Torniamo a parlare di un modello dedicato alla
saga Getter Robot e più precisamente del Gx51 Getter Dragon. Uscito nel 2009,
questo modello, tratto dalla serie Shin Getter The Last Day, segna l'arrivo di
Bandai nel “territorio” dove solo Aoshima fino a quel momento aveva tratto
ispirazione per la maggior parte delle sue produzioni. Il Getter Dragon è
figlio dell'ultima generazione di Soul of Chogokin non trasformabili, metallo,
grandissima posabilità e dimensioni contenute, Bandai nel corso del tempo ha
ottimizzato sempre più i nuovi snodi che vedono la loro introduzione definitiva
sul Gx45 Mazinger Z. Cominciamo a vedere qual' è la sostanza del Gx51.....la
scatola è di medie dimensioni, con i suoi
25 x 17 x 8 cm offre davvero un ingombro minimo. L'artwork sulla
confezione adotta la medesima disposizione grafica usata sul già citato
Gx45 con l'immagine del volto in primo piano, scritta in
diagonale e figura intera laterale, del resto anche il successivo Gx52, già
recensito su queste pagine, riporta la medesima immagine. All'interno troviamo
un contenitore in polistirolo dove è alloggiato il Getter Dragon e 3 blister in
plastica con i diversi accessori in dotazione.....nel primo troviamo la mach
wing, la testa, gli spallacci con i perni di fissaggio, 2 avambracci
accoppiati, 2 normali ed il gancio per il display stand. Il secondo blister
accoglie i 3 set di mani e 3 diversi sostegni per la basetta espositiva, nel
terzo e ultimo blister trovano sede i due grandi tomahawk e la base con il nome
del modello. Il Getter Dragon è alto 17,5 cm e raggiunge il ragguardevole peso
di 465 grammi, è costituito quasi completamente in metallo e le uniche parti in
plastica sono la testa, i coprispalla, gli avambracci ed i piedi. Come ho
scritto all'inizio dell'articolo questo Gx51 ha grandissima posabilità, gli
snodi ad estrazione al bacino consentono un'apertura delle gambe
incredibilmente ampia, impensabile fino a qualche anno prima di queste produzioni.
Le ginocchia adottano gli sportelli a scomparsa già visti sul Gx45 e 47, questa
soluzione permette all'articolazione di ruotare ben oltre i 90 gradi
consentendo al modello di adottare anche pose in ginocchio! Anche sulle
caviglie troviamo snodi ad estrazione che ovviamente consentono un'inclinazione
davvero notevole, questo permette al
piede di toccare terra in tutte le pose che il modello può assumere.....forse
in alcuni frangenti più estremi non è bellissima da vedere, ma il lavoro svolto
da questa articolazione è fondamentale garantendo sempre un' ottima stabilità.
Nella parte alta abbiamo differenti movimenti per torace ed addome, il primo
può inclinarsi sia in avanti che in laterale, il secondo ruota in ogni
direzione. Gli avambracci flettono molto raggiungendo la quasi totale chiusura,
i polsi sono snodati e le spalle ruotano e si aprono grazie agli snodi a
scatto. I coprispalla sono svincolati
dalle spalle, complice un perno che ne gestisce i movimenti, possono essere
spostati e orientati in modo da seguire le inclinazioni delle braccia. La testa
infine gode di notevole libertà di movimento, anche per questa parte viene
utilizzato un doppio snodo che consente ampie escursioni in ogni direzione. La
colorazione e l'estetica “pompata” sono fedeli alla controparte televisiva
mentre la verniciatura si attesta sui soliti ottimi livelli a cui Bandai ci ha
abituati, l'unica nota stonata è la leggera differenza di tonalità fra gli
avambracci e le mani che risultano essere di un rosso leggermente più chiaro.....da
segnalare anche l'impossibilità di sollevare le braccia verso l'alto una volta
applicata al modello la mach wing, la parte delle spalle è un tutt’uno con le ali e di conseguenza limita molto i
movimenti delle braccia. Il display stand è davvero molto pratico e funzionale,
il Getter Dragon può essere esposto a terra o addirittura in sospensione grazie
all'impiego dell'apposito accessorio che ne garantisce la tenuta. Bandai
realizza un altro piccolo capolavoro, le soluzioni tecniche utilizzate unite alla
grande quantità di metallo, rendono il Gx51 Getter Dragon un must per tutti i
collezionisti e appassionati della Getter saga. Con questi soggetti non
trasformabili credo che Bandai abbia raggiunto davvero il top della sua
produzione dimostrando ancora una volta la propria supremazia nella
realizzazione tecnica ed estetica, dispiace molto non vedere realizzati nella
linea Soul of Chogokin gli altri due Mecha principali di questa serie, il Black
Getter e soprattutto lo Shin Getter.....speriamo che in un prossimo futuro
Bandai ritorni sui propri passi regalandoci ancora Gx di questo calibro.....al
prossimo up date.