sabato 31 agosto 2024

GETTER DRAGON SKY X STUDIO SXD CHOGOKIN

NOME DEL MODELLO: BLACK GETTER

PRODUTTORE: SKY X STUDIO

ANNO DI RILASCIO: 2024

PREZZO DI LISTINO HKD: 1798

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ESTETICA: 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 9

ACCESSORI: 9

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 9

CONFEZIONE-DIMENSIONE: 44,5 x 33,5 x 15 cm

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PRO

estetica eccezionale

posabile e pesante

batterie comprese nella confezione

parti finali dell'hangar getter one

CONTRO

base espositiva sempre anonima

qualche difficoltà nel separare le due parti del corpo

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Eccoci arrivati alla terza uscita di Sky X Studio dedicata alla serie Getter Robo Armageddon. Per certi versi probabilmente è la più attesa perché il mecha realizzato è dannatamente bello ed aggressivo, almeno per i miei gusti. Finalmente abbiamo il Getter Dragon, accompagnato dalle ultime due parti per completare la Wall of Armor del Getter One. Questo nuovo modello propone ai collezionisti quattro soluzioni espositive differenti e, per chi conosce bene la serie SXD CHOGOKIN, saprà benissimo a cosa mi riferisco. Di questo però parleremo più avanti.

Medesimo stile di presentazione grafica per la confezione, sempre di grande impatto scenico con bellissime immagini dinamiche e non del prodotto. Aprendola troviamo il box in polistirolo con il modello e la maggior parte dei pannelli damaged, mentre due blister in plastica accolgono tutto il resto della dotazione accessori. Nel primo vassoio troviamo tre paia di mani alternative con le due parti dell’hangar. Nel secondo più grande abbiamo la ormai classica basetta espositiva con l’asta metallica modulabile ed il supporto dove agganciare il modello. Sono anche alloggiate le due grandi asce Tomahawk, l’asta di connessione per poterle unire, il pettorale ed un copri spalla in versione damaged, due accessori con i circuiti penzolanti (busto e braccio), le batterie per alimentare l’illuminazione a led e la miniatura del Dottor Saotome, realizzata nella ormai classica posa con la mano in tasca. Sotto alla basetta si trovano invece le due sezioni per formare le ali del Getter Dragon. Completa come sempre il tutto l’opuscolo delle istruzioni a colori.

Il modello è veramente sontuoso e aggressivo! 26,5 cm di altezza per circa 1,100 kg di peso. La sua composizione ricalca i due Getter precedentemente usciti, ma con qualche sezione diecast in più all’esterno. Il Dragon, oltre al frame interno ed alle articolazioni principali, ha parti in metallo anche sugli avambracci, nella fascia addominale, sul bacino, nei femori e nella maggior parte dei piedi, con la sola sezione della punta in plastica. Le articolazioni offrono sempre grandissima mobilità al modello e, di conseguenza, la possibilità di riprodurre pose molto dinamiche, ma sempre con grande stabilità. La natura delle gimmick è sempre quella ad attrito, ma anche per il Dragon offrono un grado di resistenza decisamente ottimo anche dopo svariati posizionamenti. La testa ed il collo hanno movimenti indipendenti grazie ad un doppio snodo. Le braccia ruotano, si sollevano e possono essere portate al petto, questo grazie alla soluzione con il perno che le svincola dalla propria sede. A differenza dei due Getter precedenti, questa parte è stata modificata per essere adattata alla diversa conformazione del busto. Quindi non si ha più quello spazio vuoto decisamente antiestetico che un po’ penalizza i precedenti modelli. I gomiti si piegano completamente mettendo in evidenza i tanto amati pistoncini a cui Sky X Studio ci ha ormai abituati. Anche il busto mantiene tutta la serie di movimenti che abbiamo apprezzato nelle precedenti produzioni, solo che nel Dragon il piegamento in avanti e quello laterale sono un po’ più limitati. La pettorina rossa scende fino alla sezione bianca addominale, di conseguenza piegando il busto, va a toccare la parte superiore del bacino, accorciando inevitabilmente il suo raggio d’azione. La grande mobilità delle gambe è garantita sempre dall’apertura dei pannelli al bacino del modello, qui presenti anche sul retro, facendo quindi salire a sei il loro numero. Permane sempre la medesima mia impressione su questa soluzione, ma come detto nelle precedenti recensioni, garantisce un’escursione davvero molto ampia. La rotazione sul proprio asse ed il piegamento completo delle ginocchia, vanno a chiudere la serie di soluzioni adottate per i movimenti delle gambe. Caviglie ad estrazione che conferiscono una grande inclinazione e piedi con sezione della punta mobile, completano le gimmick in dotazione sul Getter Dragon. Questa soluzione garantisce quella grande stabilità al modello a cui facevo riferimento poche righe sopra.

La colorazione la trovo veramente ben realizzata. Le tonalità cromatiche del rosso, del blu scuro e del bianco, si amalgamano perfettamente una all’altra restituendo al modello un grande impatto visivo. Non si percepisce lo stacco di tonalità fra le parti in metallo e quelle in plastica, il tutto risulta essere davvero molto omogeneo. Da notare la bellissima doppia colorazione realizzata sulle Mach Wing (ali) del modello che, unitamente ai vari dettagli scolpiti, rendono questo accessorio davvero molto bello da guardare. Tutto il lavoro di verniciatura è realizzato alla perfezione facendo registrare zero imperfezioni trovate, almeno sulla copia in mio possesso. Parlando di dettagli, il modello ne è pieno e tutti davvero ben realizzati e sapientemente distribuiti sul corpo. Dalla testa ai piedi è un tripudio di pannellature e piccoli particolari che abbelliscono e rendono più moderna e accattivante l’estetica del Getter  Dragon. Mi fanno davvero impazzire le rifiniture color oro scolpite sugli spallacci, per non parlare poi di tutti quei piccoli inserti in color grigio metallico distribuiti su molte parti del corpo. Guardate anche la scolpitura realizzata sui piedi, è davvero qualcosa di spettacolare unitamente a quelle realizzate sotto alla loro pianta.

Tornano parti e pannelli sostitutivi per realizzare la versione danneggiata del Getter Dragon. Come per il Getter One, le zone interessate sono sostanzialmente le medesime, ma con qualche ovvia differenza. Testa, petto, bicipiti, avambracci, spalla e femori hanno quindi parti sostitutive con fori, bruciature, rotture e segni di danneggiamento. Per la testa abbiamo la mascherina principale ed una delle punte sul retro. Per il pettorale, i bicipiti, gli avambracci ed i femori, ritroviamo i pannelli con aggancio magnetico. Anche i due copri spalla sono dotati di aggancio calamitato, così come le due punte ad essi collegati. Questa scelta si rivela decisamente molto valida soprattutto in fase di posizionamento, evitando così spiacevoli inconvenienti e facilitando moltissimo la movimentazione delle braccia. Nella confezione troviamo un copri spalla danneggiato, sempre con annessa punta staccabile. Anche qui la soluzione offre libertà di scelta su come esporre questa singola parte. Ovviamente la rimozione dei pannelli mostra i circuiti interni, sempre ben concepiti e realizzati. Si possono rimuovere anche le due sezioni nere semi-trasparenti sulla parte rossa delle gambe. Questi pezzi però non sono magnetici, ma ad incastro e totalmente in plastica. E’ richiesta un minimo di attenzione in più per la loro rimozione dato che gli innesti sono molto piccoli e sottili. La versione damaged del Getter Dragon ci restituisce un impatto estetico accattivante, ma mai esagerato, proprio come nel Getter One.

Nella serie animata il Professor Saotome guida un intero esercito di Getter Dragon contro Ryoma Nagare, pilota del Getter One. Ryoma scatena tutta la sua furia contro i numerosissimi Dragon, facendoli letteralmente a pezzi. Sky X Studio ci permette di replicare gli effetti della battaglia rendendo possibile la divisione a metà del modello. Inclinando in avanti il busto, viene rivelato il tasto da premere per sganciare il tronco del Dragon, una volta effettuato lo sgancio, si procede con l’inserimento di uno degli accessori con i cavi che ho citato all’inizio. Ma non finisce qui perché la “distruzione” del modello prosegue con la rimozione di una delle braccia, si possono staccare sia il destro che il sinistro, e della testa che, con grande sorpresa, è dotata alla sua base di cavi strappati, proprio come per gli accessori per il busto e del braccio. Completata la procedura di separazione delle parti con l’aggiunta delle sezioni damaged, possiamo replicare l’iconica scena con il Getter One che tiene in mano la testa del Dragon con ai piedi il resto del corpo distrutto. Tutto questo non è un’ottima scusa per acquistare due copie del modello?....... ^___^

Come per le precedenti uscite, anche il Dragon è dotato di sezioni illuminate, più precisamente nella testa e nel pettorale. Grazie alla pressione della parte superiore della testa si ottiene l’illuminazione degli occhi e del fregio sulla fronte. Nel petto abbiamo una novità interessante per l’accensione dei led. Non dobbiamo premere nessun interruttore, ma solamente avvicinare un qualsiasi pezzo dotato di magnete ad una determinata area del petto specificata nelle istruzioni. La medesima operazione va fatta anche per lo spegnimento. Nello specifico, nel manuale, viene fatto riferimento al tappo di chiusura calamitato del vano aggancio ali che si trova sulla schiena del modello. I vani batterie sono ben nascosti da un pannello dietro la testa e al centro del petto. Si accede ovviamente rimuovendo prima la pettorina rossa.

L’arsenale armi a disposizione del nostro Getter Dragon si limita esclusivamente alle due grandi Tomahawk che, grazie ad una piccola asta in dotazione, possono essere unite per diventare una sorta di alabarda. Le due asce sono dotate di doppia lama, sono molto ben realizzate e rifinite con ottimi particolari scolpiti sulle lame e sulla testa con gli spuntoni. L’operazione per unirle è davvero molto semplice, si staccano le due punte alla fine dell’impugnatura e si vanno ad inserire nei fori dell’asta di connessione. La dotazione accessori è completata dalla basetta espositiva, dalle ali (Mach Wing) e dalle due parti finali per completare l’hangar del Getter One. La base espositiva è sempre la medesima con asta in metallo pieghevole per l’esposizione del modello in sospensione. Anche qui medesima soluzione per l’aggancio al bacino del modello, si rimuove il piccolo sportello con fissaggio magnetico per inserire il perno di fissaggio dell’asta.

Anche le ultime due parti per comporre l’hangar sono l’esatta replica delle precedenti con pannelli scorrevoli e led per l’illuminazione. Una volta applicate alla basetta del Getter One, possiamo finalmente apprezzare la Wall of Armor completa. Al suo interno è possibile alloggiare le armi del modello ed inserire tutta la serie di braccia meccaniche presenti nella confezione del primo Getter. Una piccola critica però va fatta sulla scelta del posizionamento delle braccia meccaniche. Purtroppo è possibile solamente la loro applicazione nella parte posteriore della base, ed anche se sono snodate, non permettono di arrivare alle sezioni davanti al modello. Sarebbe stato meglio aggiungere alcuni fori di fissaggio anche sui panelli frontali dell’hangar, questo per dare quantomeno una scelta all’utente per il loro impiego. Comunque sia, esporre la base hangar con l’accensione di tutte le luci led, offre davvero un grandissimo colpo d’occhio! Ricordo che l’alimentazione è a batteria, necessitano 6 batterie AAA, tre per ognuna delle sezioni. Per concludere è anche possibile posizionare la miniatura di Ryoma (ma anche le altre due) per completare la nostra esposizione e replicare alla perfezione la scena della serie animata.

Sky X Studio completa il trio dei Getter della serie Armageddon confermando tutto quello di buono fatto nelle uscite precedenti. Il Dragon che ci troviamo fa le mani è, a mio modesto parere, la realizzazione più bella mai fatta per questo mecha. Le proporzioni sono azzeccatissime e lo sculpt generale è di notevole spessore replicando alla perfezione l’aspetto massiccio che si vede nelle scene della serie animata. La casa di produzione ha saputo anche migliore alcune sezioni del modello, segno questo di grande attenzione. Grande cura realizzativa, grande posabilità, diverse soluzioni espositive e la bellissima Wall of Armor completa per il Getter One, consacrano definitivamente Sky X Studio come una delle migliori aziende del settore presenti oggi sul mercato.