Sono
passati 40 anni dalla sua nascita ed ancora oggi il nome di Mazinger Z è
sinonimo di successo in tutto il mondo, la popolarità della serie robotica realizzata
dal Maestro Go Nagai ha ovviamente creato intorno a se tutta una serie di
gadget e giocattoli ispirati al suo protagonista meccanico. La prima
rappresentazione compare nell’anno 1974 e fu il capostipite della linea
Chogokin, per quell’epoca il prodotto rappresentava una vera rivoluzione nel
settore, pugni sparanti, lancia missili nel petto e soprattutto un corpo in metallo
per dare un peso sostanzioso al giocattolo. Nel 1997 Bandai annuncia la serie
Soul of Chogokin, e quale miglior personaggio può celebrare degnamente la
nascita di una nuova linea?.....Mazinger Z! Nasce così il GX01, il primo
Chogokin davvero realistico nell’aspetto e nella riproduzione delle armi che si
vedono nella serie tv, ma non è solamente il lato estetico ad essere più
curato, il modellino può riprodurre anche molte pose dinamiche ed uscire da
quella staticità che chiaramente aveva il suo predecessore….. Passano 5 anni e
Bandai produce il GX01R, tutto viene completamente ridisegnato e migliorato, la
testa ha ora uno sculpt più fedele e tutto il corpo è ora più proporzionato e
allungato di qualche centimetro, anche il Jet Scrander viene rifatto e reso
ancor più stabile e dettagliato…..Nel 2009 la nuova tecnica costruttiva dei
Soul of Chogokin è pronta per dare nuova linfa alla popolarità di Mazinger Z,
arriva sul mercato il GX45 con tutta una serie di nuove gimmik che permettono
al modello di compiere pose incredibili e impossibili da replicare nelle
versioni precedenti!.....Esattamente un anno dopo Bandai presenta la nuova
linea Super Robot Chogokin e Mazinger Z viene ancora una volta scelto come
modello apripista della nuova serie di modellini in scala ridotta. La
realizzazione di questo Z porta con se tutte le novità viste nel GX45 e in
alcune parti viene addirittura migliorato…..Tokyo Toy Show, 14 Giugno
2012…..con una sontuosa presentazione Bandai annuncia il Mazinger Z DX Soul of
Chogokin, la punta di diamante delle realizzazioni dedicate al mitico
personaggio di Go Nagai, è lui stesso a mostrare il modello per la prima volta
alla stampa mettendo in mostra alcune delle nuove caratteristiche di cui è
stato dotato il nuovo Mazinger Z! Ebbene si, è arrivato il momento di toccare
con mano l’ultima fatica Bandai, scopriremo insieme pregi e difetti del
Mazinger Z DX Soul of Chogokin!
Scordatevi
le normali confezioni dei precedenti GX, quello a cui ci si trova davanti è
qualche cosa di veramente enorme, 54 cm di lunghezza, 32 di profondità, 42 di
altezza per quasi 8 kg di peso fanno capire molto bene l’imponenza della realizzazione
DX Bandai. Il primo cartoncino lucido raffigura Mazinger Z sul lato destro
mentre un primo piano del volto campeggia su quello sinistro, sul retro vengono
mostrati tutto il contenuto e le particolarità del modello. Sfilando questo
primo strato abbiamo accesso all’apertura della scatola, all’interno troviamo 5
contenitori in cartoncino nero lucido, uno molto grande e 4 più piccoli.
Estraendoli con ordine la confezione rivela il suo contenuto, il primo box è
semivuoto, vi sono alloggiati i libretti illustrativi, un fumetto in lingua
originale dedicato alla serie di Mazinger Z ed un sacchettino con strisce di
biadesivo con una placca in metallo riportante il nome del modello…..il secondo
box comincia ad essere più sostanzioso, al suo interno troviamo le parti
centrali del corpo divise in due metà, petto – addome – bacino, una coppia di
mani con dita snodate, 2 maschere facciali, 2 coperture per il collo, 2
coperture per le braccia, 2 coppie di piastre pettorali, 2 gru ed un
telecomando. Il terzo box contiene le parti intere del corpo e delle gambe di
Mazinger Z unitamente ad un’altra maschera facciale, l’Hover Pilder ed i pugni
chiusi con le apposite coperture. Nel quarto box è invece custodito il Mazinger
Z in versione naked con in evidenza tutti i dettagli interni del corpo, difatti
questa è una delle particolarità tanto pubblicizzate della versione Deluxe. A
chiudere il contenuto dell’enorme confezione c’è il box più grande con
all’interno l’Hangar-Base, il più grande display stand mai prodotto per un
modello della linea Soul of Chogokin! Prima di entrare nel vivo dell’analisi è
doveroso fornire alcuni dati, il Mazinger Z è alto 30 cm per un peso, tutto
assemblato, di 1,092 Kg , l’Hangar è alto 38 cm, ha una profondità di 30 ed una
larghezza di 27 quando è chiuso…..aprendo le due porte invece si raggiunge
l’importante misura di ben 45 cm!
Come
abbiamo visto una delle particolarità di questo modello è di poter mostrare
tutti i meccanismi interni che fino ad ora si potevano solo immaginare o
guardare nei disegni di Go Nagai. Ogni parte è stata riprodotta minuziosamente,
nei bicipiti si possono osservare i Drill Missiles, i pugni chiusi hanno le
molle interne, nell’addome è realmente contenuto il Missile Centrale mentre nei
piedi ci sono reali cilindri idraulici che seguono perfettamente i movimenti
degli stessi. Nulla è stato trascurato, per la versione “aperta” c’è
un’apposita maschera facciale che ovviamente mette in mostra tutti i dettagli
interni del volto. A livello di materiali usati il frame interno è costruito
interamente in plastica con una verniciatura però davvero impeccabile.
Sfruttando le parti opzionali in dotazione possiamo scegliere fra 3
configurazioni diverse, naked con tutti i dettagli interni in vista, “spaccata”
con metà del corpo chiuso e metà aperto e completamente chiuso nel classico
aspetto di Mazinger Z…..volendo si può giocare e mischiare le varie parti opzionali
scegliendo di mettere in vista qualche parte a destra e qualche altra a
sinistra. Le parti dell’armatura esterna sono quasi tutte in metallo, petto,
bacino, femori, tibie e piedi, mentre le coperture delle braccia, dell’addome,
dei pugni e ovviamente le maschere facciali, sono in plastica. Il bloccaggio
delle coperture avviene molto semplicemente grazie a perni di fissaggio che si
bloccano nelle apposite sedi senza cedere minimamente anche quando si muove il
modello, alcune sono addirittura dotate anche di magneti come le spalle e gli
avambracci, unico appunto da fare è per il fissaggio delle maschere facciali
che tendono a staccarsi un po’ troppo facilmente quando si effettuano i
movimenti rotatori della testa. Le piaste pettorali sono calamitate ma anche la
loro tenuta non è molto potente e può capitare che si stacchino dopo un
movimento del modello. La posabilità del Mazinger Z DX si attesta su discreti
livelli, ovviamente non abbiamo i medesimi snodi visti sul GX45, ma tutto
sommato il risultato ottenuto è da elogiare, soprattutto per mobilità delle
gambe e delle caviglie. Procediamo con ordine esaminando tutte le parti mobili
del modello…..la testa ruota e s’inclina avanti ed indietro, ma non beneficia
di movimenti basculanti, le braccia ruotano e si allargano completamente grazie
a snodi a scatto, possono anche essere ruotate sul proprio asse agendo sul
bicipite. Un occhio di riguardo va dato per l’aggancio del gomito che permette
all’avambraccio di piegarsi e ruotare…..esteticamente è inguardabile perché una
volta piegato rimane un bruttissimo ed enorme spazio vuoto, la scelta a primo
impatto sembra incomprensibile, ma maneggiando più volte la parte in questione
se ne comprende ben presto il motivo. L’avambraccio non è calamitato come siamo
abituati a vedere nelle precedenti versioni Soul of Chogokin, ma è bensì dotato
di un perno in plastica che deve essere bloccato dentro alla propria sede
premendo sulla parte grigia che si trova proprio all’interno dell’avambraccio
stesso! Oltre a premere bisogna prima posizionare correttamente la parte che ha
3 precise sedi che devono coincidere perfettamente una con l’altra, eseguita
questa operazione si preme il perno che ho citato prima ed un click sarà
sinonimo del corretto posizionamento e fissaggio…..veramente molto scomodo!
Un modo per evitare questa operazione c’è,
usando la parte grigia del bicipite destinata alla simulazione del lancio Drill
Missiles, possiamo piegare e mantenere in corretta posizione l’avambraccio,
pena però l’ingombrante vista dello snodo che gestisce la rotazione. Il busto
può essere ruotato in entrambi le direzioni mentre le gambe, gestite da snodi a
scatto, posso avanzare, arretrare, piegarsi ed essere divaricate in modo più
che soddisfacente grazie anche ad un eccellente gestione dello snodo interno
con pistoni idraulici che ruota e fa inclinare le caviglie! Le gambe possono
anche ruotare sul proprio asse grazie ad un altro snodo situato all’interno del
femore, in questo modo si guadagna ulteriore dinamicità per la riproduzione di
molte pose. Uno sguardo anche al piccolo Hover Pilder da noi conosciuto meglio
come Aliante Slittante…..E’ lungo 3 cm con ali ripiegabili ed è completamente
in plastica, buona la rifinitura generale ed anche il dettaglio interno alla
cabina di comando con una miniatura di Koji al posto di guida, una volta
inserito nella testa di Mazinger Z non gode di ottima stabilità, un piccolo
perno ed una sede sferica dovrebbero garantirne il bloccaggio, ma purtroppo
muovendo la testa del modello il piccolo Pilder tende a staccarsi o a muoversi
liberamente! Sarebbe stato meglio inserire anche una piccola calamita nelle
sede, lo spazio a disposizione lo avrebbe consentito. Una delle mie
preoccupazioni più grandi era la possibile differenza di tonalità fra le parti
in metallo e quelle in plastica presenti sulle gambe e piedi, dopo una
minuziosa osservazione posso dire che effettivamente una piccola differenza
c’è, la si nota soprattutto sulle due metà dei femori che sono grigie, mentre
sulle parti blu di tibie e piedi risulta essere veramente impercettibile
facendomi tirare un gran sospiro di sollievo ^__^
Eccoci
ora alla seconda novità introdotta in questo Mazinger Z DX, per la prima volta
un modello della linea Soul of Chogokin è dotato di suoni e luci! All’interno
del petto e perfettamente integrato nella struttura dei meccanismi, c’è il
dispositivo che permette la riproduzione degli effetti sonori e visivi.
Necessitano per l’attivazione 2 batterie ministilo AAA, estraendo la parte in
questione dal petto si ha accesso allo sportello dell’allogiamento
batterie…..una volta reinserito il dispositivo basta premere il pulsante
centrale per farlo entrare in funzione, un suono sarà il segnale dell’avvenuta
accensione. Grazie all’ausilio del telecomando, anche qui necessitano 2
batterie AAA, si possono riprodurre suoni ed effetti tipici della serie
animata, sul libretto illustrativo è riportata l’esatta sequenza di tasti da
premere per ottenere tutte le opzioni disponibili…..Maziiin Go…..Pilder
On…..Breast Fire….sono solo alcuni degli effetti/suoni che il modello può
emettere! Se si lascia per qualche minuto inoperativo il dispositivo
all’interno del Mazinger, questo si disattiva automaticamente e per
ripristinarlo si deve procedere ad una nuova accensione…..mediante l’uso del
telecomando si può anche interrompere una riproduzione, basta premere
contemporaneamente i tasti 1 e 3. Bisogna fare però alcune doverose
osservazioni, l’effetto visivo del Breast Fire non è molto intenso, le piastre
pettorali adibite a riflettere la luce rossa vengono illuminate per lo più
nella parte bassa centrale, mentre nello spot pubblicitario l’effetto
presentato è di tutt’altra portata! Trovo questa cosa un pochino scorretta
verso gli acquirenti del prodotto perché viene mostrato un qualche cosa che poi
sul modello non esiste…..altra cosa da notare è che per attivare il dispositivo
luci/suoni bisogna ogni volta togliere la placca pettorale e poi rimetterla, se
invece si sta esponendo il Mazinger Z nella configurazione “spaccata” o naked
questo problema non sussiste.
Veniamo
ora alla descrizione dell’Hangar-Base, questo enorme display stand ha il
compito di accogliere al suo interno il Mazinger Z ed anche le parti
dell’armatura esterna (intera) che non vengono montate. La base è dotata di
porte apribili con fermi di fissaggio a terra e di due faretti che vengono
attivati medianti un interruttore posto nella parte posteriore (necessarie 3
batterie AAA), per chi possiede o ha visto lo Space Shuttle Otona No Chogokin
di Bandai, potrà riconoscere l’identico dispositivo usato per la base
espositiva del mezzo Nasa. L’interno dell’Hangar è strutturato come una vera e
propria base di riparazione con tanto di telai che delimitano l’area di
montaggio dedicata allo Z, le parti frontali si aprono per permettere
l’inserimento del modello ed anche il posizionamento di una delle due Gru
presenti nella confezione, la seconda invece agisce mediante l’uso di ruote
indipendenti. Entrambi i mezzi sono dotati di braccio funzionante con apposito
gancio…..quella più grande misura 6 cm di lunghezza ed ha la cabina di lavoro
posizionabile in altezze diverse, raggiunge la massima estensione a 15 cm,
braccio escluso, l’altra Gru agisce invece esclusivamente nella parte alta
dell’Hangar scorrendo avanti/indietro su uno dei telai di chiusura. Per rendere
più sicura l’esposizione del Mazinger Z è stato inserito un fermo da collocare
sulla parete di fondo nell’Hangar, la parte terminale va ad incastrarsi
all’interno di un apposito alloggiamento posto dietro alla schiena del
modello…..sfortunatamente però questa operazione è resa difficoltosa
dall’esiguo spazio che si ha per muovere lo Z all’interno della zona, non si ha
modo di poter guardare ciò che si sta facendo rendendo davvero molto stressante
ogni tentativo di aggancio…..comunque questo accessorio può anche essere
lasciato comodamente in scatola dato che il nostro Mazinger è ben piantato a
terra e non rischia minimamente di cadere! Una piccola critica che posso
muovere alla realizzazione dell’Hangar-Base è quella di non aver sfruttato fino
in fondo tutto lo spazio disponibile per la sistemazione di tutte le parti
opzionali in dotazione, la parete centrale interna è praticamente inutilizzata,
si potevano tranquillamente creare dei fermi per il collocamento di tutte
quella parti di armatura che non vengono utilizzate al momento
dell’esposizione.
Bandai
celebra degnamente e maestosamente i 40 anni della nascita di Mazinger Z con un
Chogokin dal grande impatto visivo, pur con qualche sbavatura il prodotto
risulta essere davvero convincente, curato e ben costruito. Le verniciature
perfette, le grandi dimensioni, gli effetti sonori e visivi ed un enorme Hangar
lo fanno entrare di diritto nell’Olimpo dei Soul of Chogokin dedicati al mitico
robottone creato da Go Nagai. Certamente il prezzo lo colloca in una fascia di
acquisto medio alta che forse in questo momento non tutti i collezionisti sono
disposti a condividere, in più Bandai ha annunciato la realizzazione di un set
aggiuntivo contenente il Jet Scrander, il Jet Pilder, gli Iron Cutter, ed un
apposito display stand, il tutto venduto come articolo Tamashii Web Shop! Forse
la più grave pecca di questo Mazinger Z DX è proprio la mancanza di quegli
accessori che verranno venduti separatamente aggiungendo un ulteriore esborso
di soldi ed in un modello che rasenta i 400 euro si poteva probabilmente
concedere una dotazione di serie completa. In molti si chiedono se questa sarà
la partenza di una nuova linea di modelli Deluxe, io onestamente non lo credo
possibile, secondo me Bandai potrebbe sfruttare questa ipotetica linea
parallela dei Soul of Chogokin per commemorare di volta in volta i personaggi
più famosi dell’animazione robotica giapponese. Tanti amici ed appassionati
bramano un Great Mazinger DX…..in uno dei libretti contenuti nella confezione
c’è una fotografia di un vecchio giocattolo Bandai a lui dedicato con tanto di
hangar e parti di ricambio…..stay tuned…..