sabato 15 ottobre 2016

MAZINKAISER RIOBOT BY SENTINEL



Dopo mesi passati a consumare video promozionali e foto ufficiali, finalmente Sentinel rilascia l'attesissimo Mazinkaiser Riobot. Chi conosce questo genere di prodotti sa già che la grande cura realizzativa raggiunge livelli di rara eccellenza, mettendo a disposizione dell'utente un qualcosa di esteticamente impeccabile. Il Mazinkaiser non cambia questo percorso, anzi, conferma ancor di più che in casa Sentinel le cose le sanno fare davvero molto molto bene.


Mi aspettavo una confezione più piccola, invece l'ingombro risulta essere abbastanza impegnativo con una misura di 38 x 33 x 13 cm. La parte frontale permette di osservare una porzione del contenuto, la realizzazione a vetrina quindi ci consente di dare un primo sguardo al modello ed alle sue armi. Bellissima la stilizzazione del Kaiser Scrander disegnato proprio in corrispondenza dell'allogiamento a vista del mecha. All'interno tutto è custodito in due grandi vassoi in plastica trasparente, il Mazinkaiser ed i suoi avambracci sono poi ulteriormente protetti da diversi strati di carta plastificata. La dotazione accessori è di tutto rispetto, Sentinel ha praticamente inserito tutto ciò che il robot usa nella serie animata. Ma non finisce qui, tutto l'arsenale poi è stato impreziosito dall'aggiunta di effetti per simulare il lancio dei magli e l'estrazione delle spade! Ecco nel dettaglio tutto il contenuto:


Mazinkaiser Riobot

Turbo Smasher Punch x2

Kaiser Blade x2

Final Kaiser Blade

Gigant Missile

Kaiser Pilder x2

Effect Parts x5

Impugnatura Kaiser Blade x3

Parti Coprispalla x2

Set Mani x5

Kaiser Scrander

Display Stand

Aste Supporto X2

Cupolino Schiena

Libretto Illustrativo


Estraendo il modello dalla confezione ci si accorge immediatamente della sua leggerezza, alla prova della bilancia il Mazinkaiser fa registrare un peso di circa 450 grammi. Questo valore aumenta fino a 500 con l'aggancio dello Scrander. E' meglio chiarire subito una cosa, non può essere considerato un vero e proprio chogokin, io lo definirei più come action figure top quality. La struttura ha comunque alcune parti in metallo dallo spessore però molto sottile, ne troviamo nel petto, nell'addome, su quasi tutta la parte nera delle gambe e nei piedi. Altro dato importante è l'effettiva altezza del modello, Sentinel dichiara fin dall'inizio 18 cm, ma in realtà i cm sono 21, misura presa con le gambe in posizione di massima chiusura. Questa dimensione consente al Mazinkaiser di essere accostato perfettamente ai vari Gx Bandai dedicati a Mazinger Z e Grande Mazinga, rispettando molto fedelmente la differenza che si vede nella serie animata.


La produzione Sentinel esplode in tutta la sua magnificenza quando si cominciano a muovere le articolazioni, qui davvero si è raggiunto un livello di posabilità davvero eccezionale! Il modello è stato concepito per replicare realmente qualsiasi posa ci venga in mente, per non parlare di tutte quelle che il mecha assume durante i combattimenti. Ci sono snodi ovunque che permettono ad ogni singola parte torsioni, piegamenti ed inclinazioni. Sentinel non ha lasciato nulla al caso, bellissima la soluzione adottata per portare le braccia in completa sovrapposizione al petto. Le parti esterne della Fire Blaster rientrano per consentire il suddetto movimento! Braccia che possono poi piegarsi perfettamente a 180 gradi grazie alla doppia articolazione presente, una posta sul maglio ed una al gomito. I coprispalla, le parti da dove fuoriescono le Kaiser Blade, hanno una loro doppia articolazione completamente indipendente da quella del braccio. Questo consente il posizionamento destra/sinistra e quello di rotazione, con questa soluzione le due parti possono essere mosse liberamente sull'area delle spalle. Il busto ha poi diverse possibilità di movimento, bisogna prestare però molta attenzione a ciò che viene indicato sul libretto illustrativo. La rotazione è consentita solamente alla parte pettorale nera, mentre quella addominale grigia può piegarsi avanti ed indietro. Tutto l'insieme poi è inclinabile sia a destra che a sinistra grazie ad una gimmick che svincola tutto il tronco dal movimento del bacino. Anche la parte bassa è impreziosita da alcune soluzioni molto valide, una su tutte a mio parere è quella dell'apertura del bacino in fase di sollevamento gambe. La parte nera, a seconda della gamba che si va a muovere, si alza concedendo ancor più libertà di movimento. Le gambe poi sono un qualcosa di strabiliante, ruotano, si allargano e si piegano fino a sovrapporsi completamente, proprio come le braccia! Per evitare che le parti si tocchino Sentinel ha concepito un meccanismo che fa rientrare gradualmente le protuberanze posteriori ed il ginocchio. In condizione quindi di massima chiusura femore e polpaccio sono perfettamente sovrapposti, ma senza toccarsi! Anche il movimento dei piedi è stato studiato alla perfezione con un articolazione che risulta essere molto flessibile ed adattabile a qualsiasi posa venga adottata. La punta può essere ulteriormente piegata per supportare le pose più estreme. Tutti gli snodi sono concepiti con il sistema a resistenza e non a scatto, ovviamente durante il servizio fotografico ho stressato molto il modello, ma posso dire con immensa soddisfazione che  ogni articolazione ha mantenuto la medesima condizione di rigidità iniziale. Questo risultato lo ritengo davvero importante e fondamentale per un prodotto di questa concezione, tanta magnificenza priva di affidabilità sarebbe stata davvero inaccettabile.


Anche esteticamente è stato svolto un lavoro impeccabile e davvero maniacale. Grazie al design team Chemical Attack, l'estetica del mecha è stata rivisitata con l'aggiunta di numerose pannellature e piccoli particolari disposti su tutto il corpo del modello. Questa scelta probabilmente non piacerà a tutti, ma a mio modo di vedere spezza il design liscio dell'originale rendendo il Mazinkaiser ancor più aggressivo. Osservando attentamente da vicino si scorgono davvero tantissimi particolari, ad esempio sui magli ci sono piccole scanalature color oro che seguono la linea curva delle lame. Sulle gambe sono state create pannellature in modo da nascondere la linea di giunzione dei femori all'altezza del punto di rotazione. Nella parte bassa il nero è stato spezzato da inserti di color argento, mentre nella parte posteriore sono state scolpite piccolissime incisioni di color oro. Addirittura le parti interne, dove non si guarderebbe mai, sono verniciate e lavorate in modo impeccabile! Potrei continuare per ogni singolo centimetro, questo per farvi capire che anche la realizzazione estetica è realmente un qualcosa di sbalorditivo! Cambio design ovviamente anche per le armi ed il Kaiser Scrander, quest'ultimo davvero stupendo con l'inserimento di aree trasparenti sulle ali che mostrano particolari interni. Ingombro abbastanza importante che raggiunge i 32 cm di apertura ed un peso che mette però molto in difficoltà la stabilità del modello, soprattutto a livello addominale causandone il ribaltamento! Bisogna prestare molta attenzione e bilanciare attentamente il peso giocando con l'inclinazione delle caviglie, del busto e soprattutto quello delle ali. Lo Scrander, una volta agganciato alla schiena, rimane inclinato e non perpendicolare, scelta questa davvero curiosa da parte dei progettisti Sentinel. Secondo me lo scopo di tale soluzione è stato quello di creare lo spazio per consentire l'aggancio al supporto del display stand. Stand che diventa davvero obbligatorio se si vuole esporre in sicurezza il Mazinkaiser completo di ali. La basetta che troviamo nella confezione è il classico quadrato nero con parte superiore trasparente, qui accompagnato anche da quattro angolari che, oltre ad aumentarne le dimensioni, si possono staccare ed essere impiegati per simulare il lancio dei magli. Grazie alle due aste snodate è possibile fissare i Turbo Smasher Punch e ricreare la scena del lancio con tanto di effetti colorati applicabili alla parte terminale degli avambracci. Come detto anche le armi sono state profondamente rivisitate con else e lame  completamente ridisegnate. Oltre alla modifica della forma, sono state aggiunte anche bellissime pannellature incise sulle impugnature e sulla lama della Final Kaiser Blade. Sul modello è possibile ricreare le fasi di estrazione grazie all’impiego degli effetti che troviamo nella confezione, due per le spalle ed uno più grande per il petto. Nel primo caso si devono sostituire le punte dei copri spalla ed inserire quelli cavi con l’aggiunta degli effetti e delle impugnature per le spade. Sul petto stessa soluzione, basterà rimuovere il fregio centrale con la Z ed inserire effetto ed impugnatura. Per completezza riporto anche le misure delle spade, le Kaiser Blade sono lunghe 15 cm, mentre la Final Kaiser Blade raggiunge i 22. Il Gigant Missile ha la propria sede di lancio ricavata nella parte bassa dell’addome, uno sportellino nasconde il foro per l’inserimento del missile. Per accedere a questa zona si deve inclinare il busto leggermente all’indietro ed aprire l’apposito sportello. Cosa curiosa e che ci ha fatto sorridere nelle discussioni sul forum, è la stilizzazione concepita in questa zona, se guardate bene sembra riprodurre un viso con tanto di naso e occhi. Ritornando seriamente alla nostra analisi, concludiamo la descrizione con un cenno alla verniciatura generale del prodotto….. S P E T T A C O L A R E! Non ho trovato un segno, neanche sulle parti più piccole, non aggiungo altro!

Born to be posed….. will shock you when you pose it! E’ chiaro che la produzione Sentinel punta al top della posabilità e fa centro in tutti i sensi. Il Mazinkaiser Riobot raggiunge veramente l’Olimpo del posing grazie al superbo lavoro svolto dalla casa nipponica. Aggiungiamo poi la grandissima cura realizzativa di ogni minimo dettaglio e voilà, ecco il Mazinkaiser definitivo! E’ doveroso però sottolineare anche due aspetti che, a mio modo di vedere, fanno perdere alcuni punti al bellissimo lavoro svolto sul modello. Il prezzo è veramente devastante, diciamo quanto lo è in bellezza il Mazinkaiser! Signori, stiamo parlando di ben 34560 Yen che, sommati a spedizione ed oneri doganali, fanno veramente una cifra importante. Tiratina d’orecchie poi doverosa a Sentinel per come è stata concepita la confezione, un modello di tale fattura e costo MERITAVA ben altro trattamento. Sinceramente i blister in plastica fanno molto prodotto dozzinale, cosa che assolutamente non è questo Mazinkaiser. Tralasciando questi fattori, non posso far altro che promuovere la realizzazione di casa Sentinel, affermando senza esagerare  che questo è uno dei modelli più belli in assoluto su cui abbia posato gli occhi in tutti questi anni di collezionismo. Standing ovation! 

  
 

sabato 10 settembre 2016

BLACK GETTER ROBOT SUPER ROBOT CHOGOKIN


Bandai chiude il cerchio, almeno per ora, dei Getter Robot per la linea Super Robot Chogokin e lo fa realizzando il Black Getter Ryoma Mode. Uscito solamente come Tamashii Collectors Shop, questo Black Getter completa il trio dedicato ai Getter protagonisti della serie Last Day. Bandai inserisce nella confezione del modello (18,5x20x9)  i due fucili che mancano alla dotazione armi del Getter 1. Ovviamente qui non sono state inserite le Tomahawk che chiaramente sono presenti nella confezione del Getter 1. Oltre a questo la dotazione si completa con altri accessori: 5 set di mani, addome intercambiabile, effetto Getter Beam, sciarpa e mantello. Non manca il classico aggancio per fissare il modellino agli stand ACT Bandai. Il modello ripropone tutto ciò che di buono è stato fatto sul Getter normale, con snodi alle spalle ed al bacino migliorati notevolmente. Esteticamente la realizzazione Bandai rispecchia abbastanza la controparte animata, anche se la parte addominale ha subito un restyling abbastanza marcato. La cura generale di questo SRC risulta essere più che valida, ad un attento esame non ho riscontrato alcun segno o sbavatura, il tutto è molto omogeneo e ben rifinito. La pecca più grande di questo Black Getter Super Robot Chogokin è sicuramente il prezzo, viene venduto al doppio di quello a cui potete trovare il Getter One. Vi lascio come sempre alla mia galleria fotografica, stay tuned!



venerdì 9 settembre 2016

UFO ROBOT GRENDIZER EX GOKIN



Era solo questione di tempo, prima o poi anche il nostro amatissimo Goldrake avrebbe dovuto vedersi i connotati sconvolti e reinterpretati dalla diabolica mente di Taku Sato, il designer che con i suoi celeberrimi bozzetti muoveva i fili delle produzioni Art Storm/Fewture… Dopo gli apprezzamenti pressoché unanimi per l’eccezionale trio Getter G, l’attesa per questa produzione Fewture era ovviamente alle stelle, eppure già alla presentazione del grigio prototipo le reazioni non furono così entusiaste. Lasciandosi alle spalle il design dei suoi ultimi chogokin (pompatissimi, incattiviti, eppure sempre riconoscibili a colpo d’occhio), Fewture sconvolge ulteriormente gli equilibri estetici e propone un Goldrake più che mai massiccio e incazzato, che perde però parecchi dei propri tratti distintivi fondamentali al punto che molti, con tutta la buona volontà, qui il Grendizer non riescono a vedercelo, nemmeno come nume ispiratore.


E in effetti il robot nagaiano perde, ad esempio, i tipici arti inferiori cilindrici e i piedi tondeggianti in favore di gambe e cosce iper-muscolose e piedi curiosamente appuntiti, che rimandano parecchio allo sculpt dello Shin Getter One EX. Sempre con la manina pesante Fewture è intervenuta sul busto, pluristratificato, sui discutibili magli con punte di varie lunghezze e sul resto del corpo. Ma, anche se si nota qualche incoerenza tra le varie parti del mecha, è inutile stare qui a criticare scelte che avranno un impatto diverso su ogni appassionato a seconda dei gusti personali, pertanto mi limito ad osservare una quantità di dettagli che ha dell’eccezionale e che ben si sposa con una colorazione davvero azzeccata e stesa ottimamente, che personalmente ho apprezzato moltissimo.


Sul fronte materiali ritroviamo il classico connubio tra parti interne/snodi in plastica e le parti a vista in larga parte in metallo, anche se annoto una effettiva diminuzione dell’utilizzo della sacra zama rispetto ai tradizionali standard EX Gokin (il Grendizer pesa circa 830 grammi per 26 cm di altezza), che sinceramente non saprei come giustificare (risparmio sulla lavorazione? Scelta tecnica per un futuro inserimento nello Spacer?), ma al tempo stesso ci tengo a chiarire che abbiamo comunque tra le mani il solito bel mattoncino Fewture, un vero chogokin.


Ed è un prodotto solido e posabile, grazie alla solita miriade di snodi a scatto e il bacino estraibile (novità per un EX Gokin), stranamente da sfruttare anche per muovere in avanti le gambe; attenzione però alle parti che possono cozzare le une sulle altre, che stavolta non sono poche: le spalline sulle metallose lame dell’alabarda, i magli sulle rispettive braccia, le corna della testa ancora sulle lame e così via, quindi occhio! Peccato per i piedi in plastica, a mio avviso un po’ mollicci… forse preferire il metallo avrebbe giovato alla stabilità generale, comunque buona, beninteso. Complessivamente si tratta di un lavoro più che buono, questo Grendizer si può senz’altro valorizzare con una posa dinamica e cazzuta.


Stupendi gli accessori, con le pesantissime e spettacolari alabarde con lame in metallo (rette discretamente dalle braccia) e il Double Spacer dotato di una colorazione davvero ottima e uno sculpt stranamente piuttosto classico, quasi in contrasto con il robot principale pesantemente re-inventato. L’attacco a quest’ultimo è tecnicamente semplicissimo, ma leggermente ostico: ho dovuto esercitare una discreta pressione prima di sentire il fatidico “claaack!!”, senza il quale lo Spacer è solo appoggiato. Non proprio un tocco di classe il dover ricorrere ad uno spessorino trasparente da frapporre tra il mecha e la navicella, questo per evitare dannosi sfregamenti tra parti le verniciate.... Presente anche il solito stand in bundle con questi chogokin, piattaforma circolare con asta regolabile in metallo.


Nota di demerito per l’imballaggio… ottimo l’alloggio in polistirolo, ottimo il cartonato esterno, ma nulla separa il tutto dal brown box, che è quindi a contatto diretto con la scatola, non essendoci più i funzionali angolari in polistirolo che tra l’altro facevano tanto “oggetto da collezionismo”… per contro, il packaging così risulta è meno ingombrante.


Si tratta senza dubbio di un ottimo prodotto, massiccio, imponente, spettacolare; tuttavia, visto il costo esorbitante e l’estetica pesantemente stravolta (non solo rispetto ai canoni classici, ma anche rispetto agli altri prodotti Fewture), forse la scelta migliore sarebbe quella di visionarlo dal vivo e poi valutarne l’eventuale acquisto. E’ un pezzo davvero esagerato, in tutti i sensi…