Con la nascita della serie Diecast, Hot Toys ha dimostrato di
saper rinnovare, non solo tecnicamente, quella che è probabilmente la sua
licenza più redditizia, Iron Man. Le nuove doll diecast portano nuove soluzioni
tecniche, materiali più resistenti e soprattutto una maggior cura nel dettaglio
finale dell’intero prodotto. La nuova serie si è maggiormente concentrata sulle
armature della terza pellicola con un’eccezione dedicata al bellissimo Wiplash
MK2 visto in Iron Man 2. Belle, bellissime, non c’è paragone con le produzioni
precedenti totalmente in plastica…..da collezionista sfegatato mi chiedo…..che
bello se tutte le Mark precedenti fossero state realizzate così! Ovviamente
alla Hot Toys è già tutto pianificato da tempo, ovvero riproporre in versione
aggiornata alcune delle armature precedentemente prodotte. Dopo l’ottima
riproposizione della Mark III, è il turno di quella che personalmente reputo la
più bella armatura vista nelle tre pellicole, War Machine MK1. Come tutti
sapete l’estetica finale di questa Mark, è il frutto delle modifiche apportate
da Justin Hammer e personalmente volute dal Colonnello Rodes.
E’ meglio chiarirlo subito, questo non è un semplice upgrade
in metallo della versione precedente, Hot Toys ha completamente riprogettato da
zero l’intera doll facendola diventare ciò che avrebbe dovuto essere fin da
subito, devastante!
La confezione è la classica vista fino ad ora nella serie
Diecast, tolto il brown box, troviamo una bellissima scatola in cartoncino
lucido con l’immagine della War Machine stilizzata in bianco/nero accompagnata
dal codice prodotto ed il nome del modello. All’interno il grande box in
polistirolo con copertura serigrafata accoglie la nostra MK1, cinque mani ed il
secondo casco con il volto di Don Cheadle. Nel retro invece abbiamo un blister
in plastica che contiene tutti gli accessori, le batterie e la basetta
espositiva. La prima vera grande novità, ovviamente riferita a questo modello,
è rappresentata dall’introduzione delle parti intercambiabili danneggiate che,
come in altre edizioni, vanno ad interessare solamente la parte alta
dell’armatura. Mettendo in piedi la nuova War Machine subito ci si rende conto
che tutto è completamente diverso. Peso, altezza, proporzioni e colorazione
sono tutte ovviamente cambiate rispetto alla prima edizione. Alla prova
bilancia si sfiorano i 1400 grammi, per l’esattezza il peso è di 1360!
L’altezza è aumentata di ben tre centimetri arrivando a 33 complessivi. Quello
però che più colpisce sono le nuove proporzioni dell’intera doll, ora
finalmente grande e massiccia, proprio come appare nel film. La colorazione
adesso è grigio scuro, ma il tocco di classe che aumenta a dismisura la
bellezza della pittura è dato dagli innumerevoli piccoli dettagli dipinti sull’armatura.
Scheggiature, graffi e scrostature di colore sono perfettamente riprodotti e
sapientemente dislocati senza mai diventare eccessivi. Spettacolari poi le
parti damaged con rotture, fori di proiettile ed abrasioni replicate in maniera
sublime dagli artisti Hot Toys! Menzione particolare va fatta per il nuovo
sculpt del viso realizzato da Kojun, ora realmente fedele all’attore Don
Cheadle.
Tecnicamente la nuova War Machine porta con se tutti i
miglioramenti visti sulle Mark precedenti della serie Diecast. La mobilità
generale è aumentata a dismisura e, grazie ai nuovi snodi impiegati, è
possibile ora replicare pose
praticamente impossibili per la doll precedente. Gli spallacci ora hanno
movimenti semi-indipendenti e possono essere adattati semplicemente in base
all’inclinazione del braccio. Soluzione che si fa molto apprezzare soprattutto
nelle fasi di rotazione/posizionamento, potendo essere spostati, si evita il contatto con la parte vicina del busto. La
testa ha discreta libertà di movimento e può essere finalmente inclinata
all’indietro per simulare la posa di volo. Nel busto troviamo il sistema ad
estrazione che ampia ancor di più i movimenti avanti/indietro, ma concede anche
buonissime torsioni ed inclinazioni laterali. La resistenza della gimmik usata
è davvero grandiosa, non ha mai mostrato cedimenti anche dopo numerose
sollecitazioni. Ottime anche le articolazioni delle gambe che permettono di
sostenere senza patemi tutto il peso della parte superiore. Particolare
menzione va fatta per l’articolazione a scatto delle ginocchia, vero punto di
forza degli arti inferiori. Ottima anche la resistenza della caviglia che,
piegandosi notevolmente, permette al piede di essere sempre perfettamente
appoggiato a terra. Piede anch’esso dotato di articolazione propria che
consente una flessione della punta molto abbondante. A differenza però delle
Mark di Tony Stark, la War Machine non è stata dotata dello sgancio al bacino,
soluzione ormai onnipresente nella serie Diecast. Si è optato per una soluzione
più pratica e, visto il peso della doll, a mio modo di vedere anche più sicura.
Praticamente per aumentare il raggio d’azione delle gambe, i perni all’interno
del bacino compiono tre scatti verso il basso. In questo modo le gambe ruotano
e si possono alzare notevolmente senza andare a toccare la struttura esterna
della parte superiore. Oltre a questo Hot Toys ha reso apribili le zone frontali
del bacino che, unitamente ai movimenti delle gambe, consentono movimenti
realmente estremi. Rivisitazione anche del sistema di estrazione per i lancia
missili che si trovano accanto alle spalle. Niente più asticella in plastica,
ora basta premere la parte grigio chiaro sul pettorale per ottenere
l’estrazione in modo semplicissimo. Ovviamente è presente il “cubano” fiore
all’occhiello delle industrie Hammer….. La mitragliatrice posteriore ha invece
mantenuto il medesimo sistema di movimento, sia sull’asse orizzontale che su
quello di rotazione. Le canne rotanti possono essere sganciate e sostituite da
quelle danneggiate, questo per simulare ciò che avviene nel combattimento
finale del film. Le altre parti danneggiate vanno ad interessare, come detto
all’inizio, esclusivamente la parte alta della War Machine. Abbiamo la visiera
dell’elmo, il copri spalla destro, la pettorina, la copertura destra del lancia
missili, un pannello dell’avambraccio sinistro, i reattori del back pack e la
copertura centrale del vano batterie schiena. L’illuminazione è chiaramente
presente come da tradizione per queste doll, occhi, petto e palmi delle mani.
Gli interruttori per l’accensione sono ben nascosti alla vista per non
inquinare l’estetica della War Machine, l’unico a vista, ma davvero molto
piccolo, è quello per la luce del petto che è situato dietro alla schiena. Ad
abbellire ulteriormente la nuova MK1, c’è una splendida basetta diorama che
riproduce una parte del terreno di scontro finale. Pesante e di notevoli
dimensioni, è dotata di asta metallica per il supporto della doll. Si avvita
alla base garantendo un ottimo supporto, ma soprattutto, meno invasiva
esteticamente.
Bella, bellissima, stupenda! Ho davvero atteso con molta
ansia questa nuova realizzazione della War Machine MK1. La versione in plastica
non rendeva assolutamente giustizia a quella che è l’armatura da combattimento
per eccellenza. La serie Diecast di fatto apre ad un potenziale rifacimento di
tutto ciò che Hot Toys ha già prodotto per la serie Iron Man. Gli annunci delle
Mark VI e V in versione Diecast confermano ancor di più la strategia della casa
di Hong Kong. La nuova War Machine è risultato essere un ottimo prodotto con
un’estrema cura realizzativa, un nuovo gioiello per noi pazzi collezionisti del
mondo Iron Man.