lunedì 4 novembre 2013

GETTER 1 EX GOKIN - REPAINT VERSION


A tre anni di distanza dalla realizzazione del trio Getter Robot, Fewture annuncia la ristampa dei suoi primi modelli Ex Gokin chiamandoli Repaint Version. Per differenziare le nuove versioni da quelle del 2006, Fewture decide di cambiare la tonalità della colorazione e di inserire nelle confezioni alcuni accessori in più. Chiaramente l’uscita di queste nuove edizioni ha fatto la felicità di chi in precedenza aveva mancato l’acquisto delle prime versioni diventate ormai economicamente inavvicinabili. Nel Settembre 2009 esce sul mercato il Getter 1 che ovviamente è strutturalmente identico alla versione precedente, la confezione è uguale  box esterno in cartone con successiva estrazione a “matriosca” prima di poter mettere le mani sul modello. All’interno troviamo il Getter, sulla sinistra la pettorina rossa, la placca addominale bianca, la maschera facciale, il generatore energetico, la capsula verde con il tappino, 8 fregi rotondi, 1 paio di mani aperte e 4 lame grigie. Sulla destra invece sono posizionate le 2 Tomahawk, la Getmachine Eagle ed il mantello rosso. Ribaltando la confezione ed aprendo il vano sottostante troviamo invece la basetta espositiva, l’asta di sostegno e un piccolo display stand aggiuntivo per esporre la navetta Eagle…..chiude il tutto il foglio delle istruzioni in bianco e nero riportante le semplici operazioni di assemblaggio.

Il Getter 1 è molto pesante e massiccio, pesa 950 grammi ed è alto 24 cm. E’ composto quasi totalmente in metallo ad esclusione di alcune parti come la testa, le mani, le spalle, il mantello e le due Tomahawk,  gioia per i puristi della sacra zama ^___^ e non. La verniciatura è curata, sulla mia copia non ho riscontrato alcun tipo di imprecisione, le plastiche si mescolano cromaticamente molto bene con tutto il resto della verniciatura su metallo. La nuova tonalità azzurrina del bianco non è molto accentuata, restituisce nella sua globalità un tono più scuro a tutte le parti chiare del modello facendo risaltare di più le quelle rosse. La posabilità è ovviamente identica al predecessore, le gambe godono di una buonissima apertura ed avanzamento grazie agli snodi a scatto, dal ginocchio in giù è possibile anche ruotare leggermente lo stinco. Il piede s’inclina e ruota discretamente, mentre la punta può essere piegata singolarmente. Le braccia godono di molta libertà di movimento, rotazione a 360 gradi, ma il sollevamento laterale non raggiunge completamente la linea retta con il busto. C’è anche la possibilità di spostamento avanti e indietro delle spalle anche se questo movimento è limitato un pochino dalla piastra pettorale….. solo togliendola si potrà beneficiare della massima escursione. Gli avambracci ruotano sul proprio asse e possono essere piegati fino a 90 gradi grazie ad un’articolazione a scatto. Come noto l’assemblaggio di questi modelli è ottenuto incollando sullo scheletro in plastica  parti in metallo, di per se già una cosa non molto buona, ma ovviamente anche per queste edizioni Repaint le cose non sono state cambiate. Quello che è cambiato è il materiale plastico di alcune parti, soprattutto quello in ABS che al tatto risulta essere molto più morbido rispetto alle First Version. Ho riscontrato alcuni problemi dovuti proprio a questo fattore, la maschera facciale non rimane in posizione, ma tende costantemente a staccarsi dalla propria sede. Anche la pettorina rossa soffre del medesimo problema, mi è capitato più di una volta di trovarla staccata dal busto, come se il materiale plastico respingesse verso l’esterno i perni in metallo!

Come detto all’inizio nella confezione è presente la Getmachine 1…..la navetta è lunga 12 cm, larga nella parte posteriore 9 e raggiunge un peso di 157 grammi. Nella parte terminale sono presenti gli stessi avambracci del Getter 1 dotati di cutter laterali. La piastra pettorale funge da cupolino di copertura per la cabina di pilotaggio, sollevandola è possibile visionare il posto di guida. Anche sulla Getmachine Eagle gli avambracci possono essere ruotati e aperti all’esterno, questo permette una piccola simulazione di aggancio con le altre due Getmachine Jaguar e Bear. E’ costruita quasi totalmente in metallo e nella parte sottostante troviamo il simbolo circolare identico a quelli che sono posizionati sulla schiena del Getter. In questa edizione Repaint i fregi sono diventati ben 8, Fewture ha deciso di realizzarne delle copie anche con numeri normali, di fatto nella confezione troviamo sia i simboli in carattere giapponese che quelli con la numerazione normale. Ovviamente quelli riportanti il carattere ed il numero 1 sono doppi, uno per il Getter ed uno per la Getmachine.

Le armi presenti nella confezione principale sono le due Tomahawk, di forma identica a quella del Getter First Version con ovviamente tonalità di colore cambiata. Sono totalmente in gomma dura ed un pochino fragili all’attaccatura con la lama. Il sistema per l’impugnatura è il medesimo visto in precedenza, incastro a sfera sulla mano del Getter. Oltre alle due classiche asce il Getter 1 dispone di una nuova arma aggiuntiva che, come per la precedente edizione, si trova nella confezione del Getter 3. Per questa Repaint Version Fewture ha creato la  Gigantic Double Tomahawk, una enorme scure di dimensioni davvero gigantesche. La scatola in realtà è un piccolo set contenente dieci pezzi, nel blister trasparente sono alloggiate le parti che compongono l’arma, un nuovo set di pugni forati, un accessorio per la schiena ed una piccola basetta rotonda. Le parti che compongono la grande Tomahawk sono sei, l’asta assomiglia maledettamente alla trivella del Getter 2 con ovviamente una lunghezza superiore. All’estremità superiore vengono fissate le due lame laterali identiche a quelle che ci sono sulle braccia del Getter 2, poi è la volta della parte più grande, le lame sagomate. Una volta montate rimangono le due estremità terminali a doppia punta che vanno a completare l’arma. La Gigantic Double Tomahawk assemblata è alta ben 40 cm!!!!! Posizionata nella mano forata del Getter 1 trova appoggio tramite la piccola basettina rotonda che ho menzionato poche righe sopra. Esteticamente nulla da dire, questa nuova arma spacca veramente la mascella, ma il rovescio della medaglia è il peso eccessivo di questo accessorio! Se tenuta in posizione verticale non esistono problemi, ma appena si tenta di abbozzare una qualsiasi altra posa il busto del Getter 1 viene inesorabilmente sbilanciato dal peso dell’enorme Tomahawk! Diciamo che con qualche escabotage si riesce comunque ad ovviare al problema sbilanciamento, una soluzione valida è far appoggiare una delle due lame che si trovano sull’impugnatura ad una gamba del modello, in poche parole si deve cercare un sostegno per poter scaricare l’eccessivo peso della parte superiore. Questa nuova arma nasconde però una seconda funzione, la parte centrale con le grandi lame può essere utilizzata come ali aggiuntive sulla schiena del Getter 1, montando il piccolo supporto nero al posto del simbolo numero 2 si ottiene l’agganciamento al modello. Una volta posizionate le nuove ali posso anche essere orientate in diverse posizioni, grazie ad uno snodo ad atrito le due parti possono piegarsi sia verso l’interno che verso l’esterno. 

Non mi sono dilungato più di tanto nella descrizione tecnica perché il modello è l’esatta copia dei Getter 1 e Getter Black usciti in precedenza. Ho posto doverosamente l’accento sulle novità introdotte in questa versione e sui problemi riscontrati a causa dei materiali plastici. In definitiva Fewture ha ristampato il suo precedente prodotto cercando soprattutto di diversificarne il contenuto e la colorazione guardandosi bene dal modificarne la struttura portante. In definitiva io la vedo come un’occasione persa per cercare di risolvere quelli che sono i punti nevralgici del progetto costruttivo. Bella la novità della basetta espositiva per la Getmachine e della Gigantic Double Tomahawk che risulta essere accessorio ben più versatile rispetto alla Missile Machine Gun vista nella prima edizione. L’estetica come sempre non ha rivali, l’impatto che questi Getter hanno, nonostante questa sia comunque una ristampa, è sempre davvero devastante e questo alla Fewture lo hanno capito davvero molto bene!