Nuovo soggetto non legato all'universo di Gundam per la linea
Metal Build, che apre un nuovo, succosissimo progetto legato ad Evangelion. Non
mi dilungherò sui dettagli di un anime famosissimo e controverso come questo,
peraltro riportato ancora una volta alla ribalta grazie al suo approdo su
Netflix, ma - piaccia o non piaccia - è anche grazie a questa impegnativa opera
dello studio Gainax che gli anime robotici non sono stati spazzati via dalla
faccia della terra in modo permanente, quindi... respect!
Non è certo la prima volta che Bandai allunga le mani sul
brand, ci ricordiamo ad esempio i sei vecchi metallosi Soul of Chogokin o i
fedelissimi SPEC, ma con i Metal Build si va ben oltre sotto tutti i punti di
vista. Innanzitutto, come spesso è capitato con questa linea, parliamo di una
reinterpretazione dell'EVA 01, e anche abbastanza marcata. La figura, alta 22
cm, è essenzialmente quella ovviamente, ma le linee sono più esasperate e
stracolme di dettagli, rendendo di fatto questo gioiellino più incazzoso che
mai e dal sapore più robotico che umanoide (e chi ha visto l'anime coglierà più
facilmente il senso di questa puntualizzazione), anche se non mancano zone che
richiamano quasi lo sculpt di muscoli o tendini. Analogamente, pure la gamma
cromatica distribuita sulle piccole e piccolissime superfici è vistosamente
aumentata. Le iconiche spalle sono state poi spezzate in due sezioni, in cui
quella più vicina al torace è svincolata, mentre quella più alta è ancorata
alla schiena.
Tecnicamente siamo a livelli altissimi come sempre, con una
quantità impressionante di punti di snodo, pannelli apribili (o scorrevoli come
nel caso dell'interno delle cosce), dettagli distribuiti con maestria e ben
verniciati anche se microscopici; la struttura esterna è essenzialmente
costruita da ottima plastica applicata ad una solida struttura portante in
metallo con snodi ad attrito, nel mio caso perfettamente performanti con
un'unica piccola riserva sulla spalla destra, un po’ più loose della sinistra,
e piedi un po’ al limite quando si carica l'arsenale con 3-4 armi e parti
opzionali. Bilanciato benissimo, questo EVA è una fantastica bestia concepita
anche per il posing estremo e, anche in questo caso, tutti gli snodi rimangono
accuratamente nascosti restituendo sempre una grande naturalezza.
Ma naturalmente c'è molto, moltissimo altro, forse anche
troppo! Gli accessori e l'arsenale bellico a disposizione costituiscono una
giostra infinita di possibilità: pugnale, spade, spadoni, pistola e rifle
configurabile in tre diverse modalità sono tutti realizzati con una minuziosità
fantastica. Si può inoltre caricare ulteriormente l'estetica del robot con
parti opzionali come parastinchi, porta armi per le cosce, o pannellini
alternativi per i piedi.
Lo stand espositivo costituisce un vero piccolo diorama a sè.
Anche quest'ultimo è configurabile a gusto personale, nel senso che gli
accessori sono concepiti per un aggancio sulle paratie esterne nel punto che
più si preferisce, e inoltre si può posizionare il robot in posa statica
imprigionandolo a livello dei polsi e spalle, oppure in posa dinamica
sfruttando lo stand super articolato, con o senza collegamento diretto al suo
classico cavo di alimentazione... insomma, un'esposizione degna di questo
capolavoro.
Eccellente modello da collezione, sul quale si può avere
qualche tipo di riserva unicamente sul taglio estetico che gli è stato dato,
che non va esattamente nella direzione della fedeltà assoluta all'anime.
Qualche perplessità, invece, potrebbero destarle le scelte distributive di
Bandai, che ha dispensato col contagocce le copie di questo Metal Build,
innescando una spirale speculativa allarmante su questo attesissimo pezzo...
per poi ristamparlo dopo pochissimi mesi dall'uscita. E potremmo scommettere
che con l'arrivo di 02 (già annunciato) anche lo 01 tornerà a fare capolino nei
negozi. Per il resto, noi prepariamo già lo spazio in vetrina per il prossimo
Eva Metal Build!!
Recensione di Marco De Bon - Foto by Paolo Fasciani.