sabato 6 luglio 2024

GETTER ONE SKY X STUDIO SXD CHOGOKIN

NOME DEL MODELLO: GETTER ONE 

PRODUTTORE: SKY X STUDIO

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO IN HKD: 1798

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ESTETICA: 9

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 9

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE-DIMENSIONE: 39 x 30 x 13 cm

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PRO

estetica fantastica

pesante e posabile

pannelli intercambiabili e dettagli interni

illuminazione led

dotazione accessori curata

CONTRO

pannelli apribili al bacino

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La saga Getter Robot creata da Ken Ishikawa e Go Nagai, ha da sempre ispirato le case produttrici nel riprodurre modelli dei vari mecha che compaiono nelle diverse serie realizzate nel corso del tempo. Negli anni sono uscite sul mercato numerose realizzazioni, molte delle quali dedicate principalmente ai vari Getter One, indubbiamente quelli che godono di un appeal estetico maggiore rispetto alle altre due configurazioni. Passando da Bandai, Aoshima, Sentinel ed altri produttori più o meno noti, arriva sul mercato anche la “giovane” azienda Sky X Studio con la riproduzione del Getter One. Nello specifico trattasi dalla versione che compare nell’OVA “Getter Robo Armageddon”. Dopo l’ottimo Mazinkaiser ci si aspettava un modello che riproponesse la medesima qualità e, con grandissima sorpresa, Sky X Studio alza il livello realizzativo ad un gradino superiore.

La confezione ci presenta il prodotto in tutte le sue maggiori peculiarità, mostrando immagini del Getter nelle più svariate pose dinamiche corredato dai suoi accessori. La scatola ha dimensioni abbastanza contenute, in 39 x 30 x 13 cm, sono racchiusi il modello (box in polistirolo), tutti gli accessori e la sontuosa base espositiva (blister in plastica) che, con le due uscite successive, verrà trasformata in hangar. La dotazione allestita da Sky X Studio è completa e comprende le iconiche armi che il Getter sfodera nelle sequenze animate. Immancabili le due tomahawk, le machine gun con appositi supporti snodati, 5 paia di mani alternative racchiuse singolarmente in piccoli sacchetti di plastica. La casa di produzione però ha deciso di fare le cose in grande stile ed ha realizzato anche diverse parti danneggiate da applicare sul corpo del modello magneticamente, ma non finisce qui. E’ presente la effect part per simulare il raggio Getter Beam, il mantello adattabile, l’asta metallica per la base espositiva e tutta una serie di braccia meccaniche per il futuro allestimento dell’hangar. Possiamo però applicarne 5 già sul display stand di base per dare un tocco estetico diverso all’esposizione del modello. Chiudono la dotazione accessori il classico opuscolo illustrativo a colori ed una miniatura in posa fissa di Ryoma Nagare.

Passiamo ora al protagonista principale, ovvero al Getter One. Come tutti saprete, la versione che compare in questo OVA è molto più massiccia rispetto a quella della serie classica. Il design robusto del mecha mi è sempre piaciuto di più e nella produzione di Sky X Studio è stato sapientemente realizzato con l’aggiunta di pannellature e piccoli dettagli estetici che vanno a valorizzare ulteriormente la qualità del prodotto.  Dico la verità, non mi aspettavo un modello così, il primo impatto mi ha lasciato davvero a bocca aperta! Prima di tutto si fa sentire notevolmente il peso che fa registrare 1 kg sulla bilancia, cosa che restituisce anche una bella sensazione di robustezza. Anche le dimensioni contribuiscono ad aumentare il piacere visivo, il Getter One ha un’altezza di ben 26 cm. La colorazione, eseguita in modo impeccabile con tonalità opache, è stupenda come lo sono i dettagli rosso/trasparente inseriti sulle gambe. Queste sezioni consentono di intravedere le parti meccaniche interne. Come sul Mazinkaiser, anche il Getter One è dotato di pannelli magnetici che, una volta staccati, permettono la visione delle parti interne del mecha. La realizzazione dei dettagli meccanici è molto valida con diversi dettagli minuziosamente riprodotti e colorati. Una volta rimossi i pannelli sul corpo, possiamo sostituirli con quelli in forma danneggiata, compresa una delle due corna della testa. Il risultato finale è davvero ben riuscito e mai troppo invasivo esteticamente, si concentra principalmente sulla parte centrale del busto, mentre piccoli dettagli sono stati creati sulle gambe, sulle braccia, una spalla e, come già detto, sulla testa. Il Getter è anche dotato di led per illuminare le parti del volto ed il vano dove fuoriesce il raggio Getter Beam. Le batterie non sono però incluse nella confezione.

La posabilità è un altro grande pregio di questo modello, tutte le articolazioni presenti permettono ampi movimenti e, di conseguenza, la riproduzione di pose veramente estreme. Per chi ama come il sottoscritto posare i modelli, troverà davvero moltissima soddisfazione, sia per i risultati ottenibili, sia dalla grande stabilità che questo prodotto offre. Tutte le articolazioni sono concepite con il sistema ad attrito e godono di ottima resistenza, anche dopo molteplici posizionamenti. La testa ha un doppio snodo che le consente ogni tipo di movimento, possiamo posizionare liberamente anche il collo. Le braccia hanno libertà totale, ruotano, si piegano e possono essere portate completamente in avanti grazie al perno che le svincola dalla propria sede. Oltre a questo è stato concepito un sistema per far accorciare i pettorali del Getter. Tirando in avanti parte centrale, le due sezioni laterali si stringono liberando lo spazio necessario al movimento delle braccia. Il busto ha la possibilità di essere inclinato, anche solamente nella parte alta dei pettorali. La rotazione non è molto ampia, ma l’inclinazione in avanti lo è, permettendo al modello di piegarsi sfruttando le tre sezioni a scorrimento interne. Un particolare che davvero ho apprezzato tantissimo è la doppia azione concessa alla pettorina rossa. Possiamo sollevare sia la parte frontale che quella posteriore. Entrambe le sezioni permettono la visione di altri dettagli meccanici nascosti sotto di esse, ma non solo. Nella parte posteriore c’è il vano batterie e l’interruttore di accensione per il Getter Beam che, senza il sollevamento della pettorina, risulterebbero inaccessibili. Per precisazione, come per la testa, anche questo scomparto è apribile grazie alla rimozione di un pannello magnetico. Veniamo ora alla parte più controversa del modello, ovvero i pannelli apribili del bacino. Per consentire alle gambe di salire sono stati realizzati due pannelli laterali e due frontali che, sollevandosi, liberano lo spazio che permette alle gambe di sollevarsi in avanti e lateralmente. Pur essendo molto funzionali, l’impatto estetico non è proprio il massimo, anche perché si notano tantissimo. Possiamo abbassarli ed adattarli alla posa della gamba, ma rimane comunque una soluzione un po’ discutibile, probabilmente una semplificazione che ha evitato di realizzare un’articolazione più complessa, ma questo rimane un mio personale parere. Tutta la movimentazione delle gambe si attesta su livelli altissimi con la chicca finale della caviglia ad estrazione che dona un grado d’inclinazione decisamente incredibile. Anche la punta del piede è snodata, soluzione questa che ritroviamo ormai in molte delle recenti produzioni. Tutto il frame interno, articolazioni comprese, sono in metallo pesante, mentre le parti esterne del modello sono in plastica di ottima qualità. Tutto è davvero molto curato e senza una sbavatura!

Il parco accessori gode della stessa cura realizzativa usata per il Getter One. Le due tomahawk hanno le lame grigio metallico con piccoli particolari scolpiti in color oro e rosso che ne abbelliscono l’estetica. Per essere impugnate, dobbiamo togliere la parte terminale dell’asta, infilarle nell’apposita mano e rimettere il fermo tolto in precedenza. Veramente di grande impatto scenico è la soluzione implementata per riprodurre la fuoriuscita delle machine gun dagli avambracci del Getter. Le due sezioni delle braccia si aprono rivelando il vano per poter fissare le aste snodate di supporto. A questi accessori vanno ad agganciarsi le due mitragliatrici che, proprio come nella serie animata, si piegano a metà. La posa finale è davvero eccezionale e davvero esteticamente bellissima. Ovviamente le machine gun possono poi essere impugnate dal modello grazie all’impiego delle apposite mani. Il mantello è realizzato in stoffa a doppio strato con all’interno anime in metallo modellabile. Si fissa al modello grazie a due potenti magneti con le sedi di fissaggio sapientemente nascoste alla vista. Il mantello può davvero essere posizionato in tantissimi modi differenti e valorizza esteticamente ancor di più il Getter, non vorrete più toglierlo, vi assicuro!  

Passiamo ora alla base espositiva che, come detto all’inizio, potrà essere trasformata nell’hangar di riparazione per il nostro Getter One. Per fare questo però bisognerà acquistare gli altri due modelli in uscita, Il Black Getter ed il Getter Dragon. Furbescamente Sky X Studio inserirà nelle due confezioni le parti mancanti per completare l’hangar. La basetta in dotazione è la medesima usata per il Mazinkaiser, cambia ovviamente la scritta, ma anche il suo posizionamento, qui posta sulla parte frontale. Anche l’asta di supporto è l’esatta replica della produzione precedente, si avvita alla base e può essere piegata notevolmente per far assumere al modello pose in volo di grande effetto. Sono 9 le braccia meccaniche incluse nella confezione, ma sulla basetta normale, ne possiamo applicare solamente 4. Per farlo bisogna rimuovere i piccoli blocchi posti nella parte interna dello stand. In aggiunta è possibile esporre anche un quinta parte che va semplicemente appoggiata e posizionata sul foro del Getter Beam. Possiamo dunque avere un piccolo assaggio di quello che sarà l’hangar finale del Getter One.

Sky X Studio fa decisamente centro realizzando un modello dal grande impatto estetico, curato in ogni dettaglio ed impreziosito da una dotazione accessori di grande spessore. I dettagli realizzativi per le machine gun ed il posizionamento del mantello, aumentano il valore della produzione in modo esponenziale. Peccato per la soluzione dei pannelli al bacino, unico vero inestetismo del Getter One di Sky X Studio. Forse la scelta di “obbligare” all’acquisto degli altri due modelli in uscita per poter completare la base hangar non è molto apprezzata, ma per chi deciderà di farlo e per quelli che possiedono grade spazio espositivo, lo spettacolo sarà decisamente assicurato.

  

GALLERIA FOTOGRAFICA GETTER ONE SKY X STUDIO