La linea Ex Gokin è da sempre sinonimo di reinterpretazione,
design e metallo, il suo creatore Taku Sato intraprese una strada molto diversa
rispetto alle altre case di produzione cercando di reinventare in chiave più
moderna alcuni personaggi robotici dell’animazione giapponese. Sato decise di
rielaborare esteticamente uno dei robottoni nati dalla fantasia di Ken
Ishikawa, il Black Getter Ryoma Mode. L’aspetto un po’ tarchiato lasciò spazio
ad una linea più slanciata, i particolari del disegno originale vennero
completamente stravolti e ridisegnati ottenendo un modello dall’estetica molto
più aggressiva! In breve tempo questo nuovo stile venne ribattezzato come Gotic
Design ed il Black Getter diventò il capostipite di quella che oggi è una delle
serie più apprezzate da moltissimi appassionati e collezionisti del settore.
Come tutti sapete la linea Ex Gokin da sempre porta con se gioie e dolori,
ritardi rispetto alle date annunciate, scelte tecniche a volte discutibili ed
un controllo qualità non sempre all’altezza, hanno impresso una sorta di
marchio indelebile sulle produzioni di casa Fewture. Lo scomparso Taku Sato da
subito trovò terreno fertile per le sue rivisitazioni nelle varie serie Getter
Robot, dopo la sua prematura dipartita vennero mostrati alcuni bozzetti a cui
il noto designer stava lavorando, fra i vari disegni pubblicati c’era anche il
trio Getter Robot G, Getter Dragon, Getter Liger e Getter Poseidon…..
Luglio 2012, con un comunicato ufficiale Fewture annuncia che
all’esposizione Wonder Festival verrà mostrato il prototipo del nuovo Works Ex
Gokin tratto dalla serie Getter Robot G! Immediatamente dopo l’apertura della
fiera ecco comparire in rete le foto del Getter Dragon Ex Gokin in tutta la sua
imponenza, insieme al prototipo vengono anche mostrate le sagome degli altri
due Getter che verranno presentati più avanti.
Ottobre 2013…..puntuale come un orologio svizzero Fewture Art
Storm rilascia sul mercato il nuovo Ex Gokin Getter Dragon andando ad
infrangere quella che purtroppo era diventata una consuetudine, il ritardo
rispetto alla data annunciata! Change Gettaaaaa Dragon…..
Eccoci arrivati al momento tanto atteso, il nuovo Ex Gokin
Getter Dragon è arrivato ed immediatamente andiamo ad analizzare il lavoro
svolto da Fewture. La presentazione del prodotto è immutata, brown box di
cartone (55x40x18,5cm) riportante il nome della serie e del modello con
all’interno la ormai classica confezione lucida (50x34x12cm) con il volto del
Getter diviso a metà. Aprendo il contenitore in polistirolo troviamo tutto il
contenuto imballato e protetto in sacchetti di cellophane trasparente,
leggermente decentrato troviamo il modello contornato dai set di mani e dalle
ali. In alto a sinistra c’è una piccola scatola di plastica trasparente con
all’interno la maschera facciale del Getter Dragon, due placchette rosse da
posizionare sulla schiena, il generatore energetico ed i classici tre simboli
rotondi da applicare sulla schiena del modello. Sotto a questa scatolina è
posto un piccolo sacchetto con all’interno una vite ed un misterioso oggetto
uncinato…..andando sulla parte sinistra della confezione ci sono le due
Tomahawk e l’immancabile Getmachine 1. Come sempre nella parte sottostante sono
alloggiati i due display stand con l’asta di sostegno, chiude la dotazione di
serie il classico foglio illustrativo. Estraendo il modello si notano subito
due cose importanti…..niente più pettorine da assemblare, il nostro Dragon è
dotato di pettorina apribile già montata sul corpo.....la seconda cosa che si
nota è invece la sensazione di minor pesantezza rispetto ai modelli precedenti.
Non bisogna però farsi ingannare, il Getter Dragon pesa 902 grammi per un’altezza
di 26 cm. Analizzando il modello si scoprono interessanti cambiamenti
strutturali e, non nego, anche una certa sorpresa nell’impiego dei materiali
sul corpo del Getter. La percentuale di metallo è sensibilmente diminuita
rispetto alle produzioni Shin Getter e Black Getter/Getter 1, Fewture ha
alternato parti in metallo a parti in plastica, ad eccezione del bacino che è
completamente in ferro, ogni parte sul corpo del Getter Dragon è assemblata con
la combinazione zama/plastica. Entriamo ora nel dettaglio di quella che è la
distribuzione dei materiali facendo un piccolo elenco per ogni sezione del
corpo.
Testa e collo – plastica e ABS.
Busto – pettorina rossa e parte frontale azzurra in metallo –
parte azzurra dietro e parte grigia addominale in plastica.
Spallacci – plastica.
Braccia – spalla e bicipite in ABS – avambraccio in metallo.
Bacino – metallo.
Femori – parte anteriore in plastica – parte posteriore in
metallo.
Stinchi – parte anteriore in metallo – parte posteriore –
plastica e metallo.
Piedi – metallo.
Come si può notare sono state sostituite con la plastica
parti che normalmente son state realizzate in metallo, la novità è
essenzialmente la presenza di queste parti sul busto, addome e gambe. La
sensazione che ho avuto io è che alla Fewture abbiano deciso di alleggerire il
lavoro delle articolazioni cercando di ottenere una maggior sicurezza per tutta
la struttura del modello. Onestamente approvo tale scelta, ben vengano pochi
grammi di zama in meno per ottenere un prodotto molto più affidabile e solido.
Il modello comunque risulta essere ben bilanciato, la distribuzione dei pesi è
ragionata ed omogenea su tutto il corpo cercando di mantenere in vista frontale
quasi tutte le parti in metallo ad eccezione dei femori. Qui però mi sorge un
dubbio, per quale motivo le due metà in plastica sono state montate sul
frontale? Sinceramente non riesco a spiegarmelo, piuttosto temo in un errore di
assemblaggio sulla copia in mio possesso. Sul fronte della struttura interna
nessun cambiamento, lo scheletro del Getter Dragon è costituito da parti in
plastica quasi sempre ancorate alla corazza esterna tramite l’ausilio di viti
sapientemente nascoste alla vista. Osservando attentamente si scorgono viti
all’interno delle sedi che ospitano le articolazioni dei femori, ginocchia e
ancoraggio caviglie. Nel retro del bacino, anch’esso composto da due parti,
sono posizionati due classici tappini del medesimo colore per non far rimanere
in vista gli alloggiamenti delle viti. Per quanto riguarda il busto da
segnalare la presenza di una singola vite centrale posta proprio dentro la sede
del generatore energetico visibile chiaramente solo estraendo l’accessorio in
questione tramite l’impiego del ferretto uncinato menzionato all’inizio. Le foto promozionali presenti sul sito Art
Storm ci hanno sempre presentato un modello molto posabile, alcune pose riprodotte
facevano chiaramente presagire una grandissima posabilità. Posso assolutamente
confermare che il Dragon raggiunge nuovi traguardi da questo punto di vista, le
articolazioni presenti offrono realmente un’ampia gamma di movimenti in grado di far assumere al Getter pose
estremamente dinamiche! Analizziamo nel dettaglio le varie parti mobili del
modello scoprendo anche qui alcune novità…..la testa ed il collo hanno snodi
indipendenti, ogni parte quindi è libera di potersi muovere indipendentemente
rispetto dall’altra. L’escursione più ampia è quella del collo che, grazie ad
una sede più larga, può ruotare completamente sia a destra che a sinistra. La
testa ruota liberamente, ma al contrario della parte sottostante non gode di un
ampia inclinazione avanti/indietro. Il busto è governato da un doppio snodo
centrale il quale ci permette di ottenere ben tre azioni contemporaneamente…..inclinazione,
basculante e rotazione. Il tutto si può realizzare con estrema facilità e
sicurezza, dimenticatevi l’esile perno centrale del Getter 1, sul Dragon è
presente una vera e propria articolazione di notevoli dimensioni che offre
davvero grande affidabilità! I movimenti d’inclinazione avanti/indietro sono a
scatto con due posizionamenti, quelli basculanti destra/sinistra e rotazione
sono invece ad atrito. Da notare che la rotazione del busto non è minima, ma
raggiunge livelli discretamente ampi. Osservando la parte bassa del busto si
notano due sagomature che sembrano fatte appositamente per le dita delle mani,
di fatto sulle istruzioni è indicata proprio quella parte per compiere
l’operazione di rotazione. Davvero encomiabile il lavoro fatto sulle
articolazioni che gestiscono i movimenti degli Spallacci o copri spalle. Queste
due grandi parti in plastica, poste proprio sopra alle spalle del Dragon,
possono essere mosse liberamente grazie all’impiego di tre snodi raggruppati in
un unico pezzo. Invece di attaccarsi direttamente sopra alla spalla, come
avviene per esempio nel GX51 Bandai, Fewture ha introdotto un sistema del tutto
diverso, direttamente sul perno che permette la rotazione delle braccia è stato
inserito un anello con un braccio snodato. Su questa parte troviamo appunto due
snodi, uno permette di alzare lo spallaccio, mentre il secondo a sfera permette
di orientare ed ulteriormente inclinare la parte in questione. Ma non finisce
qui, la base ad anello permette addirittura la rotazione avanti/indietro
ampliando notevolmente le possibilità di posizionamento dello spallaccio
svincolandolo completamente dal movimento del braccio! Le braccia ruotano, si
alzano e possono essere estese in avanti verso il petto e si può
tranquillamente riprodurre la posizione a braccia conserte, i vari movimenti
sono gestiti da articolazioni a scatto e ad atrito. Il sollevamento laterale è
a scatto, mentre quello di rotazione ed avanzamento sono ad atrito. Medesimo
discorso anche per gli avambracci che sono stati dotati di un doppio snodo che permette
di piegare questa parte quasi completamente sopra al bicipite! La prima dello
snodo, quella direttamente attaccata al bicipite per capirci, è ad atrito e consente
anche la rotazione, la seconda posta direttamente sull’avambraccio è a scatto permettendo
di piegare la parte fino ad un massimo di novanta gradi. I tre set di mani
presenti sono dotati di un perno molto robusto che permette il piegamento verso l’interno,
l’aggancio all’avambraccio è invece assicurato da un collegamento a clips, un
sonoro “tac” sarà il risultato della corretta connessione. Il perno usato è di
dimensioni notevoli ed è in plastica dura, offre senza dubbio ottime garanzie
rispetto a quelli usati in precedenza. Gli arti inferiori replicano ciò che si
è visto sullo Shin Getter, divaricazione notevolissima, rotazione sul proprio
asse, movimento avanti/indietro e ribaltamento dello stinco quasi a toccare il
femore. Per gli snodi delle anche sono state apportate delle modifiche
piuttosto importanti, Fewture ha sostituito le articolazioni a scatto con
quelle ad atrito lasciandomi davvero a bocca aperta! Queste parti sono però di
notevoli dimensioni e la resistenza offerta in fase di movimento e decisamente
accettabile, ne troppo morbida ne troppo rigida. Ovviamente l’impiego di questo
tipo di articolazioni non garantisce la medesima tenuta di quelle a scatto e
con l’andare del tempo potrebbero perdere un po’ della loro efficacia se
sottoposte ad usura continua. Ho potuto testare abbastanza questi snodi durante
la realizzazione del report fotografico, dopo due giorni di sollecitazioni
posso dire che la loro tenuta non è mutata rispetto all’inizio. Bisogna però
riconoscere che la sicurezza offerta da snodi a scatto sarebbe stata veramente
la soluzione migliore, in definitiva per me è un passo indietro che francamente
stento a capire. Discorso completamente diverso va fatto per la parte bassa
delle gambe, i movimenti dei poderosi stinchi rossi sono un qualche cosa di
fantastico che permettono al Getter Dragon di assumere davvero pose estreme.
Concepiti esteticamente in modo diverso, queste articolazioni mi ricordano
molto quelle degli ultimi GX Bandai. Nel modello Ex Gokin tutto lo snodo rimane
in vista nella parte posteriore della gamba, ma tutto è concepito in modo da
non rovinare esteticamente il modello andando ad incastonarsi perfettamente
nelle sagome create da Fewture. Piccola curiosità, i dischi rotondi che si
trovano esattamente sulle ginocchia possono essere spostati molto semplicemente
con un dito, non seguono più il movimento dell’articolazione, questo consente
un adattamento puramente estetico per andare a coprire lo spazio lasciato
dall’apertura in fase di piegamento. Caviglie e piedi si adattano perfettamente
a tutte le pose che il modello può ottenere, l’inclinazione ottenibile a scatto
è davvero enorme raggiungendo quasi i novanta gradi. Oltre ad inclinarsi i
piedi possono anche piegarsi verso il basso o verso l’alto e come da tradizione
piegare solamente la punta che è dotata di articolazione. Aggiunta di tutto
rispetto è uno strato di gomma rigida sotto la pianta del piede, questo
permette al modello di non scivolare se appoggiato su superfici molto lisce,
osservando molto attentamente si nota come la pianta del piede non tocchi a
terra, ma rimanga sollevata di un paio di millimetri grazie allo spessore della
parte sottostante. La verniciatura è molto curata, i colori sono accesi e non
vi sono imperfezioni di nessun genere. La prova del fuoco è non far notare lo
stacco cromatico fra materiali diversi che hanno la medesima colorazione, devo
dire che Fewture ha lavorato davvero molto bene, bisogna toccare con mano per
accorgersi delle differenze fra parti in metallo e parti in plastica. La
tonalità del colore è davvero identica in ogni parte del corpo, forse una
piccolissima differenza la si nota sui femori bianchi, ma bisogna andare
davvero molto vicino per accorgersi della diversità cromatica.
La dotazione accessori di questo nuovo Ex Gokin non è
eccelsa, all’interno della confezione ci sono solamente tre paia di mani, due
Tomahawk, le ali e la Getmachine. I set di mani riproducono il pugno chiuso,
l’impugnatura delle armi ed il palmo completamente aperto con alcune dita leggermente
piegate. Le due grandi Tomahawk sono lunghe 13 cm e larghe 8 nella parte della
lama, si dividono in due parti lungo l’impugnatura per poter essere posizionate
nell’apposita mano. Quattro i colori di queste armi, grigio scuro e grigio
chiaro per il corpo principale, giallo per la testa puntuta e oro per la punta
terminale. Nel disegno originale il Getter Dragon è dotato di due grandi ali a
punta che si uniscono nella parte centrale, Fewture ha realizzato ovviamente
una interpretazione diversa rispetto all’originale. Le due componenti che
troviamo nella confezione vengono agganciate dietro alla schiena del modello
grazie a due perni con sistema a scorrimento, una volta posizionate non vi è il
minimo pericolo di distacco, questo grazie a due fermi posti all’estremità dei
perni di sostegno. Ogni parte è composta da tre ali sovrapposte, ruotando verso
l’esterno ogni ala può essere posizionata a piacimento ad altezze diverse creando una sorta di raggera
dietro alla schiena del Getter Dragon con un ingombro massimo in apertura di 35 cm. Oltre a questo le ali possono
essere orientate sia verso l’interno che verso l’esterno, questo grazie ad uno
snodo posto esattamente sulla parte terminale della sede di aggancio.
Esteticamente sono ben rifinite, sono state anche incise varie pannellature per
evitare un effetto visivo piatto che avrebbe rovinato l’estetica del modello.
Dopo la marea di problemi riscontrati sulle ali dello Shin Getter Fewture non
poteva certo permettersi di sbagliare nuovamente, le ali di questo Getter
Dragon sono assolutamente perfette, l’aggancio è sicuro e di facile utilizzo,
lo spiegamento delle ali avviene con un sistema ad atrito che funziona
decisamente bene. Sono assicurate alla struttura da un grande perno passante
che ne garantisce la stabilità, niente viti ed occhielli in plastica che si
rompono. Ultima nota è per la basetta espositiva, troviamo il solito disco con
l’asta di sostegno regolabile. Anche qui una novità, il bloccaggio del modello
avviene ora tramite fissaggio a vite, nel retro bacino c’è un piccolo sportello
in plastica grigia che sollevandosi rivela la sede per l’inserimento del
sostegno. Una volta fatta questa semplice operazione basterà infilare la vite e
bloccarla. Piccola nota estetica, sarebbe stato meglio verniciare lo
sportellino con il medesimo colore del bacino, peraltro presente sulle foto
promozionali del prodotto.
Come sempre ogni Getter di casa Fewture è accompagnato dalla
propria Getmachine ed ovviamente anche il Dragon non ne è sprovvisto. La Getmachine
Dragon è lunga ben 13 cm, larga 7,5 nella parte posteriore per un peso
complessivo di 135 grammi. La navetta è composta nella sua parte superiore da
parti in metallo, mentre tutta la parte sottostante è in plastica.
Confrontandola con la Eagle del Getter 1 si nota una differenza di circa 20
grammi di peso in meno. La verniciatura è ottima e non presenta imperfezioni, è
possibile esporre la Getmachine sull’apposito display stand da posizionare
accanto a quello del modello.
Fewture ha svolto un lavoro quasi perfetto su questo Getter
Dragon, la cosa davvero positiva è la dimostrazione di aver cambiato in meglio
un progetto strutturale che più di una volta si è dimostrato poco affidabile.
La riprogettazione è palese e si vede chiaramente che è stata fatta usando
finalmente un criterio giusto andando a bilanciare i pesi nel modo corretto
sulle parti più pesanti del modello. L’uso di materiali finalmente di qualità,
soprattutto per le plastiche che ora sono davvero molto valide e resistenti,
fanno apprezzare ancor di più la bontà del lavoro svolto in casa Fewture.
Alcune scelte tecniche come lo snodo ad atrito al bacino lasciano un po’ di
perplessità, ma nel contesto generale la struttura del Getter Dragon funziona
alla grande restituendo davvero grande affidabilità e sicurezza nel suo
utilizzo. Esteticamente questo è il Getter meno stravolto della serie Ex Gokin,
il tratto è rimasto molto vicino al disegno originale di Ishikawa e sono convinto che questo sia proprio uno dei
punti di forza di questa realizzazione proprio perché il Dragon di Last Day, a
cui chiaramente Sato si è ispirato, è già di per se aggressivo e massiccio.
Forse è presto per dire che la strada intrapresa è quella giusta, attendiamo il
trio Getter G al completo per giudicare nella sua completezza la bontà del
lavoro svolto da Fewture. Nel frattempo però godiamoci il nuovo Getter
Dragon…..spiegate le ali…..impugnate i Tomahawk…..Gettaaaaaaaaaaaaaa Ooooone!!!!!!!!!!!!