Dopo la realizzazione del Gx68 Gaogaigar, Bandai attinge
ancora dalla serie Sunrise ed estrapola il nuovo Soul of Chogokin Gx69,
Goldymarg. Questo mecha dalle forme squadrate, diventa una potentissima arma
che Gaogaigar usa per dare il colpo di grazia allo Zonder di turno. Un po’ a
sorpresa quello che tutti si aspettavano come uscita TWS, (Tamashii Web Shop),
viene invece rilasciato come Gx regolare. Evidentemente questa scelta è dettata
dal successo di vendita avuto dal Gx68 che, proprio in questo mese di Ottobre,
vedrà l’uscita della ristampa.
La confezione è esteticamente massiccia, quasi a voler
sottolineare il possente contenuto. Come sempre gli art work sono di grande
impatto scenografico mettendo ben in risalto tutte le peculiarità del modello e
dei suoi accessori. All’interno un box in polistirolo custodisce in due parti
separate il mecha e gli accessori opzionali ad esso dedicati. Un blister in
plastica trasparente invece accoglie le parti dello stand espositivo ed i
restanti gingilli applicabili al modello. Il contenuto viene completato
dall’immancabile libretto illustrativo a colori che ha il compito di guidarci
in tutte le varie fasi delle trasformazioni. L’ingombro totale della scatola è
di 36 x 25 x 15 cm.
Estraendo il modello ci troviamo di fronte alla sua prima
configurazione, la Goldy Tank. Questo possente carro armato viene completato
agganciando il Goldion Hammer che, in questa versione, funge praticamente da
cannone. Le ruote sono realmente funzionanti mentre il cannone è orientabile verso
l’alto in tre posizioni differenti. SISTEM CHANGE…..Dalla forma Goldy Tank si
passa ora alla configurazione Goldymarg, i passaggi sono davvero semplici ed
intuitivi, ma come sempre è meglio buttare l’occhio al libretto d’istruzioni
per controllarne il corretto svolgimento. La trasformazione può essere
riassunta in tre passaggi essenziali, rotazione delle gambe, delle braccia e
fuoriuscita della testa. Le mani del mecha sono nascoste all’interno degli
avambracci e vengono fatte ruotare all’esterno tramite uno sportellino. Qualche
problemino per il sistema di sblocco che, complice la ruota presente, rende
davvero scomodo questo passaggio. Ovviamente le mani non sono in scala con il
Goldymarg, Bandai infatti ne ha inserite altre due paia più grandi, una a pugno
chiuso ed una a mano aperta. Goldymarg è alto 21 cm ed ha un peso di 702
grammi. Il modello è costruito essenzialmente in plastica colorata in pasta,
troviamo però il metallo nei punti cardine che essenzialmente gestiscono la
trasformazione…..nelle articolazioni delle spalle, in quelle delle gambe, nei
femori e nella parte terminale dei piedi. Esteticamente Goldymarg è riprodotto
alla perfezione, peccato però che la parte posteriore delle gambe rimanga vuota
mettendo in bella vista le articolazioni interne. Credo che almeno un
pannellino applicabile lo si poteva realizzare! Discorso inverso per le piante
dei piedi dove invece sono stati concepiti dei pannelli ripiegabili che, una
volta uniti, vanno a formare la base di appoggio. La posabilità è discretamente
buona, nulla di eccezionale, ma si possono replicare comunque alcune delle
posizioni che si vedono nella serie tv. Le gambe sono sicuramente la parte più
mobile del modello, godono davvero di un’ampia mobilità e possono anche ruotare
sul proprio asse. Purtroppo però nulla è stato fatto per abbozzare un minimo
movimento delle caviglie e inevitabilmente ci si ritrova con un bruttissimo
effetto vintage. La testa di Goldymarg viene gestita da un piccolo snodo posto
dietro di essa. Può essere discretamente ruotata ed inclinata verso il basso,
ma non verso l’alto. Anche qui da segnalare un piccolo inestetismo dato che la
testa rimane praticamente sospesa perchè priva di collo. Queste piccole “dimenticanze”,
chiamiamole così, rimarcano ancor di più quella che è la vera natura di questo
Gx69, un accessorio complementare al Gaogaigar.
SISTEM CHANGE…..ed eccoci alla trasformazione finale che
unirà Goldymarg a Gaogaigar. Il corpo si separa dal martello, viene fatto fuoriuscire il pugno
nascosto all’interno che verrà successivamente sostituito con un altro più
grande ancora. Le gambe ruotano completamente all’indietro andandosi a bloccare
sulla schiena del mecha, l’inserimento di un piccolo accessorio ne garantisce
la stabilità. Infine le braccia si accorciano e vengono ruotate fino a
bloccarsi nell’apposita sede. Abbiamo ottenuto la Marg Hand che fa registrare
un peso di ben 409 grammi. E’ ora il momento di ottenere il Goldion Hammer, due
semplici passaggi ci consegnano l’enorme martello con cui Gaogaigar assesta il
colpo finale al grido di Hikari Ni Nara! Il Goldion Hammer è alto ben 36 cm con
un peso di 293 grammi. E’ quasi totalmente in plastica, le uniche parti in
metallo sono le barre che consentono la rotazione e lo spiegamento del manico. Bandai
ha realizzato anche l’apertura a scatto delle due estremità della testa del
martello, basterà premere la parte centrale indicata ed il gioco è fatto.
HAMMER CONNECT…..la fase di aggancio a Gaogaigar avviene
molto semplicemente e al contempo offre due soluzioni differenti. La prima è la
semplice connessione fra il braccio e la Marg Hand, mentre la seconda opzione è
l’applicazione di una prolunga, dotata di un ulteriore snodo, che aumenta
sensibilmente la distanza fra il Gaogaigar ed il possente avambraccio. Entra
qui in gioco lo stand presente nella confezione, il suo impiego è praticamente
obbligatorio per far sostenere l’enorme peso all’articolazione del Gx68. In
realtà la classica posa con appoggio a terra è possibile anche senza l’impiego
dello stand, ma il rischio che nel tempo ci sia un cedimento è molto alto!
Questo accessorio consente di appoggiare la Marg Hand ed allo stesso tempo di
fissare saldamente a terra il Goldion Hammer. Lo stand dispone di due parti
intercambiabili che permettono due diversi appoggi per l’avambraccio. Il primo
ad U è dedicato all’esposizione orizzontale andando a collocarsi nella zona
addominale di Goldymarg. Il secondo è invece riservato all’esposizione
verticale della Marg Hand che sfrutterà l’appoggio di due ruote su un’apposita
base. La basetta a terra dello stand come detto è concepita per bloccare la
parte terminale del Goldion Hammer, il fissaggio è consentito molto
semplicemente da due fori in posizioni diverse che accolgono un centimetro
dell’asta di sostegno. Davvero ben congegnata anche la presa della mano, le
dita si chiudono a scatto con il pollice che funge da blocco. Nulla ovviamente
è stato tralasciato da Bandai che ha inserito nella confezione del Gx69 tutti
gli strumenti per poter replicare le varie fasi dell’attacco finale. E’ dunque
possibile replicare la posa HAMMER HELL, sia nella fase di estrazione del
chiodo dalla ruota che in quella finale. Da notare il praticissimo sistema di
sgancio del perno della ruota per l’inserimento del chiodo, pigiando la ruota
si ha lo sgancio del pezzo! HAMMER
HEAVEN è replicabile grazie al ribaltamento delle pinze presenti sulla Marg
Hand, mentre la parte terminale del chiodo viene sostituita da una morsa per la
sfera organica Zonder.
Questo Gx69 è chiaramente destinato alle vetrine degli
appassionati della serie Gaogaigar, chiaramente in bella compagnia del Gx68, ma
difficilmente verrà acquistato da chi ha saltato l’uscita precedente. Come
detto in precedenza la scelta di commercializzare quello che è di fatto un
accessorio del Gaogaigar come Gx regolare, lascia un tantino perplessi, ma
certamente alla Bandai avranno sicuramente ben chiaro il quadro della
situazione vendite. Nulla da eccepire sul lavoro svolto per la realizzazione
del modello che replica degnamente tutto ciò che avviene nella serie tv. Resta
il rammarico per alcune scelte estetiche non proprio di primissimo ordine che
fanno leggermente calare la valutazione globale di questo nuovo Gx69. Resta
comunque un modello godibilissimo ed apprezzabile anche in versione Mecha e Carro
armato. Chissà se Bandai continuerà con la serie Gaogaigar anche per il
prossimo Gx, certamente gli accessori per il Gx68 non si esauriscono qui, Sthealt
Gao 2, Gatling Driver e Dimension Pliers sono dietro l’angolo…..stay tuned.