatura sul petto che la particolare posa in sovrapposizione. Direi che siamo veramente al top! Le Breastrigger hanno la parte posteriore mobile con il caricatore ad estrazione. Possiamo utilizzare un secondo caricatore dei colpi che, proprio come nella versione animata, fuoriesce dall’avambraccio del Mazinkaiser. Per completare la formazione delle pistole si allunga la canna da fuoco ed il gioco è fatto. Sul pettorale del mecha, per ottenere la corretta estetica, si rimuove il perno di sostegno applicato in precedenza, e si applica il piccolo teschio dorato con aggancio magnetico. Ora il nostro SKL è pronto per replicare ogni tipo di posa dinamica con le bocche da fuoco Breastrigger. Queste due armi hanno un’altra funzione, oltre ad essere utilizzate come pistole, unendosi, vanno a formare la grande tomahawk Breasted Mahawk. Nella confezione sono presenti tre parti aggiuntive per realizzare l’arma. Un supporto alternativo dove vanno agganciate le pistole e due grandi lame che vanno collocate nelle sedi dei caricatori. Unendo l’asta più lunga in dotazione per le spade, ecco materializzarsi la grande scure che appare nel combattimento con Garan.

Come sempre il modello è dotato di impianto per l’illuminazione di alcune parti. Per il Mazinkaiser SKL abbiamo un led principale all’interno del collo che permette di dare luminosità agli occhi. Con la testa normale abbiamo luce azzurra, mentre con la seconda testa abbiamo luce gialla nell’occhio normale e rossa in quello danneggiato, esattamente come nella controparte animata. Per attivare l’accensione bisogna premere la parte grigia situata alla base  del collo e premerla nuovamente per lo spegnimento. Se non si vuole spegnere la sorgente luminosa, l’impianto disabilita l’illuminazione dopo 5 minuti. Le batterie, ne servono due LR41, sono alloggiate nel vano estraibile nascosto all’interno del petto, esattamente dove si agganciano le Breastrigger ed il teschio. Il tocco finale alla sontuosa  dotazione accessori è l’effetto per la riproduzione dell’attacco Inferno Blaster. Come ogni Mazinger, anche l’SKL è dotato di un attacco con raggio pettorale di grande potenza. CCS ha realizzato una effect part di grande impatto scenografico, dotata di un proprio impianto a led multi sorgente per l’illuminazione. L’effetto è realizzato in gomma semi rigida ed è scolpito ricreando una grande vampata di fiamme che culminano in un grande teschio con le mascelle spalancate. Per dare “vita” all’Inferno Blaster c’è un apposito circuito a batteria, qui necessitano 3 LR41, dotato di attacchi specifici per fissare la effect part. Una volta completata l’operazione di aggancio,  si va semplicemente ad inserire il circuito nel vano pettorale ed a premere il tasto dell’accensione alla base del collo. E’ la classica ciliegina sulla torta perché una volta premuto l’interruttore, vedrete occhi ed Inferno Blaster accendersi e vi garantisco che l’effetto finale è davvero ben fatto. Volendo trovare il “pelo nell’uovo” faccio notare un paio di cose. La luce interessa solamente la parte terminale con il teschio, sarebbe stato ancor più scenografico se la luce avesse interessato anche il resto della effect part. L’illuminazione, come per il circuito che gestisce gli occhi, si spegne dopo 5 minuti e non è stata realizzata l’intermittenza, peccato.

Concludiamo la lunga descrizione accessoristica con la ormai classica base espositiva di CCS. Anche per il Mazinkaiser SKL troviamo il display stand rettangolare con le aste metalliche ed i supporti già visti in molte delle produzioni precedenti. I connettori del modello invece sono 3, esattamente gli stessi usati per il Great Mazinkaiser. Come sempre la base è decorata con il nome ed il logo del personaggio realizzati in colorazione oro. Voglio muovere una piccola critica a CCS, trattandosi di una Limited Edition, si poteva concepire un qualcosa di diverso per dare ancora più spettacolarità a questa produzione. All’infuori di quella vista nel Cybuster, tutte le altre realizzazioni Mortal Mind hanno la medesima concezione della base espositiva. Forse è tempo di cambiare qualcosa.

LA FINE DEL VIAGGIO

Eccoci giunti al termine della lunga analisi del nuovo Mazinkaiser SKL Mortal Mind. Quello realizzato da CCS è qualcosa di veramente sontuoso, super curato e immenso. Il parco accessori la fa da padrone per mole realizzativa, dettaglio e impatto estetico ma, cosa molto importante, diversifica l’esposizione finale del modello. La cura realizzativa di tutto ciò che si trova all’interno della grande confezione, fa salire ancora di più l’apprezzamento verso questa casa di produzione che, cosa non semplice, è capace di stupire ed aumentare qualitativamente ad ogni nuova uscita. Ad oggi credo che per rapporto qualità/prezzo CCS sia il top per questa tipologia di produzioni. Nel Mazinkaiser SKL Mortal Mind  c’è tutto quello che un collezionista del settore può desiderare, un immenso “parco giochi” da cui non si vorrebbe mai uscire!

Un grandissimo ringraziamento a CCS per averci inviato il modello in anteprima. Un altro enorme ringraziamento va a tutto lo staff di Gokin.it e a Giustino per il supporto e la grandissima disponibilità!