Mobile Suit Gundam F-91 si può definire come ciò che era
stato idealmente concepito come la seconda saga dedicata al biancheggiante
mobil suit nella Universal Century, anche se la complessità di una serie tv ad
episodi venne alla fine compressa in un unico lungometraggio di un paio d’ore,
nel 1991. Vi ritroviamo gran parte dello staff della prima serie storica di
Gundam, come Kunio Okawara al mecha design, che apporta qualche spunto di
originalità alle classiche linee del robot giapponese.
Che un esemplare di Gundam sfuggisse alle tentacolari mani di
Bandai era abbastanza improbabile, ma meno scontata era la linea di toys nella
quale avrebbe collocato il suo gioiellino: l’F-91 è infatti il primo mobile
suit proveniente dalla Universal Century ad essere rappresentato
nell’eccezionale brand Metal Build, andando quindi ad affiancarsi a cose come
Gundam Destiny, Freedom, Exia, 00 ed Astray. La cosa non ci turba più di tanto,
certo possiamo confermare l’eterna imprevedibilità di Bandai che, a questo
punto, può disporre come più le aggrada dei Metal Build o dei Metal Composite,
generando forse un po' di confusione. Ma, in fondo, a noi interessa la qualità
dei modelli proposti, e qui si confermano livelli strepitosi.
Ritroviamo tutte le caratteristiche tipiche della linea:
presenza di un frame interno prevalentemente in metallo, con parti in plastica
per la corazza esterna, profusione spettacolare di snodi e di tecnica
costruttiva, livello di dettaglio allucinante, quantità di accessori
imbarazzante e stand espositivo con braccio regolabile per le pose di volo. La
verniciatura è limitata ad evidenziare una miriade di piccole parti, ma non è
invece stesa su tutta la corazza principale.
Il design è stato curato in collaborazione con lo stesso
Okawara e, come spesso è stato per i Metal Build, non è una mera copia del mech
visto nel film, bensì si è optato per linee ben più slanciate ed aggressive e
tutti i dettagli sono stati enfatizzati con decals, griglie o cornici talvolta
quasi microscopiche; addirittura sono verniciati anche gli snodi in metallo,
che sono studiati in modo da non sciupare gli strati superficiali. Quest’ultima
finezza si è già vista nel costosissimo Gundam Strike Freedom e negli Astray,
chissà se diventerà “di serie” anche nei prossimi Gundam. Per quanto riguarda
l’altezza, per l’F-91 Bandai opta per i 17 cm, rompendo quindi la continuità
con l’abituale scala 1/100. Ma c’è da dire che teoricamente è proprio l’F-91 ad
essere più basso e compatto del Gundam classico, anzi, nel rappresentare le
poche decine di metri che costituirebbero ufficialmente la sua altezza, la
scala 1/100 l’avrebbe reso un microbo… pertanto la scelta di renderlo solo un
centimetro più basso dei suoi colleghi, mi sembra azzeccata. Tra l’altro così
sembra pure più incazzoso ^^ …
Per il resto, tecnicamente c’è solo l’eccellenza. Ritroviamo
doppi snodi ai gomiti, ginocchia testa, busto plurisnodato, spalline e
gonnellino mobili, vano per le else delle spade nel gonnellino laterale, flap
orientabili di tutti i tipi, una testa trasformabile e una con due volti
intercambiabili, accessori paurosamente dettagliati e semi-trasformabili,
insomma è fantastico. Le armi spaziano dalla consueta coppia di spade laser e
fucile, all’imponente Beam Launcher (il bazooka). I due cannoni V.S.B.R. sono
uno dei tratti distintivi del modello, insieme all’enorme griglia che l’ F-91
porta sul petto, e possono essere tenuti a riposo in posizione verticale sulla
schiena, oppure ruotati di 90° in avanti ad altezza gomito, pronti ad essere
impugnati dopo opportuna trasformazione. Il movimento avviene attraverso lo
scivolamento su di un apposito carrellino curvo, mentre l’impugnatura esce dai
fucili dopo averli aperti. Tutto davvero molto bello.
Gli snodi sono ad attrito, ma hanno una tenuta veramente
saldissima, anche troppo oserei dire, dal momento che nel mio esemplare ho
faticato abbastanza nel muovere soprattutto gli arti inferiori. Fastidiosa la
resistenza anche durante il cambio delle mani! Caspita, non è facile tenere
allineato quel perno minuscolo e mobile mentre si imprime una forza notevole a
quelle piccole mani… forse l’unico dettaglio che andrebbe rivisto.
F-91 è l’ennesimo capolavoro Metal Build, una linea che non
conosce cedimenti di sorta e che, anzi, si conferma l’apoteosi per i fan di
Gundam o, semplicemente, dei modelli tecnicamente ben fatti.
Recensione di Marco De Bon
Foto di Paolo Fasciani
Recensione di Marco De Bon
Foto di Paolo Fasciani