martedì 13 maggio 2014

GX27 GAIKING IL ROBOT GUERRIERO


Componente uno…..componente due.....fuori…..componente tre!!!!!!!!!!!!! Nell’ormai lontano Maggio 2005 viene lanciato sul mercato il GX-27 Gaiking. Dopo aver riprodotto il Drago Spaziale, Bandai decide di dedicare al Mecha protagonista della serie una degna rappresentazione all’interno della linea Soul Of Chogokin. Il Mitico Robot Guerriero può quindi finalmente mettere in mostra tutto il suo potenziale, cosa che non era stata possibile a causa della ridotta scala a cui era stato relegato, per ovvie ragioni, all’interno del GX05. 

La scatola riprende il colore del primo GX-05 e del successivo GX-05R, con un bell’azzurrino di sfondo e l’immagine a destra delle versioni ottenibili del Gaiking. Qualche misura, altezza 22,5 cm – lunghezza 30 cm – spessore 11,5 cm. Aprendo la confezione troviamo un box in polistirolo contenente il modello separato in due parti unitamente ai piedi versione Normal ed alle parti opzionali (piedi e gambe) della versione Power Up, tutto rigorosamente avvolto in sacchettini di cellophane protettivi. Un blister in plastica trasparente accoglie invece tutti gli accessori mentre nella parte sottostante troviamo il classico libretto illustrativo. A chiudere il contenuto una scatola in cartone con all’interno le parti per comporre il Display Stand, insomma, una confezione intelligente dove tutto è disposto in sequenza, con estrema semplicità e con un ingombro davvero ridotto.

Gli accessori del GX-27 sono molti, ecco a cosa ci si trova davanti all’apertura del blister….. Tre teste, Normal mode – Power Up – Open Face. Le quattro parti facciali per simulare l’appena citata Open Face, due coppie di avambracci normali, uno calamitato con il classico snodo e l’altro con dispositivo a molla con levetta per il lancio dei magli. Due avambracci Power Up e altrettanti leggermente diversi per l’agganciamento delle trivelle. I set di mani abbondano, versione Normal - pugni chiusi, pugni forati per l’impugnatura delle armi, mano sinistra aperta e mano destra aperta solo nelle prime tre dita. Versione Power Up - mani aperte, pugni chiusi e pugni forati. Due paia di Croci Spaziali, i due alettoni da collocare accanto alle gambe quando sono in fase di lancio, le sopracitate trivelle e per finire troviamo il back pack da collocare dietro la schiena del Gaiking. Tutti questi accessori sono in plastica e gomma rigida e hanno un livello di finitura ottimo. Le varie coppie di mani sono veramente ben fatte e curate anche se non manca qualche imprecisione dovuta allo stacco dai telai di stampa, quello che impressiona di più è la grandezza dei tre set per la versione Potenziata che sono davvero enormi. La stesura del colore su tutte queste parti è ai massimi livelli, quasi non ci credo che siano fatte in serie, le ho esaminate molto attentamente e non ho riscontrato proprio nessun difetto o sbavatura di vario genere. Le due trivelle sono praticamente uguali a quelle del GX-05/05R, solo che in questo caso non sono scomponibili, infatti le troviamo assemblate in un unico pezzo. Chicca di assoluta qualità e bellezza è la lama tranciante che fuoriesce dalla parte centrale delle ali, Bandai ha ripreso il vecchio progetto dedicato in origine al GX-02 Great Mazinger, chi è in possesso del primo volume Project The Soul Of Chogokin può notare come il medesimo sistema era inizialmente concepito sul Grande Mazinga per simulare l’uscita del Back Spin Kick direttamente dalla gamba. Praticamente la lama tranciante viene tirata all’indietro, ruotata ed infine spinta in chiusura verso il basso per essere bloccata nell’apposita sede. Piccola nota sulle tre teste, tutte quante hanno le corna mobili, ogni singola parte di esse ruotata e messa in diverse posizioni, questo permette di simulare la mossa della scossa mortale. Anche qui qualche piccolo segno, ma nulla di particolarmente grave. I particolari delle maschere facciali sono veramente perfetti e privi di sbavature, le quattro parti dedicate all’Open Face si agganciano tra di loro con una determinata sequenza che viene indicata sul libretto illustrativo. Una volta assemblata rimane molto solida e stabile, rimane però esteticamente sproporzionata rispetto alle altre due presenti restituendo una non piacevole sensazione di Super Deformed al modello. Il display stand è composto da dodici parti, una volta assemblato si potrà comodamente alloggiare tutto il contenuto della confezione. Questo stand espositivo è stato studiato per dare la possibilità di esporre il modello in due modalità differenti, componenti separati o assemblati, quindi a noi la scelta di tenere montato o smontato il nostro Gaiking!!! Secondo me risulta essere molto più evocativa la prima soluzione con testa del Drago Spaziale, braccia e gambe esposti uno sopra l’altro simulando perfettamente l’effetto lancio componenti. A destra e sinistra dello stand trovano sistemazione le trivelle con gli appositi avambracci, mentre sopra di esse si possono collocare le due teste rimanenti con gambe e braccia della versione potenziata. Nel retro troviamo le sedi per i restanti set di mani, i piedi Power Up e gli alettoni del componente gambe. La parte centrale è la classica basetta con targhetta nominativa e priva delle sagome per l’appoggio dei piedi, questo permette di esporre il Gaiking sia in versione Normal che Power Up.

Passiamo ora al sodo, l’aggancio dei tre componenti. Tutto è stato ricreato per riprodurre alla perfezione quello che si vede nella serie televisiva, la testa del Drago Spaziale contiene realmente il volto del Gaiking. E’ stato concepito un semplice meccanismo di salita e discesa che permette appunto la fuoriuscita della testa del robot una volta ultimato l’aggancio. Il componente tre viene fissato alle braccia grazie a due piccole scanalature che ne permettono la comoda discesa, ma non basta, per essere ancora più sicuri i progettisti hanno inserito altri due sostegni sottostanti che contribuiscono in modo determinante nel sorreggere e fissare il nostro bel torace al modulo braccia. Per ottenere l’uscita della testa del Gaiking basterà poi premere fino infondo la cresta rossa del Drago, semplice no?!!! Quasi dimenticavo, per ottenere l’agganciamento di queste due parti bisogna tirare completamente in avanti la mascella altrimenti non si riuscirà ad unire i due componenti. Per finire si uniscono le gambe al resto del corpo, qui troviamo il sistema a pinza con la sede per ospitare il perno di fissaggio che si trova sul modulo braccia. Nella parte posteriore troviamo il pulsante per l’apertura dell’alloggiamento e una volta ultimata questa operazione, si tirano in giù le gambe telescopiche…..voilà, il nostro Gaiking è pronto al combattimento!!!!! Tutta la fase di agganciamento è molto semplice e non si ha il minimo pericolo di cedimento tra le parti. 

Analizziamo ora con calma le versioni ottenibili. La modalità normale si ottiene montando i tre componenti così come si trovano nella scatola, si aggancia la testa numero uno, quella con la mascherina in stile Mazinger e con le corna più corte, si montano gli avambracci più piccoli con uno dei tre set di mani e si sistemano le croci spaziali più strette nelle apposite sedi presenti sulle gambe. Ultima operazione è l’aggancio dei piedi, si preme il pulsante dietro di essi ed il gioco è fatto. In questa versione il Gaiking raggiunge l’altezza di 18 centimetri. La versione potenziata comporta la sovrapposizione di quattro parti più ovviamente una testa differente. Si sganciano i piedi e le croci spaziali, si sovrappongono le gambe più grandi con le apposite croci a quelle normali e si agganciano i piedi più larghi. Stessa operazione va fatta per gli avambracci, sovrapposizione dei cilindri più grossi con conseguente cambio mani. Per la testa si può scegliere fra due versioni, quella con mascherina bucherellata o quella Open Face. In Power Up il modello è alto 20 centimetri, questo è dovuto alla differenza di spessore dei piedi e alla grandezza delle corna. Gli unici optional comuni ad entrambi le versioni sono le trivelle, si possono indifferentemente montare sia sulla versione normale che su quella potenziata. Anche per questa operazione si sovrappongono gli speciali avambracci a quelli normali. Il modello è molto die cast ed anche la parte superiore del torace è in metallo leggero, mentre la mascella è in plastica. Busto e parti cromate delle braccia sono anch’esse in metallo come tutta la parte inferiore del robot fino ai piedi. Le parti Power Up sono in plastica ad esclusione dei piedi. La colorazione è bellissima e priva di sbavature, i colori usati sono fedelissimi alla serie, tranne ovviamente il bianco puntualmente sostituito dalla vernice cromata!!! Tecnicamente bisogna rapportare il GX al suo anno di uscita, nove anni fa Bandai non aveva ancora raggiunto i livelli delle più recenti produzioni, ciò nonostante il Gaiking rimane un modello valido, ma con qualche problemino di stabilità. Le articolazioni delle braccia sono tutte a frizione ed offrono ancora oggi un ottimo grado di resistenza. Stessa soluzione per quelle delle anche e caviglie, mentre una gimmik a scatto sostiene invece i movimenti del ginocchio. Se in versione Normal la posabilità si attesta su livelli accettabili, le cose peggiorano nella Power Up. I cilindri delle gambe limitano ulteriormente la mobilità delle ginocchia ed in più hanno la tendenza a staccarsi troppo facilmente. Assolutamente da bocciare le caviglie che con la loro scarsissima tenuta causano una precaria stabilità al modello che bisognerà bilanciare molto molto attentamente. La soluzione più valida per garantire stabilità al Gaiking è quella di inclinare all’indietro il busto, in questo modo il peso della parte superiore andrà a controbilanciare il tutto offrendo un po’ più di sicurezza. 


Il peso degli anni si fa sentire tutto, dal 2005 ad oggi il livello tecnico/realizzativo è migliorato davvero tantissimo ed il GX27 inevitabilmente porta con se tutti i limiti tecnici dell’epoca. Se da una parte si deve “digerire” una precaria stabilità ed una posabilità limitata, il lato estetico e contenutistico fanno risalire l’asticella del voto verso l’alto, facendo raggiungere al modello una discreta sufficienza. Nonostante tutto però il Gaiking rimane un GX molto bello e storicamente immancabile per chi come me è cresciuto con i mitici robottoni dell’animazione giapponese, un must have per ogni nostalgico collezionista.