venerdì 21 settembre 2012

GX51 GETTER DRAGON SOUL OF CHOGOKIN

Torniamo a parlare di un modello dedicato alla saga Getter Robot e più precisamente del Gx51 Getter Dragon. Uscito nel 2009, questo modello, tratto dalla serie Shin Getter The Last Day, segna l'arrivo di Bandai nel “territorio” dove solo Aoshima fino a quel momento aveva tratto ispirazione per la maggior parte delle sue produzioni. Il Getter Dragon è figlio dell'ultima generazione di Soul of Chogokin non trasformabili, metallo, grandissima posabilità e dimensioni contenute, Bandai nel corso del tempo ha ottimizzato sempre più i nuovi snodi che vedono la loro introduzione definitiva sul Gx45 Mazinger Z. Cominciamo a vedere qual' è la sostanza del Gx51.....la scatola è di medie dimensioni, con i suoi  25 x 17 x 8 cm offre davvero un ingombro minimo. L'artwork sulla confezione adotta la medesima disposizione grafica usata sul già citato Gx45  con l'immagine  del volto in primo piano, scritta in diagonale e figura intera laterale, del resto anche il successivo Gx52, già recensito su queste pagine, riporta la medesima immagine. All'interno troviamo un contenitore in polistirolo dove è alloggiato il Getter Dragon e 3 blister in plastica con i diversi accessori in dotazione.....nel primo troviamo la mach wing, la testa, gli spallacci con i perni di fissaggio, 2 avambracci accoppiati, 2 normali ed il gancio per il display stand. Il secondo blister accoglie i 3 set di mani e 3 diversi sostegni per la basetta espositiva, nel terzo e ultimo blister trovano sede i due grandi tomahawk e la base con il nome del modello. Il Getter Dragon è alto 17,5 cm e raggiunge il ragguardevole peso di 465 grammi, è costituito quasi completamente in metallo e le uniche parti in plastica sono la testa, i coprispalla, gli avambracci ed i piedi. Come ho scritto all'inizio dell'articolo questo Gx51 ha grandissima posabilità, gli snodi ad estrazione al bacino consentono un'apertura delle gambe incredibilmente ampia, impensabile fino a qualche anno prima di queste produzioni. Le ginocchia adottano gli sportelli a scomparsa già visti sul Gx45 e 47, questa soluzione permette all'articolazione di ruotare ben oltre i 90 gradi consentendo al modello di adottare anche pose in ginocchio! Anche sulle caviglie troviamo snodi ad estrazione che ovviamente consentono un'inclinazione davvero notevole, questo   permette al piede di toccare terra in tutte le pose che il modello può assumere.....forse in alcuni frangenti più estremi non è bellissima da vedere, ma il lavoro svolto da questa articolazione è fondamentale garantendo sempre un' ottima stabilità. Nella parte alta abbiamo differenti movimenti per torace ed addome, il primo può inclinarsi sia in avanti che in laterale, il secondo ruota in ogni direzione. Gli avambracci flettono molto raggiungendo la quasi totale chiusura, i polsi sono snodati e le spalle ruotano e si aprono grazie agli snodi a scatto. I coprispalla  sono svincolati dalle spalle, complice un perno che ne gestisce i movimenti, possono essere spostati e orientati in modo da seguire le inclinazioni delle braccia. La testa infine gode di notevole libertà di movimento, anche per questa parte viene utilizzato un doppio snodo che consente ampie escursioni in ogni direzione. La colorazione e l'estetica “pompata” sono fedeli alla controparte televisiva mentre la verniciatura si attesta sui soliti ottimi livelli a cui Bandai ci ha abituati, l'unica nota stonata è la leggera differenza di tonalità fra gli avambracci e le mani che risultano essere di un rosso leggermente più chiaro.....da segnalare anche l'impossibilità di sollevare le braccia verso l'alto una volta applicata al modello la mach wing, la parte delle spalle è un tutt’uno  con le ali e di conseguenza limita molto i movimenti delle braccia. Il display stand è davvero molto pratico e funzionale, il Getter Dragon può essere esposto a terra o addirittura in sospensione grazie all'impiego dell'apposito accessorio che ne garantisce la tenuta. Bandai realizza un altro piccolo capolavoro, le soluzioni tecniche utilizzate unite alla grande quantità di metallo, rendono il Gx51 Getter Dragon un must per tutti i collezionisti e appassionati della Getter saga. Con questi soggetti non trasformabili credo che Bandai abbia raggiunto davvero il top della sua produzione dimostrando ancora una volta la propria supremazia nella realizzazione tecnica ed estetica, dispiace molto non vedere realizzati nella linea Soul of Chogokin gli altri due Mecha principali di questa serie, il Black Getter e soprattutto lo Shin Getter.....speriamo che in un prossimo futuro Bandai ritorni sui propri passi regalandoci ancora Gx di questo calibro.....al prossimo up date.






mercoledì 19 settembre 2012

MIGHTGAINE SUPER ROBOT CHOGOKIN

Tratto dalla serie Brave Express Might Gaine, ecco arrivare il nuovo modello della serie Super Robot Chogokin di Bandai, ovviamente la produzione della casa nipponica è tutta dedicata al protagonista della serie, il Mightgaine. Come sempre scatola di piccole dimensioni decorata con  belle immagini del prodotto, all'interno il classico blister in plastica contenente il modellino insieme agli accessori ed al foglio illustrativo in bianco e nero. Vediamo nel dettaglio il contenuto e le misure del robot.....

Mightgaine – tre paia di mani + una singola – un volto intercambiabile – fregi laterali morbidi per la testa – quattro spade di cui due di  misure differenti + asta di giunzione – supporto per display stand Act – peso 145 grammi – altezza 15 cm.

Come sempre il punto forte di questa serie Bandai è la grandissima  posabilità ed ovviamente questo nuovo modello non è da meno, sul Mightgaine ritroviamo il medesimo snodo impiegato per le  braccia del Gaogaigar, più precisamente quello dedicato all'articolazione delle spalle dato che questo personaggio ne eredita il medesimo design a forma di treno. Lo snodo permette l'estrazione della spalla e allo stesso tempo svincola il braccio che si allunga verso il basso grazie ad un doppio snodo a sovrapposizione, ma non finisce qui, scendendo sull'avambraccio troviamo un altro doppio snodo che permette a questa parte non solo di piegarsi a 180 gradi, ma contemporaneamente di ruotare sul proprio asse senza dover toccare la parte superiore vicino alla spalla! Questa soluzione è stata applicata in maniera più contenuta anche ai polsi ed alle mani, rotazione ed inclinazione allo stesso tempo, un lavoro davvero eccezionale. Il busto  può essere alzato verso l'alto ruotato, piegato avanti o indietro ed essere inclinato a destra e sinistra anche se quest'ultima fase non gode di ampia escursione. I pannelli frontali, posteriori e laterali al bacino possono essere completamente sollevati per permettere alle gambe incredibili escursioni sia laterali che avanti/dietro.....proprio sulle gambe del Mightgaine troviamo una graditissima novità per la serie Super Robot Chogokin, è stata introdotta la soluzione dello sdoppiamento del femore, questa tecnica è usata da Bandai da molto tempo nei vari kit della serie Gundam ed introdotta anche più recentemente nella serie Metal Composite sul nato Gundam Origin. Questo snodo permette alla gamba di piegarsi molto di più e quindi consentire al modello di assumere pose davvero molto dinamiche ed accattivanti! Anche le parti terminali, caviglie e piedi, sono state concepite in modo da supportare gli elevati movimenti delle gambe, grazie ad uno snodo ad estrazione la caviglia si allunga concedendo di conseguenza molto più spazio all'inclinazione del piede che in questo modo  risulta essere sempre ben appoggiato a terra anche nelle fasi di massima apertura! Ultima cosa da notare è il backpack sulla schiena, la parte bassa dei reattori è orientabile. Colorazione fedele alla controparte televisiva, verniciatura ben fatta è priva da imperfezioni, da notare però sulle impugnature delle spade fastidiosi segni bianchi dovuti al distacco dai telai della produzione. La composizione del Mightgaine è in plastica  e metallo, le parti in zama sono concentrate all'esterno delle gambe, nella parte centrale del busto e negli snodi sotto al bacino.....questa distribuzione contribuisce a rendere davvero molto stabile il modellino pur non raggiungendo i 200 grammi di peso. Ad accompagnare il Mightgaine Super Robot Chogokin c'è un simpatico è utilissimo gadget, in una scatola separata troviamo il Trident Stage, questo accessorio è una basetta espositiva dove poter alloggiare ben tre Super Robot Chogokin! Questo gift è stato dato alla prima distribuzione nei negozi giapponesi fino ad esaurimento scorte e data la  mia presenza in terra nipponica nello scorso mese di Agosto sono ovviamente riuscito ad accaparrarmi il simpatico omaggio Bandai ^__^ Il Trident Stage è dotato di una basetta in plastica con tre supporti, uno centrale fisso e due laterali mobili. Nella parte terminale di ogni supporto c'è il perno di fissaggio per l'SRC di turno, questo a sua volta potrà essere integrato con le prolunghe ed i vari sostegni degli stand Act 4 e 5 prodotti sempre da Bandai. Un signor gadget direi, sicuramente il più utile fin ad oggi allegato ad un prodotto di questa linea e spero sinceramente che anche l'importazione Europea venga accompagnata da questo Trident Stand. Ormai questa serie ha sostituito in maniera definitiva quelli che potevano essere modelli destinati alla produzione Soul of Chogokin, personaggi ad esempio come il Dai Guard o lo Zeorymer sarebbero stati davvero uno spettacolo ancor più eccezionale se riprodotti nella scala più grande. Scrivo questo non per criticare Bandai, la sua scelta è sicuramente dettata da esigenze di mercato diverse rispetto al passato, fermandomi però a pensare che non meno di un paio di anni fa con 50/60 euro ci si portava a casa modelli come il Gx45 o il Gx51 capirete che la soddisfazione che si provava rispetto ad un Super Robot Chogokin era ben diversa.....come sempre vi lascio al mio report fotografico, buona visione e al prossimo up date.


domenica 16 settembre 2012

BLACK GETTER REPAINT VERSION CHANGING SET - EX GOKIN

Ritorna in una nuova e più attinente colorazione il capostipite degli Ex Gokin, il Black Getter Ryoma Mode! Fewture si spinge oltre il semplice recolor e ci “regala” un sontuoso set che permette di ottenere ben due configurazioni differenti, Ryoma Mode e Getter 1 Black Version. La scelta è decisamente molto azzeccata perché permette l’acquisto del modello a chi si è perso la prima versione,  diventata ormai costosissima,  e allo stesso tempo spinge anche i possessori del primo Ryoma Mode a possedere anche questa versione Repaint per esporla chiaramente nella modalità Getter 1 Black. In questa recensione analizzeremo essenzialmente le differenze che ci sono fra il primo Black Getter uscito e questo nuovo Changing Set dato che la base del modello è praticamente quella già conosciuta con le precedenti uscite dedicate al Getter 1. La scatola è decisamente più grande riprendendo esattamente le dimensioni di quella dello Shin Getter 1, 50 x 37 x 26cm…..all’interno del brown box il sarcofago nero lucido che accoglie il prezioso contenuto, aprendo troviamo due contenitori in polistirolo dove sono alloggiati il modello ed i vari accessori oltre al classico foglio in bianco e nero che riporta le semplici istruzioni per il montaggio. Ecco l’elenco dettagliato  del contenuto diviso per contenitori che chiamerò blocco A e blocco B…..

Blocco A – Black Getter Robot – volto Ryoma Mode – pettorina nero/verde – placca addominale – generatore interno – tappo e capsula energetica – 3 simboli rotondi grigio/nero – sciarpa – mantello – artiglio – grande lama per il braccio sx – 2 ginocchiere.

Blocco B – Testa e volto Getter 1 – 2 pettorine nero/grigio – mani aperte – 2 lame per le braccia -  2 tomahawk – 3 simboli rotondi nero/oro – mantello – Getter Machine Eagle Black – display stand per il Black Getter – display stand per la  Getter Machine.

Come avrete capito il contenitore A è dedicato alla modalità Ryoma e ripete essenzialmente la disposizione della prima versione con l’aggiunta del vano che ospita le due ginocchiere, mentre il contenitore B è chiaramente riservato alla configurazione Getter 1 con l’aggiunta della navetta Eagle. Estraendo il modello si ha come sempre una bellissima sensazione di pesantezza data dal massiccio impiego di parti in metallo, i 950 grammi di peso si fanno sentire tutti regalando grande soddisfazione e goduria collezionistica ^__^…..diciamoci la verità, vista la piega presa dalle recenti produzioni Bandai,  trovarsi per le mani un blocco di zama di quasi un chilogrammo di peso è davvero una gran cosa, anche per chi come me non è un fanatico del metallo! Muovendo e montando le varie parti del modello ci si accorge immediatamente che alcune cose sono cambiate andando fortunatamente a risolvere quelli che sono i problemi del primo Ryoma Mode. La sciarpa è stata modificata, la sede per la testa è ora più larga permettendone addirittura la rotazione e l’avanzamento senza intaccare minimamente la verniciatura, ma c’è di più, questo accessorio nella prima versione viene semplicemente appoggiato mentre in questa nuova edizione è stato aggiunto nella parte sottostante un fermo che va ad incastrarsi perfettamente all’interno della pettorina, questa semplice soluzione consente un perfetto fissaggio al corpo del Getter. Osservando con attenzione si nota anche un diverso impiego di materiale e anche di forma, ora la sciarpa è leggermente più lunga e meglio stilizzata. Cambiato radicalmente anche il  mantello, ora risulta essere più leggero, leggermente più curvo nella parte bassa a sinistra e di spessore nettamente inferiore al precedente, in questa nuova veste il mantello non crea più il problema dello sbilanciamento all’indietro. Un’altra essenziale modifica apportata da Fewture riguarda il famigerato perno centrale che consente al busto di muoversi, osservandolo attentamente si nota che la parte in questione è stata modificata, ora il tutto ha una giusta rigidità che consente di mantenere senza problemi tutte le pose che vogliamo…..in tutta sincerità io continuo a ritenere sbagliato il concepimento di tale parte che deve sostenere praticamente tutto il peso del busto, bastava un piccolo sforzo in più e cambiare completamente perno adottandone uno più grande. Dovendo mutare  aspetto  quelle che sono parti fisse sul primo Ryoma Mode qui diventano per necessità mobili, mi riferisco alle ginocchiere che sono attaccate agli stinchi del Black Getter. Grazie all’impiego di due potenti magneti questi due accessori si possono sganciare dalle gambe per permettere al modello di assumere la corretta fisionomia della versione Getter 1…..a dire il vero questa era la parte che temevo potesse dare più problemi per via dello sfregamento sulla gamba, Fewture invece ha svolto un lavoro perfetto dotando di protezioni morbide gli appoggi delle ginocchiere scongiurando possibili graffiature sulla vernice! La colorazione è davvero molto bella e i nuovi inserti grigio chiaro e scuro fanno risaltare ancor di più il nero lucido creando un netto stacco cromatico fra i due colori, anche i due quadratini sulle ginocchiere, ora di color oro, contribuiscono a dare quel tocco in più che forse manca alla prima versione che risulta essere molto più cupa e monocromatica nella parte bassa. La verniciatura sulla copia in mio possesso risulta essere priva di difetti sulle parti metalliche, ho però riscontrato qualche piccola imprecisione su quelle plastiche. Chiaramente la versione Ryoma Mode è quella che ha l’impatto estetico più efficace ed è ovviamente la mia preferita, però devo riconoscere che anche la modalità Getter 1 Black ha il suo fascino, molto bella davvero la rifinitura del volto con l’azzeccatissima scelta dei colori, davvero di spessore l’inserto rosso intorno agli occhi! Per me e per chi possiede anche la prima edizione la scelta sulla configurazione da adottare potrebbe risultare facile, ma vi assicuro che non è così, il bello di questo Changing Set è quello di poter anche creare delle versioni ibride del modello andando a mischiare i vari accessori ed ottenere un Black Getter personalizzato che vada ad esaltare il meglio di entrambe le configurazioni…..i più esigenti o esagerati però possono optare per il doppio acquisto….. ^__^ Prima di concludere il mio articolo è necessario e corretto fare tutte le considerazioni possibili, anche quelle negative…..come ho scritto all’inizio la struttura di questa nuova edizione del Balck Getter Ex Gokin è la medesima che tutti ormai conosciamo, parti in metallo incollate su di uno scheletro in plastica e pvc! Bisogna riconoscere che questa volta Fewture ha prestato molta più cura nell’assemblaggio del modello ed  è andata in parte ha risolvere i problemi del primo Ex Gokin…..permangono però purtroppo anche alcune cose negative come l’orrendo sistema di fissaggio della placca addominale e della pettorina, anche in questo caso sarebbe bastato un piccolo sforzo in più, magari con un paio di magneti, per rendere tutto più solido….. muovendo i potenti snodi delle gambe o delle braccia le parti in questione rischiano di staccarsi con il pericolo di graffiarsi irrimediabilmente! Siamo giunti alla conclusione della recensione che spero sia utile a chi stia pensando di acquistare questo Black Getter Ex Gokin, l’estetica come sempre è il piatto forte delle produzioni Fewture e per me onestamente rinunciarvi è cosa ormai impossibile, questo Changing Set ha molto da offrire  fa e farà sicuramente la gioia di tutti i collezionisti del settore.....una sontuosa confezione, tanti accessori, due configurazioni fra cui scegliere…..il Re degli Ex Gokin è tornato…..lunga vita al Re.....change Gettaaaaaa one! ^__^ Stay tuned.