mercoledì 17 luglio 2024

BLACK GETTER SKY X STUDIO SXD CHOGOKIN

NOME DEL MODELLO: BLACK GETTER 

PRODUTTORE: SKY X STUDIO

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO HKD:  1798

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ESTETICA: 9

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 9

ACCESSORI: 9

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE-DIMENSIONE: 44,5 x 33,5 x 15 cm

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PRO

esteticamente cattivo come dev'essere

sempre pesante e poabile

accessori black di qualità

batterie comprese nella confezione

prime parti dell'hangar

CONTRO

la grande lama sul braccio può causare qualche inconveniente

in questa versione la base espositiva è anonima

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Secondo Getter targato Sky X Studio, sempre estrapolato da “Getter Robo Aramageddon” (The Last day of the Planet). La nuova realizzazione è dedicata al “cattivissimo” Black Getter che, oltre al nuovo modello, include le prime due parti per formare il Wall of Armor, l’hangar del Getter One.

La confezione aumenta di conseguenza il suo ingombro, misura 44,5 x 33,5 x 15 cm. Sempre di grande impatto le grafiche che ripropongono ovviamente il medesimo stile della precedente uscita. All’interno è cambiata la disposizione degli accessori, ma non i contenitori. Box in polistirolo per il modello e blister in plastica per tutto il resto del contenuto. Vista la presenza delle due parti dell’hangar, è stato ingrandito il vassoio principale in modo da poter contenere più cose, questo spiega l’aumento di misura della confezione. Contenutisticamente ci sono diverse differenze rispetto alla versione precedente, soprattutto nelle armi in dotazione. Abbiamo due diversi revolver, uno a tamburo ed uno con il classico caricatore alloggiato nel calcio della pistola. Tre tipologie di spuntoni per i pugni chiusi, hanno in pratica lunghezze diverse. Anche il Black Getter è equipaggiato con le classiche Tomahawk e con le machine gun, qui chiaramente in colorazione nera. Sempre presenti le due aste pieghevoli dedicate e la effect part per simulare il raggio Getter Beam. Immancabile il mantello adattabile, qui in doppia colorazione, nero all’esterno e rosso all’interno. Sono sei le coppie di mani intercambiabili inserite, due apparentemente uguali, ma attenzione perché l’apparenza inganna. Le coppie in questione sono le mani dedicate all’impugnatura delle armi da fuoco, i revolver e le machine gun. La differenza è nella lunghezza dell’indice, più corto per impugnare le pistole, più lungo per la presa delle mitragliatrici. Non manca nemmeno la grande base espositiva, identica esteticamente a quelle già viste in precedenza e corredata dall’asta in metallo modulabile. In questa versione la basetta non ha nessuna funzione aggiuntiva. Niente pannelli in versione damaged, ma è presente la parte opzionale per mostrare l’interno dell’addome, sempre con aggancio magnetico. Opuscolo delle istruzioni, pinzetta multiuso e la miniatura di Hayato Jin completano la dotazione del modello. C’è però una novità, la presenza delle sei batterie per alimentare i circuiti a led per l’illuminazione della testa e del Getter Beam.

Il Black Getter ripropone tutto quello che abbiamo già visto e apprezzato sul Getter One. Frame ed articolazioni in metallo, 26 cm di altezza, 1 kg di peso, grande posabilità e la medesima qualità che accompagna anche questa realizzazione. La colorazione grigio/nero è spezzata in diversi punti (spalle, avambracci, polsi, cintura addominale, gambe e caviglie) da quella color oro che, sapientemente, rompe la “monotonia” cromatica del modello. La sciarpa che avvolge il collo del Black Getter è realizzata in plastica morbida e crea un bellissimo contrasto cromatico perché la parte interna è verniciata in rosso lucido. La presenza di questo accessorio non impedisce i movimenti della testa che rimangono sempre fluidi e liberi in qualsiasi direzione. La sciarpa è removibile, ciò permette il sollevamento della pettorina, sia frontalmente che posteriormente. Pur non disponendo di pannelli sostitutivi, anche sul Black è possibile rimuovere parte della corazza esterna, esattamente negli stessi punti del Getter One. La rimozione consente la visione dei meccanismi interni che donano sempre un’opzione espositiva in più al collezionista. Particolare attenzione va posta nel movimentare il braccio sinistro, la grande lama è molto appuntita e può causare spiacevoli inconvenienti alle dita.

Le due parti dell’hangar sono ben realizzate, sono alte ben 23 cm ed  hanno ovviamente la medesima colorazione della basetta principale. Hanno molti particolari che le abbelliscono, possiamo osservare diverse tubazioni, pannellature ed altri piccoli particolari minuziosamente riprodotti. Sky X Studio ha dotato queste sezioni anche di parti scorrevoli e di led per illuminare l’interno della base, dettagli che fanno davvero la differenza e fanno salire il livello qualitativo della produzione. Queste due sezioni possono essere solamente montate sulla basetta del Getter One, quella presente in questa versione Black Getter può essere solo usata per l’esposizione del modello. Il mio consiglio è di sfruttarla per le posizioni in volo, l’asta metallica modulabile offre una grandissima affidabilità e robustezza permettendo al modello di rimanere sospeso sempre in grande sicurezza.

Sky X Studio replica il successo ottenuto con il Getter One, risultato praticamente scontato dato che il modello è concettualmente identico al suo predecessore. Ovviamente questo Black Getter porta con sé anche la discutibile soluzione dei pannelli apribili al bacino che, complice la colorazione scura, si nascondono leggermente di più alla vista. Le prime due parti per formare l’hangar del Getter One mi hanno lasciato un’ottima sensazione perché ben realizzate ed arricchite con molti dettagli di spessore, come l’illuminazione a led. Certamente non c’è stato l’effetto “wow” avuto all’apertura del modello precedente, ma è  innegabile che anche il Black Getter di Sky X Studio sia un produzione di altissimo spessore.