domenica 23 febbraio 2014

DESTINY GUNDAM METAL BUILD FROM GUNDAM SEED DESTINY



Cosmic Era 73…..dopo l’ultima battaglia Natural e Coordinator vivono in pace…..una pace fragilissima, resa tale dalle mai riposte tensioni e dalla continua corsa agli armamenti proseguita da entrambe le fazioni. In un clima denso di sospetti e sotto lo sguardo di Gilbert Durandal, Presidente del nuovo Consiglio Supremo di Plant, una misteriosa task- force chiamata Phantom Pain, sottrae all’organizzazione ZAFT (Zodiac Alliance of Freedom Treaty) tre nuovi prototipi di Mobile Suit. L’intervento del nuovo asso delle forze armate di Plant, Shinn Asuka, impedirà al Capo di Stato di Orb Cagalli Yula Athha e Athrun Zala di rimanere gravemente feriti. L’accaduto logora ancora di più la già sottilissima pace, che andrà definitivamente in pezzi quando un gruppo di estremisti Coordinator lanceranno sulla Terra i resti di Junius Seven generando danni devastanti!

L’attacco terroristico scatenerà una serie di eventi che porteranno all’inevitabile peggioramento delle tensioni tra l’Alleanza Terrestre e la ZAFT, inconsapevoli del fatto che dietro a tutto questo ci sia un oscuro progetto da parte di una sinistra organizzazione. Così come gli altri protagonisti della guerra di due anni prima, anche Orb sarà costretta a scegliere da che parte stare, soprattutto Athrun Zala, che dovrà decidere se schierarsi con le forze di ZAFT o cercare di fare da intermediario fra i due schieramenti. 


Il preambolo storico della serie Mobile Suit Gundam Seed Destiny ha il compito di accompagnarci verso la scoperta dell’ultima realizzazione Bandai dedicata alla linea Metal Build, il Gundam Destiny. La confezione si presenta con tonalità molto “dark” rispetto a quelle dei modelli precedenti, nero e rosso fanno da sfondo allo stupendo art work pose scelto da Bandai per il frontale della scatola. Guardando la side A possiamo ammirare il Destiny in tutto il suo splendore, raffigurato in posa dinamica con ali spiegate ed  accompagnato, nella parte alta a destra, dalla classica scritta Metal Build stampata con caratteri a rilievo. Il lato B della confezione fa da “vetrina” mettendo in evidenza le varie caratteristiche del modello e delle sue armi, il tutto contornato da minuziose didascalie in lingua giapponese. Le dimensioni del packaging sono essenzialmente in linea con gli standard della serie, 38 cm di lunghezza, 26,5 di larghezza e 11,5 di spessore. All’interno due contenitori….. il primo in polistirolo contenente il modello, lo scudo, il cannone, la spada, il fucile ed il display stand…..il secondo il plastica trasparente accoglie il backpack con le ali, quattro paia di mani, due scudi, gli effetti per le beam saber, le parti laterali per il bacino, le punte per le spalle e i due supporti da utilizzare sul braccio della basetta espositiva. Come sempre non manca il manuale illustrativo per la guida all’allestimento ed al corretto uso del modello.


Il Gundam è alto 19 cm, raggiunge però la ragguardevole misura di 32  montando il backpack ed aprendo completamente le ali…..ali che se portate in massima rotazione verticale aggiungono altri 6 cm raggiungendo la ragguardevole altezza di 38 cm. La fida bilancia digitale ci consegna un peso di 393 grammi, misurazione ottenuta con il Gundam completamente assemblato con ali ed armamenti posteriori. In modalità “liscia” diciamo, si scende a circa 330 grammi. Come sempre il frame interno è costruito in metallo mentre tutte le parti dell’armatura esterna sono in plastica colorata, fanno eccezione solamente  le parti rosse frontali dei piedi che sono anch’esse in metallo. Grande lavoro come sempre a livello di mobilità, le gimmick impiegate, tutte ad atrito, consentono al Destiny di assumere pose dinamiche davvero molto belle ed estreme. Davvero particolare la concezione delle braccia che hanno diverse parti mobili poste sulle spalle, avambracci e sul dorso delle mani. Le coperture blu delle spalle si aprono e si sollevano, queste ruotano indipendentemente rispetto al braccio consentendo di posizionare nel modo voluto l’arto adattandosi alla posa scelta. L’avambraccio ruota in modo indipendente a 360 gradi mentre il polso ha un ulteriore snodo che consente alla mano una notevole inclinazione verso l’interno. Questa soluzione risulta essere davvero molto utile per la sostituzione sia delle varie mani che per il piccolo scudo blu posto sopra di esse. Tutto il braccio è in grado di ruotare, di avanzare anteriormente ed anche di sollevarsi grazie ad una articolazione posta a livello scapola, in fase di piegamento invece si possono raggiungere i 180 gradi. La testa è libera di muoversi in ogni direzione, è dotata di uno snodo che le permette anche di avanzare ed arretrare all’interno della propria sede, la sede stessa è inclinabile. Il busto può ruotare, piegarsi in avanti ed essere inclinato sia a destra che a sinistra, le gambe sono come sempre mobilissime grazie agli snodi che consentono di raggiungere livelli davvero eccezionali di posabilità. Non si può dire altrettanto per l’inclinazione delle caviglie, come per il Freedom le parti esterne dell’armatura limitano decisamente il movimento. Quello che si perde in gradi d’inclinazione lo si può “riacquistare” in fase rotatoria andando così a controbilanciare una mancanza del modello Bandai. La verniciatura si si attesta su buoni livelli, da notare però qualche imprecisione dietro alla testa, sulle braccia e sul frontale del bacino che un po’ infastidiscono. 


L’esaltazione estetica viene ovviamente raggiunta quando si procede allo spiegamento delle ali, diciamo pure senza problemi che il backpack fa la parte del leone in questa nuova realizzazione Metal Build. L’accessorio principale si aggancia alla schiena del modello tramite un fermo a pressione, una volta posizionato risulta essere molto stabile e solido, ma anche un tantino pesante causando un certo sbilanciamento all’indietro. L’apertura delle ali viene effettuata in modo molto semplice andando ad aprire la parte scura e tirando il resto della struttura verso l’alto, una volta aperte le ali possono anche ruotare, essere piegate verso l’interno ed anche essere sollevate in due posizioni diverse rimanendo perpendicolari con il corpo del Destiny. Anche questi movimenti sono gestiti da snodi ad atrito coadiuvati da sostegni in metallo che offrono un sicuro supporto alle parti mobili. Oltre alle ali il backpack accoglie anche i due alloggiamenti per le armi principali del Mobile Suit, l’M2000GX e la MMI-714. Queste parti sono articolate, posso essere ruotate ed inclinate in varie posizioni grazie ad un braccio snodato che le unisce al resto della struttura, in fase di combattimento viene impiegato soprattutto l’alloggiamento di sinistra che funge da supporto all’enorme cannone M2000GX.


L’equipaggiamento armi del Gundam Destiny merita uno spazio descrittivo approfondito all’interno della recensione, l’armamento va ben oltre il classico fucile e scudo che troviamo quasi in ogni Gundam, ma che sono ovviamente presenti anche nella dotazione di questo Mobile Suit e come vedremo non rappresentano certamente il punto di forza del Destiny. Ecco l’elenco delle armi che Bandai ha realizzato a corredo del suo modello…..


M2000GX high-energy long-range beam cannon – Questa è l’arma che si trova nell’alloggiamento di sinistra, il cannone in chiusura misura 16,5 cm, tramite un piccolo snodo centrale ruota e si allunga raggiungendo i 26 cm di lunghezza. Una volta aperto vengono rivelati tramite scorrimento le parti interne e la bocca di fuoco, è anche dotato di maniglia laterale.


MMI-714 Arondight Beam sword – Seconda arma riposta nel backpack e contenuta nel vano di destra, questa spada ruota e si allunga esattamente come il cannone M2000GX. Le misure sono identiche, 16,5 in chiusura e 26cm in apertura, anche qui lo snodo centrale consente la rotazione mentre un fermo ne blocca il movimento. La lama sulla punta si allunga mentre nella parte inferiore fuoriescono due punte che vanno a formare l’elsa della spada, successivamente l’impugnatura si apre per permettere alle apposite mani di brandire l’arma. Sui palmi delle mani sono presenti degli appositi fermi che consentono al modello di sostenere l’arma senza alcun problema di cedimento. E’ presente anche un effetto in plastica rosa da agganciare nella parte sottostante della spada.


MMI-X340 Palm Beam Cannons - Sui palmi delle mani aperte sono realizzate le bocche da fuoco di quest’arma, nella serie televisiva il Gundam Destiny lancia potenti scariche di energia in grado di abbattere i nemici.

MX2351 Solidus Fulgor Beam Shield Generator - Sono due scudi protettivi in plastica sottile da applicare sul dorso delle mani, simulano dei fasci di raggi protettivi usati per proteggersi dagli attacchi nemici. Si fissano alle mani tramite un semplice perno a pressione. 


MA-BAR73/S High-Energy Beam Rifle – E’ il classico fucile laser in dotazione, può essere agganciato dietro al bacino del Destiny.


RQM60F Flash-Edge 2  Beam Boomerang – Le punte delle spalle diventano l’impugnatura delle classiche Beam Saber, sono dotate di due effetti in plastica rosa diversi, uno corto ed uno lungo che restituisce la classica immagine della spada laser. Nella serie il Gundam Destiny usa queste armi in due modalità differenti, lanciandoli contro i nemici come appunto un boomerang o come classiche spade laser. La parte sottostante si toglie e viene infilata nella cavità dell’apposita mano, rimontata forma l’impugnatura dell’arma. 


SHIELD – Scudo protettivo in plastica di piccole dimensioni che viene alloggiato sul braccio sinistro, le protezioni frontali si tolgono per essere rimontate in una seconda posizione per simulare l’apertura.


Come per ogni produzione Metal Build è compresa una basetta espositiva dotata di braccio allungabile, il design è il medesimo, quello che cambia è il colore. Rosso e nero sono i colori scelti per il display stand con ovvio richiamo alla colorazione delle ali del Gundam Destiny, a corredo troviamo anche due diversi agganci da usare sul modello. Il primo trova collocazione sulla schiena, mentre il secondo sul retro del bacino, a noi la scelta su quale dei due impiegare per l’esposizione del nostro Mobile Suit. 


Anche questa volta Bandai fa centro arricchendo con un’altra perla l’ottima linea Metal Build! Bisogna però far notare come la casa nipponica si sia presa la licenza di rivisitare, direi anche abbondantemente, il design originale del Gundam Destiny rielaborandone le sagome rendendolo più slanciato ed attuale. In questo modello però si avverte più che mai la mancanza di snodi a scatto, soprattutto al busto ed alle caviglie che vengono pesantemente messi sotto sforzo dal peso del backpack con le ali. Diventa quasi un obbligo quindi l’impiego del display stand per l’esposizione del modello che come detto all’inizio raggiunge dimensioni di tutto rispetto. Per chi ha problemi di spazio questo potrebbe rappresentare un problema dato che posizionato sulla basetta espositiva con braccio tutto abbassato si raggiungono facilmente i 40 cm. Non si può però non ammirare la bellezza estetica di questo Mobile Suit che colpisce l’appassionato collezionista senza pietà lasciando ben poco spazio ad ogni remore sull’acquisto. Visti gli annunci fatti da Bandai la linea Metal Build saluta i nostri cari Mobile Suit per qualche tempo essendo stato scelto per la prossima rappresentazione un personaggio di tutt’altra serie…..stay tuned.