Getter Robot
Devolution – The Last Three Minutes of the Universe, è il remake della serie
originale datata 1974, ideata da Ken Ishikawa e Go Nagai. Tre giovani ragazzi (Ryoma Nagare,
Hayato Jin e Musashi Tomoe) vengono reclutati come piloti dal Professor Saotome
per combattere il popolo del Regno dei Dinosauri, pronto a riconquistare il
pianeta Terra. Per difendere il genere umano i giovani eroi utilizzeranno
l’unica arma in grado di fronteggiare i mostri nemici, il Getter Robot.
Sentinel si è sempre dimostrata un’azienda capace di
“rischiare” investendo in produzioni particolari o in soggetti non proprio di
prima fascia in senso di popolarità. Le loro rivisitazioni in termini di design
sono sempre molto apprezzate e, di fatto, hanno sostituito nel tempo quelle di
casa Fewture. Il restyling estetico del Getter nella serie Devolution, trova
quindi immediatamente la sua trasposizione modellistica grazie alla produzione
Riobot di casa Sentinel. Diciamo subito una cosa, la nuova reinterpretazione
del famoso mecha di Ken Ishikawa non concede alternative, o piace o non piace.
Le forme particolari, ed in alcuni casi esagerate del Getter Devolution,
colpiscono immediatamente per la grande originalità, portando il design ad un
livello veramente fuori dal comune.
Con grande sorpresa il nuovo prodotto della serie Riobot
giunge in una confezione completamente chiusa, molto più resistente e di
modeste dimensioni. Un primo segno di cambiamento arriva proprio da una di
quelle cose che ho sempre criticato aspramente nelle passate recensioni. Il
packaging propone una bella raffigurazione sovrapposta in stile fumetto del
Getter in posa di volo. Sul retro una grande immagine fa da sfondo principale,
mentre altre quattro più piccole (a colori) mostrano il modello in alcune pose
classiche. Il rosso è il solo colore che accompagna tutta la confezione,
perfino le varie scritte hanno la medesima colorazione. Un tutt’uno cromatico
che amalgama in modo sapiente immagini e diciture di contorno. All’interno il
classico blister trasparente con il Getter, i pochi accessori in dotazione, la
basetta ed il libretto illustrativo a colori. Permane purtroppo ancora le
cattiva abitudine Sentinel per quanto concerne la base espositiva, imbustata e
libera di spostarsi al di sotto del blister!
Il primo approccio con il modello è, oserei dire, spiazzante.
Onestamente mi aspettavo, in termini di stazza, un qualcosa di simile allo Shin
Getter, mentre il Devolution appare più contenuto e di altezza inferiore (20
cm). Nella botte piccola però c’è il vino buono! Analizzando attentamente il
nuovo Getter Devolution, ci si accorge immediatamente che, a livello
costruttivo, qualcosa è cambiato. Con grandissimo piacere si nota
immediatamente la presenza di molte parti in metallo nelle articolazioni!
Abbiamo quindi fra le mani un modello che ricalca in buona parte la filosofia
dei Metal Build Bandai. Frame interno in metallo ed armatura esterna in
plastica. La nuova produzione Sentinel non sposa al cento per cento questa
tecnica realizzativa, ma per buona parte si. Le articolazioni dei gomiti, del
tronco, tutte quelle delle gambe e perfino dei piedi, sono quindi realizzate in
metallo e, pur mantenendo il funzionamento a frizione, offrono una grandissima
tenuta e rigidità. Anche quelle realizzate in plastica (spalle e testa)
comunque restituiscono una grande affidabilità in termini di tenuta, anche dopo
moltissime sollecitazioni. L’implementazione di questa nuova struttura non ha
impedito a Sentinel di realizzare un modello super posabile, quello che il
Getter Devolution riesce a fare è davvero incredibile. La gamma dei movimenti a
disposizione aumenta ulteriormente ponendo l’asticella del “posing” ad un
livello superiore.
Uno degli aspetti più significativi riguarda finalmente la possibilità
di ruotare completamente tutto il tronco del modello, bloccato invece
parzialmente nelle produzioni precedenti. Nonostante la rotazione, sono
presenti anche tutta la serie di inclinazioni a cui Sentinel ci ha abituati. La
parte rossa pettorale è orientabile in modo indipendente rispetto alla bianca
addominale. Ampi movimenti d’inclinazione in avanti e laterali conferiscono
ancor più posizionamenti dinamici a tutta la sezione centrale del Getter. Altro
particolare significativo è l’impiego di snodi ad estrazione per i gomiti. Con
questa soluzione l’avambraccio si piega completamente e ruota a 360 gradi.
Un’altra new entry in termini tecnici è senza dubbio il metodo di fissaggio
delle mani che, in base alla tipologia scelta, offre due diverse soluzioni.
Nella confezione troviamo quattro paia di mani; il classico pugno chiuso, due
differenti a mano aperta e l’ultima con le Tomahawk già impugnate. Le tre
coppie normali hanno un aggancio a pinza, mentre quella con le armi ha una sede
ad anello. Sentinel ha concepito veramente un sistema semplice ed efficace con
un perno centrale all’interno dell’avambraccio. Le mani con aggancio a pinza
vengono semplicemente fissate a pressione, mentre per quelle con le lame,
bisogna rimuovere parte della copertura rossa ed infilarle sul perno. Il nuovo
metodo non preclude i movimenti anche se abbastanza contenuti. E’ qui ad
entrare in gioco la rotazione dell’avambraccio! Vista la scelta adottata per le
mani, la casa giapponese ha pensato di far ruotare avambraccio e mano
contemporaneamente. Ma non finisce qui, abbiamo anche la possibilità di piegare
il polso grazie ad un’apposita articolazione inserita proprio alla base del
perno di fissaggio mani! Anche le grandi spalle, pur essendo molto ingombranti,
offrono una vasta gamma di movimenti. L’articolazione che le gestisce permette
una tripla movimentazione. Oltre alla canonica rotazione, possono alzarsi ed
abbassarsi (a livello della testa) ed anche estendersi o arretrare verso il
petto e la schiena. Come se non bastasse tutta questa libertà di movimento,
anche il bicipite è liberamente posizionabile. Qui uno snodo a sfera permette
rotazione totale e movimenti laterali.
La parte bassa del modello non è certamente inferiore, la mia
grande curiosità iniziale era principalmente rivolta ai piccoli piedi di cui
dispone questo Getter Devolution. Con grandissima sorpresa il modello offre una
stabilità davvero eccezionale, anche in pose estreme! Abbiamo veramente tutto
ciò che un amante delle pose dinamiche può desiderare. Le gambe si alzano ed
allargano tantissimo e non toccano mai il gonnellino giallo grazie ai quattro
panelli mobili che si alzano, ognuno in modo indipendente. L’estetica ed il
loro impiego richiama inevitabilmente quelli visti sui vari Gundam Bandai, dove
questi particolari sono presenti da tantissimo tempo. Anche per le gambe, direi
finalmente, è stato introdotto il movimento rotatorio completo, niente più
sezionamenti della coscia in stile Shin Getter e Mazinkaiser. Proprio su questa
parte della gamba, sfruttando anche il particolare design, Sentinel ha
introdotto un’altra grande ed utilissima soluzione tecnica. Piegando il
ginocchio, la parte rossa centrale scende verso il basso accompagnando tutto il
movimento rotatorio. In totale apertura si nota la struttura interna in metallo
dove scorre la parte in questione. Come sempre il sistema di piegamento del
ginocchio è realizzato in modo impeccabile con un’attenzione particolare al non
contatto fra le varie parti interessate. Eccoci dunque ai “famosi” piedi o non
piedi, come qualcuno in rete li ha ribattezzati. Una delle particolarità più
interessanti è proprio la concezione estetica di questa parte. Frontalmente è
stato concepito una sorta di scudo a punta, mentre il vero piede è posto
ovviamente all’interno della parte terminale della gamba. Questo scudo
garantisce un appoggio sicuro aiutando di fatto l’estremità che, come detto, ha
una pianta notevolmente ridotta. La cosa fantastica è che, pur essendo di così
ridotte dimensioni, le piccole estremità offrono una posabilità e stabilità
incredibili! L’articolazione in metallo della caviglia si piega tantissimo,
ruota e addirittura si muove avanti/indietro. Lo scudo frontale è svincolato e
gestito da una propria gimmick che consente quindi di adattare a piacimento la
parte in questione, indipendentemente dalla posizione del piede.
Come accennato all’inizio dell’articolo, l’estetica di questo
Getter Robot Devolution è davvero molto particolare. Spalle tonde enormi, vita
sottile e gambe dal tratto spigoloso. Dal Getter originale vengono presi la
colorazione e, anche se in minima parte, il design della testa con qualche
altro particolare. Sentinel come sempre ha realizzato in maniera impeccabile la
sua creatura, non un segno, non una sbavatura, ogni singolo pezzo del modello è
verniciato in modo esemplare. Un tripudio di cura e professionalità! La
verniciatura sembra essere davvero di ottima qualità e spessore con tonalità
differenti per alcune parti, ma che ben si amalgamano fra loro. Il rosso lucido
fa da contrasto al bianco opaco che, in alcuni punti delle gambe, viene spezzato
con inserti verde smeraldo. Alcuni particolari poi li ho trovati davvero
azzeccati, come le grandi spalle che diventano due grossi cannoni rimuovendone
la parte centrale bianca. Gli scudi puntuti posti sopra le spalle, anch’essi
posizionabili separatamente. Il punto di emissione del Getter Beam, qui posto
al centro del petto e non sull’addome. E, per concludere, le lame poste
sull’avambraccio, passate da tre a sei. Per certi versi probabilmente questa
reinterpretazione può sembrare esagerata, ma personalmente mi piace parecchio
perché rappresenta veramente qualcosa di esteticamente innovativo.
Un cenno anche per il display stand, uguale nella sua
classica forma quadrata, ma con il punto di sostegno al modello cambiato. A
differenza delle precedenti uscite, il Getter Devolution viene agganciato al
braccio pieghevole sul retro del bacino. È stata ricavata proprio sotto al
gonnellino giallo la sede di bloccaggio. Saggia decisione, in questo modo la
distribuzione del peso risulta essere molto più bilanciata, aumentandone la
stabilità e riducendo a zero il pericolo di caduta.
Il parco accessori, oltre alle mani già citate, prevede anche
una seconda testa, i due effetti per le spalle, quello per il Getter Beam ed il
mantello pieghevole. La testa alternativa ha la bocca aperta ed è da usare in
combinazione con le spalle in modalità cannone. Un tantino difficoltoso
rimuovere le due ghiere circolari per via della piccolissima fessura dove si
deve agire per l’estrazione. Medesimo discorso per il piccolo perno del Getter
Beam posto in centro petto. Anche se la parte sottostante scende leggermente,
lo spazio per estrarre il pezzettino risulta essere davvero minimo. Infine il
mantello che, come per il Black Getter ed il Getter 1 T-Rex, è posizionabile a
piacimento grazie all’intelaiatura in ferro presente all’interno del doppio
strato di tessuto. La parte basse è frastagliata e sfumata con una tonalità leggera
di nero. Viene fissato alla schiena grazie a due perni con chiusura a
pressione. Due appositi pezzi, in perfetta armonia estetica con il modello, ne
assicurano il fissaggio alla schiena. Come sempre questo accessorio, se
posizionato in modo adeguato, aumenta notevolmente l’impatto scenico del
modello. Vi assicuro che, esporre il Getter con il mantello in posa
svolazzante, è una gioia immensa per gli occhi!
Sentinel 2.0! Questo rappresenta per me il Getter Devolution.
Il nuovo modello dimostra la volontà e la voglia, da parte della casa
nipponica, di voler progredire nella concezione dei suoi prodotti. L’ultimo nato
della serie Riobot compie quindi quel salto qualitativo in più che tutti
attendevano. L’introduzione poi di articolazioni in metallo, anche se ancora ad
attrito, aggiungono un ulteriore spessore a tutta la produzione Sentinel. Forse
esteticamente il modello non incontrerà i gusti di tutti, ma vi assicuro che, a
mio modo di vedere, vale il prezzo del biglietto…..to be continued…..