Sentinel si è sempre contraddistinta per innovazione, cura
maniacale e, soprattutto, grande fantasia. La reinterpretazione stilistica di
alcuni mecha molto famosi dell’animazione giapponese, ha fatto crescere sempre
di più l’interesse verso i prodotti della piccola casa nipponica. Dopo
Mazinkaiser e Shin Getter, la serie Riobot abbraccia un altro personaggio
storico del maestro Go Nagai, il Grendizer (Goldrake)! Sebbene il tratto
generale del robot sia rimasto essenzialmente invariato, Sentinel ha optato per
modifiche estetiche sul mecha, ma soprattutto sullo Spazer, vera concentrazione
di novità! Precisiamo che il modello è stato rilasciato in due versioni
differenti, una con il solo Grendizer ed una con all’interno lo Spazer. In
questa recensione analizzeremo ovviamente il set completo.
La confezione è stilisticamente identica a quelle del
Mazinkaiser e dello Shin Getter. Colori rosso e nero con frontale a vetrina e
retro con immagini del contenuto. All’interno due grandi blister in plastica sovrapposti
custodiscono il modello con i suoi accessori ed il Disco. Come da tradizione
ritroviamo la basetta espositiva nel classico sacchettino trasparente insieme
al libretto delle istruzioni.
Il nostro Grendizer (Goldrake) è alto 18 cm e viene
presentato con il medesimo design estetico del Mazinkaiser. Sul corpo quindi
ritroviamo pannellature e tutta una serie di particolari volti ad abbellire ed
esaltare il modello. Le corna, la piastra pettorale ed i magli sono realizzati
in plastica trasparente e mostrano internamente diversi particolari
minuziosamente realizzati. Oltre a questo, la parte centrale del petto si può
illuminare andando a simulare il raggio anti gravità. L’interruttore è
posizionato sulla schiena, sapientemente nascosto da un pannellino removibile.
Le batterie sono già presenti nell’alloggiamento. Le gimmick sono tutte ad
attrito e consentono, come da tradizione, una grandissima mobilità al modello. Possiamo
replicare tutta una serie di pose dinamiche senza nessun cedimento delle
articolazioni che, è meglio precisarlo, sono realizzate in plastica. La
verniciatura è sempre di alto livello qualitativo, perfettamente distribuita
sul corpo del modello senza la minima imprecisione. I colori e le trasparenze
si amalgamano sapientemente in un tutt’uno cromatico splendidamente realizzato.
Gli accessori a corredo del Grendizer (Goldrake) sono i classici che tutti
conosciamo. Magli perforanti, alabarda spaziale e boomerang elettronici. Da
notare come le sedi dei magli e dei boomerang, siano rifinite internamente e
non lisce, segno inequivocabile di grandissima cura per ogni particolare del
pezzo. Completano la dotazione accessori tre coppie di mani, fra cui una
riservata al posizionamento sullo Spazer.
Passiamo ora ad analizzare il nuovo Spazer concepito da Sentinel.
L’estetica è chiaramente in linea con il Grendizer (Goldrake), anzi, qui è
ancor più carica di pannellature, parti in rilievo e particolari ben
distribuiti su tutta la struttura. Sentinel gioca sapientemente anche con la
colorazione, miscelando in modo perfetto
tre tonalità di rosso, il bianco ed il grigio antracite. Il disco raggiunge i
20 cm di lunghezza per 30 di apertura alare. Le ali sono leggermente
sottodimensionate, ma ci si fa rapidamente l’occhio. Di contro la parte
posteriore, dalla cabina di pilotaggio fino ai reattori, risulta essere
decisamente più grande rispetto allo disegno originale. Gli unici accessori
dello Spazer sono due grandi missili che si applicano sotto alle lame poste
sulle ali. Oltre a questo utilizzo è possibile inserirli sulle braccia del
modello per farli diventare due grandi trivelle, un qualcosa che ricorda un
pochino l’armamento di Jeeg Robot. Manca all’appello una delle armi più
iconiche del Disco, le lame rotanti. Stranamente non sono state realizzate e
quelle chiuse presenti sulle ali, sono fisse. Ma eccoci alla grande novità! In
questa nuova interpretazione il Grendizer (Goldrake) entra nello Spazer in un
modo totalmente diverso. Tutta la struttura si apre per permettere al robot di
essere fissato al suo interno. Per compiere questa operazione è necessario
“vestire” le gambe ed i piedi del modello con parti aggiuntive più grandi. Una
volta indossate e, successivamente, ruotate le gambe come indicato nelle
istruzioni, si procede al fissaggio del Grendizer (Goldrake) allo Spazer. Un
perno in metallo assicura la struttura alla schiena del mecha. Dopodichè si
applica il pannello base e si procede con la chiusura delle parti laterali.
Ogni sezione ha la propria sede che, una volta posizionata, viene bloccata in
modo sicuro e preciso. A questo punto non resta che alzare la testa e fissare
le mani dotate di perno all’apposita sede realizzata sulla struttura interna.
Il particolare delle mani dedicate risulta essere determinante per ottenere il
perfetto posizionamento delle braccia che, in altre produzioni, risulta essere
uno dei momenti più irritanti della procedura! Eccolo qua, il nostro Grendizer (Goldrake)
nella sua classica versione Ufo Robot pronto ad essere esposto in tutta la sua
bellezza. Il pannello base è forato centralmente e può essere quindi agganciato
al braccio dello stand espositivo che, grazie alle sezioni snodate, permette
anche esposizioni inclinate. Le sorprese però non finiscono qui. La vera
rivoluzione estetica di Sentinel si rivela in tutta la sua potenza. Lo Spazer
diventa una sorta di armatura potenziata del Grendizer (Goldrake)! Le parti
laterali si aprono in tre sezioni diverse diventando delle enormi braccia
aggiuntive del modello. Le grandi mani
nascoste all’interno della struttura sono addirittura snodate e possono essere
mosse in modo indipendente. Il pannello base del Disco può essere anche
utilizzato in due modalità differenti. Separando e sovrapponendo le due parti,
diventa un gigantesco pugno, mentre riposizionato in modo normale, può essere
utilizzato come scudo protettivo. Con queste trovate geniali Sentinel ha
concepito un nuovo utilizzo dello Spazer, trasformandolo da accessorio di
trasporto a parte attiva della struttura del Grendizer (Goldrake).
Bisogna però far notare che non tutto è perfetto, la modalità
Spazer Upgrade, chiamiamola così, mette a dura prova le articolazioni del
modello. Le gimmick interne del Disco sono quasi tutte in metallo, questo fa si
che il peso da sopportare aumenti notevolmente. La parte del modello che più
viene messa in crisi è il busto. Lo Spazer agganciato obbliga ad un attento
bilanciamento delle parti che, se posizionate in modo oculato, non creano
nessun tipo di problema.
Ancora una volta Sentinel dimostra di non aver paura nel
proporre qualcosa di nuovo, qualcosa che vada al di fuori dei classici schemi.
L’aver in parte stravolto uno dei personaggi più famosi del Maestro Go Nagai, è
sicuramente una grande scommessa da
parte della casa giapponese. E’ innegabile che il risultato estetico della trasformazione
dello Spazer non sia bellissimo da vedere. Va riconosciuto però ai progettisti
di casa Sentinel grandissima fantasia e coraggio nell’elaborare e proporre una
soluzione del genere. Probabilmente i puristi del personaggio non gradiranno e,
da questo punto di vista, probabilmente si spiega la commercializzazione delle
due versioni. Ad ognuno il proprio Grendizer insomma, liscio o con un pizzico
di brio in più.