venerdì 15 febbraio 2013

MAZINGER Z DX SOUL OF CHOGOKIN

Sono passati 40 anni dalla sua nascita ed ancora oggi il nome di Mazinger Z è sinonimo di successo in tutto il mondo, la popolarità della serie robotica realizzata dal Maestro Go Nagai ha ovviamente creato intorno a se tutta una serie di gadget e giocattoli ispirati al suo protagonista meccanico. La prima rappresentazione compare nell’anno 1974 e fu il capostipite della linea Chogokin, per quell’epoca il prodotto rappresentava una vera rivoluzione nel settore, pugni sparanti, lancia missili nel petto e soprattutto un corpo in metallo per dare un peso sostanzioso al giocattolo. Nel 1997 Bandai annuncia la serie Soul of Chogokin, e quale miglior personaggio può celebrare degnamente la nascita di una nuova linea?.....Mazinger Z! Nasce così il GX01, il primo Chogokin davvero realistico nell’aspetto e nella riproduzione delle armi che si vedono nella serie tv, ma non è solamente il lato estetico ad essere più curato, il modellino può riprodurre anche molte pose dinamiche ed uscire da quella staticità che chiaramente aveva il suo predecessore….. Passano 5 anni e Bandai produce il GX01R, tutto viene completamente ridisegnato e migliorato, la testa ha ora uno sculpt più fedele e tutto il corpo è ora più proporzionato e allungato di qualche centimetro, anche il Jet Scrander viene rifatto e reso ancor più stabile e dettagliato…..Nel 2009 la nuova tecnica costruttiva dei Soul of Chogokin è pronta per dare nuova linfa alla popolarità di Mazinger Z, arriva sul mercato il GX45 con tutta una serie di nuove gimmik che permettono al modello di compiere pose incredibili e impossibili da replicare nelle versioni precedenti!.....Esattamente un anno dopo Bandai presenta la nuova linea Super Robot Chogokin e Mazinger Z viene ancora una volta scelto come modello apripista della nuova serie di modellini in scala ridotta. La realizzazione di questo Z porta con se tutte le novità viste nel GX45 e in alcune parti viene addirittura migliorato…..Tokyo Toy Show, 14 Giugno 2012…..con una sontuosa presentazione Bandai annuncia il Mazinger Z DX Soul of Chogokin, la punta di diamante delle realizzazioni dedicate al mitico personaggio di Go Nagai, è lui stesso a mostrare il modello per la prima volta alla stampa mettendo in mostra alcune delle nuove caratteristiche di cui è stato dotato il nuovo Mazinger Z! Ebbene si, è arrivato il momento di toccare con mano l’ultima fatica Bandai, scopriremo insieme pregi e difetti del Mazinger Z DX Soul of Chogokin! 

Scordatevi le normali confezioni dei precedenti GX, quello a cui ci si trova davanti è qualche cosa di veramente enorme, 54 cm di lunghezza, 32 di profondità, 42 di altezza per quasi 8 kg di peso fanno capire molto bene l’imponenza della realizzazione DX Bandai. Il primo cartoncino lucido raffigura Mazinger Z sul lato destro mentre un primo piano del volto campeggia su quello sinistro, sul retro vengono mostrati tutto il contenuto e le particolarità del modello. Sfilando questo primo strato abbiamo accesso all’apertura della scatola, all’interno troviamo 5 contenitori in cartoncino nero lucido, uno molto grande e 4 più piccoli. Estraendoli con ordine la confezione rivela il suo contenuto, il primo box è semivuoto, vi sono alloggiati i libretti illustrativi, un fumetto in lingua originale dedicato alla serie di Mazinger Z ed un sacchettino con strisce di biadesivo con una placca in metallo riportante il nome del modello…..il secondo box comincia ad essere più sostanzioso, al suo interno troviamo le parti centrali del corpo divise in due metà, petto – addome – bacino, una coppia di mani con dita snodate, 2 maschere facciali, 2 coperture per il collo, 2 coperture per le braccia, 2 coppie di piastre pettorali, 2 gru ed un telecomando. Il terzo box contiene le parti intere del corpo e delle gambe di Mazinger Z unitamente ad un’altra maschera facciale, l’Hover Pilder ed i pugni chiusi con le apposite coperture. Nel quarto box è invece custodito il Mazinger Z in versione naked con in evidenza tutti i dettagli interni del corpo, difatti questa è una delle particolarità tanto pubblicizzate della versione Deluxe. A chiudere il contenuto dell’enorme confezione c’è il box più grande con all’interno l’Hangar-Base, il più grande display stand mai prodotto per un modello della linea Soul of Chogokin! Prima di entrare nel vivo dell’analisi è doveroso fornire alcuni dati, il Mazinger Z è alto 30 cm per un peso, tutto assemblato, di 1,092 Kg , l’Hangar è alto 38 cm, ha una profondità di 30 ed una larghezza di 27 quando è chiuso…..aprendo le due porte invece si raggiunge l’importante misura di ben 45 cm!

Come abbiamo visto una delle particolarità di questo modello è di poter mostrare tutti i meccanismi interni che fino ad ora si potevano solo immaginare o guardare nei disegni di Go Nagai. Ogni parte è stata riprodotta minuziosamente, nei bicipiti si possono osservare i Drill Missiles, i pugni chiusi hanno le molle interne, nell’addome è realmente contenuto il Missile Centrale mentre nei piedi ci sono reali cilindri idraulici che seguono perfettamente i movimenti degli stessi. Nulla è stato trascurato, per la versione “aperta” c’è un’apposita maschera facciale che ovviamente mette in mostra tutti i dettagli interni del volto. A livello di materiali usati il frame interno è costruito interamente in plastica con una verniciatura però davvero impeccabile. Sfruttando le parti opzionali in dotazione possiamo scegliere fra 3 configurazioni diverse, naked con tutti i dettagli interni in vista, “spaccata” con metà del corpo chiuso e metà aperto e completamente chiuso nel classico aspetto di Mazinger Z…..volendo si può giocare e mischiare le varie parti opzionali scegliendo di mettere in vista qualche parte a destra e qualche altra a sinistra. Le parti dell’armatura esterna sono quasi tutte in metallo, petto, bacino, femori, tibie e piedi, mentre le coperture delle braccia, dell’addome, dei pugni e ovviamente le maschere facciali, sono in plastica. Il bloccaggio delle coperture avviene molto semplicemente grazie a perni di fissaggio che si bloccano nelle apposite sedi senza cedere minimamente anche quando si muove il modello, alcune sono addirittura dotate anche di magneti come le spalle e gli avambracci, unico appunto da fare è per il fissaggio delle maschere facciali che tendono a staccarsi un po’ troppo facilmente quando si effettuano i movimenti rotatori della testa. Le piaste pettorali sono calamitate ma anche la loro tenuta non è molto potente e può capitare che si stacchino dopo un movimento del modello. La posabilità del Mazinger Z DX si attesta su discreti livelli, ovviamente non abbiamo i medesimi snodi visti sul GX45, ma tutto sommato il risultato ottenuto è da elogiare, soprattutto per mobilità delle gambe e delle caviglie. Procediamo con ordine esaminando tutte le parti mobili del modello…..la testa ruota e s’inclina avanti ed indietro, ma non beneficia di movimenti basculanti, le braccia ruotano e si allargano completamente grazie a snodi a scatto, possono anche essere ruotate sul proprio asse agendo sul bicipite. Un occhio di riguardo va dato per l’aggancio del gomito che permette all’avambraccio di piegarsi e ruotare…..esteticamente è inguardabile perché una volta piegato rimane un bruttissimo ed enorme spazio vuoto, la scelta a primo impatto sembra incomprensibile, ma maneggiando più volte la parte in questione se ne comprende ben presto il motivo. L’avambraccio non è calamitato come siamo abituati a vedere nelle precedenti versioni Soul of Chogokin, ma è bensì dotato di un perno in plastica che deve essere bloccato dentro alla propria sede premendo sulla parte grigia che si trova proprio all’interno dell’avambraccio stesso! Oltre a premere bisogna prima posizionare correttamente la parte che ha 3 precise sedi che devono coincidere perfettamente una con l’altra, eseguita questa operazione si preme il perno che ho citato prima ed un click sarà sinonimo del corretto posizionamento e fissaggio…..veramente molto scomodo!

 Un modo per evitare questa operazione c’è, usando la parte grigia del bicipite destinata alla simulazione del lancio Drill Missiles, possiamo piegare e mantenere in corretta posizione l’avambraccio, pena però l’ingombrante vista dello snodo che gestisce la rotazione. Il busto può essere ruotato in entrambi le direzioni mentre le gambe, gestite da snodi a scatto, posso avanzare, arretrare, piegarsi ed essere divaricate in modo più che soddisfacente grazie anche ad un eccellente gestione dello snodo interno con pistoni idraulici che ruota e fa inclinare le caviglie! Le gambe possono anche ruotare sul proprio asse grazie ad un altro snodo situato all’interno del femore, in questo modo si guadagna ulteriore dinamicità per la riproduzione di molte pose. Uno sguardo anche al piccolo Hover Pilder da noi conosciuto meglio come Aliante Slittante…..E’ lungo 3 cm con ali ripiegabili ed è completamente in plastica, buona la rifinitura generale ed anche il dettaglio interno alla cabina di comando con una miniatura di Koji al posto di guida, una volta inserito nella testa di Mazinger Z non gode di ottima stabilità, un piccolo perno ed una sede sferica dovrebbero garantirne il bloccaggio, ma purtroppo muovendo la testa del modello il piccolo Pilder tende a staccarsi o a muoversi liberamente! Sarebbe stato meglio inserire anche una piccola calamita nelle sede, lo spazio a disposizione lo avrebbe consentito. Una delle mie preoccupazioni più grandi era la possibile differenza di tonalità fra le parti in metallo e quelle in plastica presenti sulle gambe e piedi, dopo una minuziosa osservazione posso dire che effettivamente una piccola differenza c’è, la si nota soprattutto sulle due metà dei femori che sono grigie, mentre sulle parti blu di tibie e piedi risulta essere veramente impercettibile facendomi tirare un gran sospiro di sollievo ^__^

Eccoci ora alla seconda novità introdotta in questo Mazinger Z DX, per la prima volta un modello della linea Soul of Chogokin è dotato di suoni e luci! All’interno del petto e perfettamente integrato nella struttura dei meccanismi, c’è il dispositivo che permette la riproduzione degli effetti sonori e visivi. Necessitano per l’attivazione 2 batterie ministilo AAA, estraendo la parte in questione dal petto si ha accesso allo sportello dell’allogiamento batterie…..una volta reinserito il dispositivo basta premere il pulsante centrale per farlo entrare in funzione, un suono sarà il segnale dell’avvenuta accensione. Grazie all’ausilio del telecomando, anche qui necessitano 2 batterie AAA, si possono riprodurre suoni ed effetti tipici della serie animata, sul libretto illustrativo è riportata l’esatta sequenza di tasti da premere per ottenere tutte le opzioni disponibili…..Maziiin Go…..Pilder On…..Breast Fire….sono solo alcuni degli effetti/suoni che il modello può emettere! Se si lascia per qualche minuto inoperativo il dispositivo all’interno del Mazinger, questo si disattiva automaticamente e per ripristinarlo si deve procedere ad una nuova accensione…..mediante l’uso del telecomando si può anche interrompere una riproduzione, basta premere contemporaneamente i tasti 1 e 3. Bisogna fare però alcune doverose osservazioni, l’effetto visivo del Breast Fire non è molto intenso, le piastre pettorali adibite a riflettere la luce rossa vengono illuminate per lo più nella parte bassa centrale, mentre nello spot pubblicitario l’effetto presentato è di tutt’altra portata! Trovo questa cosa un pochino scorretta verso gli acquirenti del prodotto perché viene mostrato un qualche cosa che poi sul modello non esiste…..altra cosa da notare è che per attivare il dispositivo luci/suoni bisogna ogni volta togliere la placca pettorale e poi rimetterla, se invece si sta esponendo il Mazinger Z nella configurazione “spaccata” o naked questo problema non sussiste. 

Veniamo ora alla descrizione dell’Hangar-Base, questo enorme display stand ha il compito di accogliere al suo interno il Mazinger Z ed anche le parti dell’armatura esterna (intera) che non vengono montate. La base è dotata di porte apribili con fermi di fissaggio a terra e di due faretti che vengono attivati medianti un interruttore posto nella parte posteriore (necessarie 3 batterie AAA), per chi possiede o ha visto lo Space Shuttle Otona No Chogokin di Bandai, potrà riconoscere l’identico dispositivo usato per la base espositiva del mezzo Nasa. L’interno dell’Hangar è strutturato come una vera e propria base di riparazione con tanto di telai che delimitano l’area di montaggio dedicata allo Z, le parti frontali si aprono per permettere l’inserimento del modello ed anche il posizionamento di una delle due Gru presenti nella confezione, la seconda invece agisce mediante l’uso di ruote indipendenti. Entrambi i mezzi sono dotati di braccio funzionante con apposito gancio…..quella più grande misura 6 cm di lunghezza ed ha la cabina di lavoro posizionabile in altezze diverse, raggiunge la massima estensione a 15 cm, braccio escluso, l’altra Gru agisce invece esclusivamente nella parte alta dell’Hangar scorrendo avanti/indietro su uno dei telai di chiusura. Per rendere più sicura l’esposizione del Mazinger Z è stato inserito un fermo da collocare sulla parete di fondo nell’Hangar, la parte terminale va ad incastrarsi all’interno di un apposito alloggiamento posto dietro alla schiena del modello…..sfortunatamente però questa operazione è resa difficoltosa dall’esiguo spazio che si ha per muovere lo Z all’interno della zona, non si ha modo di poter guardare ciò che si sta facendo rendendo davvero molto stressante ogni tentativo di aggancio…..comunque questo accessorio può anche essere lasciato comodamente in scatola dato che il nostro Mazinger è ben piantato a terra e non rischia minimamente di cadere! Una piccola critica che posso muovere alla realizzazione dell’Hangar-Base è quella di non aver sfruttato fino in fondo tutto lo spazio disponibile per la sistemazione di tutte le parti opzionali in dotazione, la parete centrale interna è praticamente inutilizzata, si potevano tranquillamente creare dei fermi per il collocamento di tutte quella parti di armatura che non vengono utilizzate al momento dell’esposizione.  

Bandai celebra degnamente e maestosamente i 40 anni della nascita di Mazinger Z con un Chogokin dal grande impatto visivo, pur con qualche sbavatura il prodotto risulta essere davvero convincente, curato e ben costruito. Le verniciature perfette, le grandi dimensioni, gli effetti sonori e visivi ed un enorme Hangar lo fanno entrare di diritto nell’Olimpo dei Soul of Chogokin dedicati al mitico robottone creato da Go Nagai. Certamente il prezzo lo colloca in una fascia di acquisto medio alta che forse in questo momento non tutti i collezionisti sono disposti a condividere, in più Bandai ha annunciato la realizzazione di un set aggiuntivo contenente il Jet Scrander, il Jet Pilder, gli Iron Cutter, ed un apposito display stand, il tutto venduto come articolo Tamashii Web Shop! Forse la più grave pecca di questo Mazinger Z DX è proprio la mancanza di quegli accessori che verranno venduti separatamente aggiungendo un ulteriore esborso di soldi ed in un modello che rasenta i 400 euro si poteva probabilmente concedere una dotazione di serie completa. In molti si chiedono se questa sarà la partenza di una nuova linea di modelli Deluxe, io onestamente non lo credo possibile, secondo me Bandai potrebbe sfruttare questa ipotetica linea parallela dei Soul of Chogokin per commemorare di volta in volta i personaggi più famosi dell’animazione robotica giapponese. Tanti amici ed appassionati bramano un Great Mazinger DX…..in uno dei libretti contenuti nella confezione c’è una fotografia di un vecchio giocattolo Bandai a lui dedicato con tanto di hangar e parti di ricambio…..stay tuned…..