NOME DEL MODELLO: GX104 GAOFIGHGAR
PRODUTTORE: BANDAI SPIRITS
ANNO DI RILASCIO: 2023
PREZZO DI LISTINO IN YEN: 40.700
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ESTETICA: 10
COLORAZIONE/VERNICIATURA: 9
ACCESSORI: 9
ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 7
CONFEZIONE - DIMENSIONI: 40 x 38 x 20 cm
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PRO
fedele alla serie OVA
trasformazione riprodotta alla perfezione
modello imponente
dotazione accessori ampia
CONTRO
posabilità limitata
pessima gestione sulle istruzioni di alcune fasi cruciali
manca il dividing driver
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Otto anni dopo l’uscita del GX68 Gaogaigar, Bandai decide di
realizzare per la famosa serie Soul of Chogokin, il GX104 Gaofighgar. Tratto
dall’OVA di otto episodi, Gaogaigar Final, il nuovo mecha pilotato da Guy
rappresenta l’evoluzione del Gaogaigar. Dopo la partenza di Mamoru con il leone
Galeon per lo spazio, vengono realizzate sulla terra tutte le nuove Gao Machine
per la formazione del nuovo Gaofighgar.
La confezione è stilisticamente molto curata ed in linea con
quella delle precedenti uscite dedicate alla serie “The King of Braves”. Ad
aumentare sensibilmente è lo spessore della scatola perché all’interno troviamo
diverse cose in più rispetto al “vecchio” GX68. Estraendo il contenuto possiamo
osservare il tanto amato box in polistirolo con tutte le Gao Machine al suo
interno. Ogni navicella è protetta da un foglio di carta velina bianca e
bloccata da barre in polistirolo per impedirne il movimento durate il
trasporto. Due grandi blister trasparenti contengono tutti gli accessori che
vanno a completare la ricca dotazione concepita da Bandai. Nel primo troviamo
tre paia di mani per il GaoFar, le mani articolate, quelle unite ed il pugno
con il simbolo G-Stone per il Gaofighgar, più un volto sostitutivo (GaoFar) e
una seconda testa per la configurazione Gaofighgar. La dotazione comprende tre
stand dedicati al Phantom Gao/GaoFar, al Linear Gao II ed allo Stealth Gao III.
Completano il tutto diversi supporti da usare sulle Gao Machine, l’utilissimo
uncino per aprire pannelli e parti mobili ed il supporto con l’anello gigante
per la riproduzione del Broken Phantom. Il secondo blister invece accoglie le
parti per formare il sontuoso display stand per esporre in grande stile il
nuovo GX104 con relativa targhetta nominativa. In aggiunta ci sono anche i
pettorali sostitutivi per la realizzazione della mossa finale con le quattro
parti verdi da applicare allo Stealth Gao III in apertura alare.
Come abbiamo già detto, il GaoFar è la nuova Gao Machine
creata per sostituire Galeon. Nella confezione la troviamo nella versione aerea
Phantom Gao. La parte superiore ha il tettuccio apribile che, nella serie
animata, serve per la fusione con Guy. Sono stati anche riprodotti i due
carrelli di atterraggio posti sul retro delle ginocchia. Questi due supporti
offrono una miglior stabilità per la posa a terra. Per completare la forma
Phantom Gao dobbiamo estrarre le ali nascoste all’interno delle parti nere al
bacino e le due più piccole poste all’interno dei femori. Possiamo esporre la
nuova Gao Machine sull’apposito supporto inserito da Bandai nella confezione.
La seconda modalità è la trasformazione da Phantom Gao al mecha GaoFar. La
sequenza con i vari movimenti da compiere non è molto complicata ed è indicata
come sempre sul libretto istruzioni fornito dalla casa di produzione. Il punto
focale del procedimento è la rotazione ed il posizionamento delle gambe che
richiede molta attenzione. Purtroppo Bandai non ha reso molto chiari i passaggi
illustrativi e sulla rete abbiamo visto diversi pezzi rompersi inesorabilmente.
Successivamente però sono stati realizzati appositi video sul come movimentare
le parti per evitare le spiacevoli rotture. Il punto cruciale della sequenza è
la rotazione dell’articolazione principale che, una volta ruotata, va piegata
verso il basso, successivamente si deve portare la gamba in posizione obliqua, ruotata
e contemporaneamente spinta verso l’alto. Consiglio molto caldamente comunque
di guardare uno dei tanti video realizzati per replicare senza problemi il
corretto movimento. Tutti i passaggi rimanenti della trasformazione si
ottengono molto semplicemente seguendo il libretto illustrativo. Una volta
ottenuto il GaoFar ci troviamo davanti ad un mecha di 22 cm di altezza con un
discreto peso ed una colorazione azzurro/grigio opaco. E’ dotato di mani
intercambiabili e di un volto alternativo con espressione diversa. E’ concepito
con un mix di articolazioni ad attrito (molto rigide) ed a scatto, quest’ultime
utilizzate per l’apertura delle gambe lateralmente. Curiosa la scelta di bandai
che, a differenza del GX68, non ha utilizzato questo tipo di soluzione anche
per l’articolazione che gestisce la rotazione di tutta la gamba. La posabilità
generale del GaoFar è buona anche se limitata dalla poca, anzi davvero minima,
inclinazione delle caviglie. Comunque, anche grazie all’impiego dell’apposito
supporto, è possibile replicare le pose più iconiche viste nella serie OVA. Il
mecha può essere agganciato allo Stealth Gao III ed anche alle due metà separate del Drill Gao
II, proprio come nel modello precedente, il Gaigar. Particolare attenzione va
riposta nell’esposizione con le parti del Drill Gao perché il peso non permette
alle braccia di tenere l’estensione. Anche il sistema di fissaggio ai polsi non
garantisce una notevole sicurezza con possibili distacchi delle parti in
questione. Non consiglio di esporre il GaoFar in questa modalità a meno che non
si disponga di appositi sostegni per sorreggere il peso del Drill Gao II sulle
braccia.
Il Drill Gao II esteticamente ricalca la versione precedente,
ma con qualche differenza estetica. Il design risulta più lineare con modifiche
nella parti esterne delle gambe, nelle cabine di pilotaggio e nei due trapani
frontali che, in questa nuova versione, sono composti da 4 parti. Ruotandole, 2
andranno in senso orario, mentre le altre nel senso opposto. Questo effetto
simula in modo molto bello la rotazione e permette di scegliere un modalità
espositiva differente. La colorazione è la classica nero/rosso/oro con tonalità
molto belle e con finitura lucida. Il peso di questa Gao Machine è notevole
perché la sua conformazione ha diverse parti in metallo. I cingoli sono
l’esatta replica di quelli usati per il GX68, ma con una novità, possono essere
rimossi dalla sede. Nella Final Fusion diventa le gambe del Gaofighgar.
Anche lo Stealth Gao III ha subito un processo evolutivo con
diverse modifiche strutturali ed estetiche. La sua forma ovviamente richiama
quella della prima versione, ma qui risulta più slanciata e con un’apertura
alare leggermente più ampia. A livello di dettaglio però ha perso qualcosa
rispetto alla versione I. La sezione con gli interni della cabina di pilotaggio
è assente ed completamente chiusa da pannelli neri rendendola un tutt’uno con
la struttura della Gao Machine. All’interno contiene il casco che darà la forma
definitiva alla testa del Gaofighgar, mentre nella parte sottostante, abbiamo
sempre i due grandi reattori che diventano, dopo la trasformazione, gli
avambracci del mecha. Lo Stealth Gao III è dotato di ali apribili da utilizzare
nella configurazione Gaofighgar e nella nuova modalità volo ipersonico.
Ovviamente Bandai ha inserito anche le parti verdi per cambiarne il colore,
proprio come avviene nella serie OVA. E’ incluso nella confezione l’apposito
stand dedicato per l’esposizione sospesa.
Il Linear Gao II ha cambiato completamente la sua forma
rispetto alla versione precedente, passando dal famoso treno Shinkansen ad una
navicella dotata di razzi per il volo. Anche la colorazione è totalmente
diversa, il bianco ha lasciato il posto ad un azzurro/rosso con finitura opaca.
Il peso è notevole grazie alle articolazioni ed alle braccia in metallo
racchiuse al suo interno. Durante la trasformazione il Linear Gao II diventa le
spalle del Gaofighgar riproducendo alla perfezione la sequenza del cartone
animato. Bandai ha realizzato egregiamente il sistema di sgancio simultaneo dei
razzi che avviene semplicemente pigiando verso il basso tutte le estremità. Una
volta eseguita la manovra bisogna rimuovere la calotta principale e allargare
le due parti per procedere all’inserimento nel GaoFar. Anche per il Linear Gao
II è incluso uno stand dedicato per l’esposizione in volo.
Il fumetto “The King of Kings – Gaogaigar vs Betterman”
descrive il vero finale cronologico dopo la conclusione della serie “Final”.
Nel nuovo GX104, Bandai ha ricreato la modalità volo ipersonico descritta nel
romanzo “The King of Braves Gaogaigar” da cui è tratto il fumetto sopra citato.
Questa nuova forma è data sempre dalla combinazione di GaoFar con le altre Gao
Machine, quello che cambia è ovviamente la loro disposizione nella sequenza di
aggancio. Utilizzando gli appositi accessori dedicati con due degli stand
inclusi nella confezione, si procede alla combinazione dei singoli componenti
della nuova formazione. Le due parti divise del Drill Gao II, fissate ad un
apposito separatore, vengono agganciate alle braccia del GaoFar.
Successivamente si procede all’agganciamento dello Stealth Gao III alla schiena
e, per completare il tutto, al fissaggio del Linear Gao II. Come ultima fase si
applicano le estensioni alari verdi sulle apposite sedi. Davanti a noi abbiamo
ora la nuova modalità volo ipersonico, in pratica, una sorta di astronave lunga
ben 40 cm dall’estetica decisamente accattivante. Direi che questa
configurazione è dedicata ai collezionisti più appassionati della serie con a
disposizione molto spazio espositivo. Potrebbe essere una buona scusa per un
doppio acquisto del modello.
Ed eccoci alla Final Fusion, ovvero l’unione delle Gao
Machine da cui prende forma il nuovo Gaofighgar. L’intera sequenza chiaramente
ricalca quella del Gaogaigar, ma con una differenza nella sezione di aggancio
dello Stealth Gao III. Si parte dalla rotazione del busto di GaoFar ed al
completamento del “gonnellino” nero sopra alle gambe. A questo punto si
spingono indietro le parti azzurre dei polpacci e si procede all’inserimento
all’interno del Drill Gao II. Le gambe del GaoFar vengono bloccate dalla
chiusura delle sezioni con le cabine di pilotaggio e le trivelle. Possiamo ora
ruotare dietro alla schiena le braccia per liberare il vano aggancio del Linear
Gao II e girare la sezione centrale del petto grigia. Una volta inserito, come
nel GX68, le parti del busto si allargano a scatto per adattare l’estetica della
sezione alla configurazione finale. E’ il momento dell’aggancio dello Stealth
Gao III. Prima di procedere bisogna aprire il vano dove andranno inserite le
braccia del GaoFar. Per poter procedere all’apertura della sezione, bisogna
tirare verso l’alto la parte centrale a punta, aprire e far ruotare fuori la
sezione interna con la testa e i due blocchi per l’aggancio al GaoFar. Ora si
procede all’inserimento in modo obliquo delle braccia che vengono fissate
all’interno grazie a due appositi fermi in plastica. Queste due piccole parti
vanno a collocarsi ad una piccola scanalatura concepita sulle braccia del
GaoFar. Ultimata questa operazione, si spinge tutto lo Stealth Gao III in
avanti chiudendo di fatto il vano aperto in precedenza. Non rimane che fissare
le due parti grigie per bloccare correttamente il tutto. A questo punto si
possono aprire i due portelli del Linear Gao II per far uscire i due bicipiti
contenuti all’interno. Una volti estratti, (ci si può aiutare con l’apposito
uncino della dotazione accessori), ruotandoli si allargano simultaneamente! Ora
si vanno ad inserire i due avambracci privati dei pannelli di copertura.
Spingendo verso l’alto le mani usciranno dalle sedi interne ruotando, proprio
come nelle serie animata, in pratica è la medesima soluzione utilizzata nel
GX68. Eccoci agli ultimi passaggi della Final Fusion! A questo punto bisogna
posizionare le due piccole braccia nere (quelle che sostituiscono le criniere
di Galeon) al busto e far scendere i copri spalle del GaoFar che diventano i
pettorali del mecha. L’ultimo passaggio è ovviamente dedicato all’agganciamento
del casco sopra alla testa del GaoFar. Il procedimento è molto semplice, si
posiziona la prima parte dietro e poi si chiude il tutto abbassando la parte
frontale.....Gao…Faigh…Garrrrr!
Il possente Gaofighgar è pronto e si mostra in tutta la sua
potenza. Il modello è alto 26 cm con un peso di 1254 grammi! Esteticamente
Bandai ha svolto un lavoro ineccepibile riproducendo alla perfezione le
sembianze del mecha che appare nella mini serie Final. La colorazione è
impeccabile con colori desaturati nelle sezioni chiare che creano un bel
contrasto cromatico con quelle lucide. L’ingombro del modello rispetto al
Gaogaigar è aumentato, soprattutto nella larghezza dello Stealth Gao III. Anche
l’altezza risulta di un centimetro superiore al suo predecessore. Bandai ha
realizzato (cosa molto gradita) due tipologie di testa. Possiamo scegliere di mantenere quella
contenuta nello Stealth Gao III o sostituirla con la seconda in dotazione che
ha uno sculpt leggermente diverso e più slanciato. La testa alternativa gode di
diverse peculiarità aggiuntive rispetto a quella usata per la trasformazione.
E’ dotata di una base con asse di rotazione che permette pose più complesse, ad
esempio girare perfettamente il collo verso l’alto ed in generale offre una
posabilità nettamente superiore. Entrambi i volti sono realizzati benissimo e
sono stati scolpiti prestando particolare attenzione al viso visto dal basso.
Questo perché nella serie animata è la prospettiva che più viene riprodotta
nelle varie sequenze. Il GX104 può replicare il colpo Broken Phantom, questo
grazie alla presenza dell’accessorio ad anello inserito nella confezione. Il
suo innesto è molto semplice grazie all’appendice trasparente applicabile
all’avambraccio. Anche Gaofighgar è dotato di mani con dita articolate e,
grazie a queste, è possibile replicare l’iconica posa del Protect Shade. Come
avviene per Gaogaigar, anche il nuovo mecha può realizzare la mossa finale
Hell&Haven. A differenza del GX68 che ha le sezioni delle criniere
ripiegabili, nel GX104 Bandai è stata costretta ad inserire le parti pettorali
sostitutive concave, questo per consentire al modello di posizionare le braccia
nel modo corretto ed usare il doppio pugno unito. Per completare la posa è
possibile aprire i pannelli sul corpo dello Stealth Gao III ed usare le
coperture alari verdi. Sul fronte della posabilità però il Gaofighgar non
eccelle e paga sicuramente il suo grande ingombro unito alla poca libertà di
movimento delle gambe. Purtroppo l’articolazione che gestisce la rotazione e
l’apertura delle gambe non concede grande azione, cosa che invece è concessa
nel “vecchio” GX68. Bisogna anche sottolineare come la spiegazione della gestione
di queste articolazioni sia stata trattata in modo approssimativo sul manuale
istruzioni, cosa che reputo molto negativa per una casa di produzione
dell’esperienza di Bandai!
Come visto all’inizio, la dotazione accessori che accompagna
il GX104 è arricchita dalla presenza del display stand per esporre il modello.
In pratica è il medesimo stand, qui di colore verde trasparente, usato nelle
uscite precedenti per i set extra GX68X Star Gaogaigar (2016) e GX68X Star
Gaogaigar The Ultimate King of Braves version (2021) e che vedremo nel prossimo
GX112 RepliGaigar Option Set in uscita ad agosto 2024. La base espositiva,
dotata di targhetta nominativa, si compone di 10 parti da montare in modo molto
semplice. Una volta completato l’assemblaggio possiamo esporre il nostro
Gaofighgar in tutta sicurezza. E’ anche possibile esporre il modello con il
Goldion Hammer (GX69 e GX69R), con il Gatling Driver e Dividing Driver,
accessori questi non presenti nella confezione.
Il GX104 Gaofighgar Soul of Chogokin è un prodotto ben curato
e rispecchia fedelmente il lato estetico della controparte animata. Il lavoro
svolto dalla casa nipponica è di buon livello riproponendo, anche se non in
tutto, la qualità realizzativa del precedente GX68 Gaogaigar. La posabilità
purtroppo non rappresenta un punto di forza di questo modello, vuoi per il peso
e per la sua conformazione. L’articolazione delle anche purtroppo incide molto
su questo aspetto e, come già sottolineato, la gestione sul manuale istruzioni
ne complica molto il suo impiego, sia in fase di trasformazione da Phantom Gao
a GaoFar, ma anche in fase di mobilità generale. Da segnalare purtroppo anche
il distacco delle parti del Drill Gao II dalle gambe del GaoFar quando si
solleva il modello da terra, difetto questo mai riscontrato sul precedente GX68!
Molto buona la dotazione accessori che comprende il grande display stand ed
anche quelli più piccoli per esporre tre delle quattro Gao Machine. Peccato
solamente per la mancanza del Dividing Driver, una delle armi più iconiche a
disposizione del Gaofighgar! In definitiva questo GX104 riporta un po’ ai
vecchi fasti di un tempo la serie Soul of Chogokin ultimamente troppo riempita
da ristampe e recolor di GX già visti. I veri appassionati della serie
Gaogaigar non potranno saltare questo acquisto che, visti gli annunci fatti di
ChouRyuuJin e RepliGaigar, motiva ancor di più la sua presenza in collezione.
Come sempre un ringraziamento particolare e doveroso a tutto lo staff di
Gokin.it per la grande disponibilità e collaborazione.
Piccola precisazione personale. Nelle foto del GaoFar
con le parti del Drill Gao sulle braccia, ho erroneamente invertito le due
sezioni. Purtroppo mi sono accorto dell’errore solamente dopo aver concluso il
servizio fotografico.