sabato 17 ottobre 2015

GX69 GOLDYMARG - GOLDION HAMMER


Dopo la realizzazione del Gx68 Gaogaigar, Bandai attinge ancora dalla serie Sunrise ed estrapola il nuovo Soul of Chogokin Gx69, Goldymarg. Questo mecha dalle forme squadrate, diventa una potentissima arma che Gaogaigar usa per dare il colpo di grazia allo Zonder di turno. Un po’ a sorpresa quello che tutti si aspettavano come uscita TWS, (Tamashii Web Shop), viene invece rilasciato come Gx regolare. Evidentemente questa scelta è dettata dal successo di vendita avuto dal Gx68 che, proprio in questo mese di Ottobre, vedrà l’uscita della ristampa. 

La confezione è esteticamente massiccia, quasi a voler sottolineare il possente contenuto. Come sempre gli art work sono di grande impatto scenografico mettendo ben in risalto tutte le peculiarità del modello e dei suoi accessori. All’interno un box in polistirolo custodisce in due parti separate il mecha e gli accessori opzionali ad esso dedicati. Un blister in plastica trasparente invece accoglie le parti dello stand espositivo ed i restanti gingilli applicabili al modello. Il contenuto viene completato dall’immancabile libretto illustrativo a colori che ha il compito di guidarci in tutte le varie fasi delle trasformazioni. L’ingombro totale della scatola è di 36 x 25 x 15 cm.

Estraendo il modello ci troviamo di fronte alla sua prima configurazione, la Goldy Tank. Questo possente carro armato viene completato agganciando il Goldion Hammer che, in questa versione, funge praticamente da cannone. Le ruote sono realmente funzionanti mentre il cannone è orientabile verso l’alto in tre posizioni differenti. SISTEM CHANGE…..Dalla forma Goldy Tank si passa ora alla configurazione Goldymarg, i passaggi sono davvero semplici ed intuitivi, ma come sempre è meglio buttare l’occhio al libretto d’istruzioni per controllarne il corretto svolgimento. La trasformazione può essere riassunta in tre passaggi essenziali, rotazione delle gambe, delle braccia e fuoriuscita della testa. Le mani del mecha sono nascoste all’interno degli avambracci e vengono fatte ruotare all’esterno tramite uno sportellino. Qualche problemino per il sistema di sblocco che, complice la ruota presente, rende davvero scomodo questo passaggio. Ovviamente le mani non sono in scala con il Goldymarg, Bandai infatti ne ha inserite altre due paia più grandi, una a pugno chiuso ed una a mano aperta. Goldymarg è alto 21 cm ed ha un peso di 702 grammi. Il modello è costruito essenzialmente in plastica colorata in pasta, troviamo però il metallo nei punti cardine che essenzialmente gestiscono la trasformazione…..nelle articolazioni delle spalle, in quelle delle gambe, nei femori e nella parte terminale dei piedi. Esteticamente Goldymarg è riprodotto alla perfezione, peccato però che la parte posteriore delle gambe rimanga vuota mettendo in bella vista le articolazioni interne. Credo che almeno un pannellino applicabile lo si poteva realizzare! Discorso inverso per le piante dei piedi dove invece sono stati concepiti dei pannelli ripiegabili che, una volta uniti, vanno a formare la base di appoggio. La posabilità è discretamente buona, nulla di eccezionale, ma si possono replicare comunque alcune delle posizioni che si vedono nella serie tv. Le gambe sono sicuramente la parte più mobile del modello, godono davvero di un’ampia mobilità e possono anche ruotare sul proprio asse. Purtroppo però nulla è stato fatto per abbozzare un minimo movimento delle caviglie e inevitabilmente ci si ritrova con un bruttissimo effetto vintage. La testa di Goldymarg viene gestita da un piccolo snodo posto dietro di essa. Può essere discretamente ruotata ed inclinata verso il basso, ma non verso l’alto. Anche qui da segnalare un piccolo inestetismo dato che la testa rimane praticamente sospesa perchè priva di collo. Queste piccole “dimenticanze”, chiamiamole così, rimarcano ancor di più quella che è la vera natura di questo Gx69, un accessorio complementare al Gaogaigar.

SISTEM CHANGE…..ed eccoci alla trasformazione finale che unirà Goldymarg a Gaogaigar. Il corpo si separa dal martello, viene fatto fuoriuscire il pugno nascosto all’interno che verrà successivamente sostituito con un altro più grande ancora. Le gambe ruotano completamente all’indietro andandosi a bloccare sulla schiena del mecha, l’inserimento di un piccolo accessorio ne garantisce la stabilità. Infine le braccia si accorciano e vengono ruotate fino a bloccarsi nell’apposita sede. Abbiamo ottenuto la Marg Hand che fa registrare un peso di ben 409 grammi. E’ ora il momento di ottenere il Goldion Hammer, due semplici passaggi ci consegnano l’enorme martello con cui Gaogaigar assesta il colpo finale al grido di Hikari Ni Nara! Il Goldion Hammer è alto ben 36 cm con un peso di 293 grammi. E’ quasi totalmente in plastica, le uniche parti in metallo sono le barre che consentono la rotazione e lo spiegamento del manico. Bandai ha realizzato anche l’apertura a scatto delle due estremità della testa del martello, basterà premere la parte centrale indicata ed il gioco è fatto.

HAMMER CONNECT…..la fase di aggancio a Gaogaigar avviene molto semplicemente e al contempo offre due soluzioni differenti. La prima è la semplice connessione fra il braccio e la Marg Hand, mentre la seconda opzione è l’applicazione di una prolunga, dotata di un ulteriore snodo, che aumenta sensibilmente la distanza fra il Gaogaigar ed il possente avambraccio. Entra qui in gioco lo stand presente nella confezione, il suo impiego è praticamente obbligatorio per far sostenere l’enorme peso all’articolazione del Gx68. In realtà la classica posa con appoggio a terra è possibile anche senza l’impiego dello stand, ma il rischio che nel tempo ci sia un cedimento è molto alto! Questo accessorio consente di appoggiare la Marg Hand ed allo stesso tempo di fissare saldamente a terra il Goldion Hammer. Lo stand dispone di due parti intercambiabili che permettono due diversi appoggi per l’avambraccio. Il primo ad U è dedicato all’esposizione orizzontale andando a collocarsi nella zona addominale di Goldymarg. Il secondo è invece riservato all’esposizione verticale della Marg Hand che sfrutterà l’appoggio di due ruote su un’apposita base. La basetta a terra dello stand come detto è concepita per bloccare la parte terminale del Goldion Hammer, il fissaggio è consentito molto semplicemente da due fori in posizioni diverse che accolgono un centimetro dell’asta di sostegno. Davvero ben congegnata anche la presa della mano, le dita si chiudono a scatto con il pollice che funge da blocco. Nulla ovviamente è stato tralasciato da Bandai che ha inserito nella confezione del Gx69 tutti gli strumenti per poter replicare le varie fasi dell’attacco finale. E’ dunque possibile replicare la posa HAMMER HELL, sia nella fase di estrazione del chiodo dalla ruota che in quella finale. Da notare il praticissimo sistema di sgancio del perno della ruota per l’inserimento del chiodo, pigiando la ruota si ha lo sgancio del pezzo!  HAMMER HEAVEN è replicabile grazie al ribaltamento delle pinze presenti sulla Marg Hand, mentre la parte terminale del chiodo viene sostituita da una morsa per la sfera organica Zonder. 

Questo Gx69 è chiaramente destinato alle vetrine degli appassionati della serie Gaogaigar, chiaramente in bella compagnia del Gx68, ma difficilmente verrà acquistato da chi ha saltato l’uscita precedente. Come detto in precedenza la scelta di commercializzare quello che è di fatto un accessorio del Gaogaigar come Gx regolare, lascia un tantino perplessi, ma certamente alla Bandai avranno sicuramente ben chiaro il quadro della situazione vendite. Nulla da eccepire sul lavoro svolto per la realizzazione del modello che replica degnamente tutto ciò che avviene nella serie tv. Resta il rammarico per alcune scelte estetiche non proprio di primissimo ordine che fanno leggermente calare la valutazione globale di questo nuovo Gx69. Resta comunque un modello godibilissimo ed apprezzabile anche in versione Mecha e Carro armato. Chissà se Bandai continuerà con la serie Gaogaigar anche per il prossimo Gx, certamente gli accessori per il Gx68 non si esauriscono qui, Sthealt Gao 2, Gatling Driver e Dimension Pliers sono dietro l’angolo…..stay tuned.