martedì 24 dicembre 2013

GUNDAM SEVEN SWORD METAL BUILD FROM GUNDAM 00


“Mobile Suite Gundam 00”, serie TV Sunrise divisa in due stagioni trasmesse per la prima volta in Giappone tra il 2007 e il 2009, vede l’umanità costretta a ricercare fonti alternative e rinnovabili d’energia nell’A.D. 2307. Dal momento che persiste una vera e propria guerra fredda tra le tre superpotenze che gestiscono il dominio energetico e politico, l’Union, l’Alleanza e l’AEU, in un clima di corsa agli armamenti e di continui disagi e discriminazioni nel mondo, si palesano le azioni di una milizia privata indipendente, i Celestial Beings, che con l’ausilio dei loro potentissimi mobile suit intendono muovere guerra alle… guerre, estirpando ogni conflitto alla radice con un’azione bellica.

Qui si parla dello 00 Gundam presente per l’appunto in questa saga, pilotato da Setsuna F. Seisei, membro dei Celestial Beings, comprensivo anche del particolare equipaggiamento che caratterizza la variation “Seven Sword”, che non appare nell’anime.

Il modello è il capostipite della linea Metal Build di Bandai, ormai sinonimo di qualità eccellente.
Bandai ha impugnato lo scalpello e saputo donare forme intriganti all’ennesimo Gundam proveniente dal mondo dell’animazione, davvero un gioiello di design che trasuda eleganza, cattiveria e modernità da tutti i pori. Lo sculpt generale è mozzafiato, è un oggettino davvero curato e carico di personalità, ma piuttosto lontano da richiami ai Gundam più classici come il leggendario RX-78, come avrete probabilmente appreso se avete dato una sbirciata alle foto di corredo. Pertanto, non aspettatevi il ricorso ad un design semplice e pulito, tutt’altro, qualcuno potrebbe trovarlo fin troppo elaborato, per non dire caotico seppur fedele all’anime. Il livello di dettaglio, in particolare, è assolutamente sopra le righe, con decals, scritte e markerizzazioni che hanno del microscopico e tutta una serie di soluzioni tecniche semplici, ma allo stesso tempo funzionali e mai fini a se stesse.

In 18 cm di altezza (è infatti concepito nella classica scala 1/100) è concentrata una massa circa di 340 grammi, montato anche tutto l’arsenale a disposizione (con la Buster Sword l’altezza complessiva aumenta di un paio di cm). Di certo non un peso piuma quindi, e il ricorso a leghe metalliche è stato centellinato in molte aree cruciali, tanto che si può benissimo parlare di un frame interno e relativi snodi quasi completamente in metallo - ma anche piedi, parte del busto a vista e altri motivi estetici, specialmente negli arti inferiori - a cui è stata montata una corazza in plastica. Verniciatura eseguita con cura certosina e abbastanza resistente alle graffiature, salta subito all’occhio la conseguente quasi inesistenza di segni di stacco da sprue e l’abilità nel camuffare inestetismi come le viti.


Il nostro 00 Gundam “Seven Sword” è dotato di posabilità e stabilità eccellenti: le combinazioni possibili sfruttando la grandissima quantità di snodi (tutti ad attrito) sono impressionanti, e le pose anche più estreme e bellicose sono supportate dall’ottimale distribuzione dei pesi. Da questo punto di vista è un modello veramente riuscito, come è giusto che sia, vista l’enorme esperienza di Bandai in materia gundamica.

Andiamo nel dettaglio: per quanto riguarda la testa, essa può effettuare una rotazione completa di 360°, può essere inclinata più che discretamente verso l’alto, il basso e anche leggermente in senso laterale. Vi consiglio di manipolare con cura questa parte, non perché sia particolarmente delicata, ma, viste le numerose “corna” e sporgenze appuntite che possono anche cozzare tra di loro, meglio evitarsi fastidiosi episodi. Discorso particolare meritano le spalle: permetterebbero alle braccia estensioni laterali e movimenti completi per avanti-alto-dietro, ma esse devono sobbarcarsi l’ingombrante presenza dei moduli GN-Drive posti proprio sopra di esse. Queste due vistose protuberanze coniche rappresentano dei potentissimi generatori perpetui d’energia, ed ostacolano la corsa delle braccia verso l’alto. Tuttavia, essi sono posti su un’impalcatura parzialmente metallica che ne permette lo spostamento all’indietro tramite una rotazione, così da liberare i movimenti degli arti superiori, senza sacrificare gran che l’estetica. Anzi, forse arricchendo ulteriormente il sapore hi-tech che pervade il mecha design e che personalmente adoro. Questa zona nasconde anche un altro paio di chicche, ma ve le lascio scoprire da soli: se siete appassionati della serie, o di Gundam in generale, apprezzerete certi dettagli.

Molto interessante la concezione di gomiti e ginocchia, che presentano due snodi consecutivi ciascuno per poterli piegare in misura apprezzabilissima, e buona anche la resa estetica della parte metallica satinata che riaffiora effettuando tali pieghe, che si integra perfettamente con le tinte bianche, blu e rosse delle parti in plastica. Altro piccolo, ma non scontato dettaglio lo ravvisiamo al livello dei polsi: l’aggancio delle mani avviene prevedibilmente utilizzando un piccolo snodo a sfera, ma appena prima di esso è possibile inclinare di pochi gradi tutto l’apparato polso-mano, cosa che in sé non sarebbe di sicuro trascendentale, però fa parte di tutta una serie di accortezze che impreziosiscono non poco il modello e lo rendono qualcosa di più del “solito Gundam”.

Passando al busto, esso è piuttosto ben articolato e dotato di buona mobilità. Attenzione ai possibili sfregamenti tra jet pack e parte posteriore del gonnellino generabili dalla mobilità in avanti/dietro del torace.

Appena più sotto troviamo per l’appunto il classico gonnellino: diviso in quattro parti, due laterali, una anteriore e una posteriore, le prime tre mobili per non intralciare i movimenti degli arti inferiori. In prossimità della porzione anteriore, troviamo l’ennesima chicca: è possibile operare un’estrazione verso l’alto per aumentare ulteriormente l’estensione dei movimenti delle gambe, così da poter permettere anche la seduta o movimenti iper-dinamici, da studiare magari sfruttando il bellissimo stand compreso nella confezione. Notare che la mobilità delle gambe è comunque eccellente già di suo, con una leggerissima tendenza alla divaricazione quando il mecha è in assetto guerrafondaio e armato di tutte le sue spade. Le ampie escursioni possibili a livello delle anche sono supportate ad hoc da un sistema piedi-caviglie realizzato in modo impeccabile (sono sempre ben piantati a terra anche in pose estreme), con tallone e resto della pianta separati. I piedi sono in metallo.

Come già detto, tutti gli snodi sono ad attrito, ma l’assenza di quelli a scatto è giustificata dalla massa relativamente leggera a cui si deve dare una posa e dalla comunque solida consistenza di quelli utilizzati. Pertanto, anche se forse almeno per le braccia si poteva osare qualcosina di più vista la presenza di un paio di accessori di una certa consistenza.

Con tutte queste possibilità funamboliche lo 00 Gundam sembrerebbe poter combattere come pure scegliere di danzare, ma trattasi comunque di danza mortale: una volta assemblate le famose “Sette Spade”, lo stesso Gundam appare così tagliente e appuntito da sembrare un’implacabile, vistosissima arma. Meraviglioso.


EQUIPAGGIAMENTO “SEVEN SWORD” E ACCESSORI


Quando estrarrete il vostro Gundam dal suo sarcofago di polistirolo, lo troverete in modalità “00” classica, ovvero privo di quelle armi con relativi supporti che ne caratterizzano la variante “Seven Sword” che, ricordiamo, non appare nell’anime. Tutti gli accessori sono realizzati con le stesse plastiche e la cura maniacale che caratterizza il robot principale, ed è davvero un piacere scoprirne i segreti e le mille possibilità. Devo annotare, tuttavia, una fastidiosa tendenza delle due GN Sword a staccarsi un po’ troppo facilmente dalle loro sedi quando sono a riposo, forse era il caso di rendere più affidabile l’aggancio al gonnellino, ma intendiamoci, non si staccano comunque da sole, state tranquilli. Inoltre, la Buster Sword è molto pesante in proporzione alla massa del modello, pertanto tende a sbilanciarlo. Purtroppo assente nella confezione il modulo O-Raiser, navicella agganciabile (previa opportuna trasformazione) allo 00 Gundam per aumentarne esponenzialmente le prestazioni. Bandai lo ha comunque prodotto a parte, purtroppo come Tamashii Limited, quindi difficile da recuperare a prezzi umani.

Presente pure uno stand davvero bello e concepito per far svolazzare il nostro Gundam spadaccino: si può regolarne angolatura ed estensione in tre punti diversi, ed è anche molto carino esteticamente dal momento che richiama colori e motivi del soggetto principale. Accessorio molto gradito e ben realizzato!

LE VERSIONI

Vediamo un po’ cosa è stato proposto da Bandai di inerente all’universo 00 Gundam:

- il qui presente 00 Gundam “Seven Sword”.

- il modulo O-Raiser, proposto come Tamashii Limited.

- 00 Gundam Trans-Am, ovvero uno 00 Gundam tendente al rossastro (modalità max power!) comprensivo del suo O-Raiser. Anche questo tamashii Limited.

- Gundam 00 Raiser: un altro 00 comprensivo di O-Raiser, questa volta con colori normali e qualche variazione nelle markerizzazioni. Anche questo è un prodotto limited.

Decisamente un esordio eccellente per la linea Metal Build. E’ un modello a mio avviso spettacolare: iper-posabile, stabile, costruito con cura maniacale e materiali di qualità (compresa una buona quantità di metallo), ricco di accessori e praticamente esente da difetti rilevanti. Lo consiglio vivamente a chiunque apprezzi i gokin ben concepiti e realizzati, amanti o meno di Gundam. Indubbiamente, come già detto, è caratterizzato da un’estetica particolare che qualcuno potrebbe trovare troppo caotica, ma in tal caso vi consiglio comunque di dargli una chance e cercare di vederlo dal vivo: vedrete che le linee e i colori assumeranno una pulizia inaspettata, dopodiché, naturalmente, de gustibus non disputandum est.

Importato direttamente in Italia da Cosmic Group, sappiate che lo 00 Gundam “Seven Sword” veniva inizialmente venduto a circa 110-120 euro, che ci stavano tutti e alla grande. Ora però, recuperarlo a quelle cifre è pura utopia. Buona caccia!