giovedì 16 marzo 2017

HOT TOYS - WAR MACHINE MK1 DIECAST

Con la nascita della serie Diecast, Hot Toys ha dimostrato di saper rinnovare, non solo tecnicamente, quella che è probabilmente la sua licenza più redditizia, Iron Man. Le nuove doll diecast portano nuove soluzioni tecniche, materiali più resistenti e soprattutto una maggior cura nel dettaglio finale dell’intero prodotto. La nuova serie si è maggiormente concentrata sulle armature della terza pellicola con un’eccezione dedicata al bellissimo Wiplash MK2 visto in Iron Man 2. Belle, bellissime, non c’è paragone con le produzioni precedenti totalmente in plastica…..da collezionista sfegatato mi chiedo…..che bello se tutte le Mark precedenti fossero state realizzate così! Ovviamente alla Hot Toys è già tutto pianificato da tempo, ovvero riproporre in versione aggiornata alcune delle armature precedentemente prodotte. Dopo l’ottima riproposizione della Mark III, è il turno di quella che personalmente reputo la più bella armatura vista nelle tre pellicole, War Machine MK1. Come tutti sapete l’estetica finale di questa Mark, è il frutto delle modifiche apportate da Justin Hammer e personalmente volute dal Colonnello Rodes. 


E’ meglio chiarirlo subito, questo non è un semplice upgrade in metallo della versione precedente, Hot Toys ha completamente riprogettato da zero l’intera doll facendola diventare ciò che avrebbe dovuto essere fin da subito, devastante!


La confezione è la classica vista fino ad ora nella serie Diecast, tolto il brown box, troviamo una bellissima scatola in cartoncino lucido con l’immagine della War Machine stilizzata in bianco/nero accompagnata dal codice prodotto ed il nome del modello. All’interno il grande box in polistirolo con copertura serigrafata accoglie la nostra MK1, cinque mani ed il secondo casco con il volto di Don Cheadle. Nel retro invece abbiamo un blister in plastica che contiene tutti gli accessori, le batterie e la basetta espositiva. La prima vera grande novità, ovviamente riferita a questo modello, è rappresentata dall’introduzione delle parti intercambiabili danneggiate che, come in altre edizioni, vanno ad interessare solamente la parte alta dell’armatura. Mettendo in piedi la nuova War Machine subito ci si rende conto che tutto è completamente diverso. Peso, altezza, proporzioni e colorazione sono tutte ovviamente cambiate rispetto alla prima edizione. Alla prova bilancia si sfiorano i 1400 grammi, per l’esattezza il peso è di 1360! L’altezza è aumentata di ben tre centimetri arrivando a 33 complessivi. Quello però che più colpisce sono le nuove proporzioni dell’intera doll, ora finalmente grande e massiccia, proprio come appare nel film. La colorazione adesso è grigio scuro, ma il tocco di classe che aumenta a dismisura la bellezza della pittura è dato dagli innumerevoli piccoli dettagli dipinti sull’armatura. Scheggiature, graffi e scrostature di colore sono perfettamente riprodotti e sapientemente dislocati senza mai diventare eccessivi. Spettacolari poi le parti damaged con rotture, fori di proiettile ed abrasioni replicate in maniera sublime dagli artisti Hot Toys! Menzione particolare va fatta per il nuovo sculpt del viso realizzato da Kojun, ora realmente fedele all’attore Don Cheadle.


Tecnicamente la nuova War Machine porta con se tutti i miglioramenti visti sulle Mark precedenti della serie Diecast. La mobilità generale è aumentata a dismisura e, grazie ai nuovi snodi impiegati, è possibile ora  replicare pose praticamente impossibili per la doll precedente. Gli spallacci ora hanno movimenti semi-indipendenti e possono essere adattati semplicemente in base all’inclinazione del braccio. Soluzione che si fa molto apprezzare soprattutto nelle fasi di rotazione/posizionamento, potendo essere spostati, si evita  il contatto con la parte vicina del busto. La testa ha discreta libertà di movimento e può essere finalmente inclinata all’indietro per simulare la posa di volo. Nel busto troviamo il sistema ad estrazione che ampia ancor di più i movimenti avanti/indietro, ma concede anche buonissime torsioni ed inclinazioni laterali. La resistenza della gimmik usata è davvero grandiosa, non ha mai mostrato cedimenti anche dopo numerose sollecitazioni. Ottime anche le articolazioni delle gambe che permettono di sostenere senza patemi tutto il peso della parte superiore. Particolare menzione va fatta per l’articolazione a scatto delle ginocchia, vero punto di forza degli arti inferiori. Ottima anche la resistenza della caviglia che, piegandosi notevolmente, permette al piede di essere sempre perfettamente appoggiato a terra. Piede anch’esso dotato di articolazione propria che consente una flessione della punta molto abbondante. A differenza però delle Mark di Tony Stark, la War Machine non è stata dotata dello sgancio al bacino, soluzione ormai onnipresente nella serie Diecast. Si è optato per una soluzione più pratica e, visto il peso della doll, a mio modo di vedere anche più sicura. Praticamente per aumentare il raggio d’azione delle gambe, i perni all’interno del bacino compiono tre scatti verso il basso. In questo modo le gambe ruotano e si possono alzare notevolmente senza andare a toccare la struttura esterna della parte superiore. Oltre a questo Hot Toys ha reso apribili le zone frontali del bacino che, unitamente ai movimenti delle gambe, consentono movimenti realmente estremi. Rivisitazione anche del sistema di estrazione per i lancia missili che si trovano accanto alle spalle. Niente più asticella in plastica, ora basta premere la parte grigio chiaro sul pettorale per ottenere l’estrazione in modo semplicissimo. Ovviamente è presente il “cubano” fiore all’occhiello delle industrie Hammer….. La mitragliatrice posteriore ha invece mantenuto il medesimo sistema di movimento, sia sull’asse orizzontale che su quello di rotazione. Le canne rotanti possono essere sganciate e sostituite da quelle danneggiate, questo per simulare ciò che avviene nel combattimento finale del film. Le altre parti danneggiate vanno ad interessare, come detto all’inizio, esclusivamente la parte alta della War Machine. Abbiamo la visiera dell’elmo, il copri spalla destro, la pettorina, la copertura destra del lancia missili, un pannello dell’avambraccio sinistro, i reattori del back pack e la copertura centrale del vano batterie schiena. L’illuminazione è chiaramente presente come da tradizione per queste doll, occhi, petto e palmi delle mani. Gli interruttori per l’accensione sono ben nascosti alla vista per non inquinare l’estetica della War Machine, l’unico a vista, ma davvero molto piccolo, è quello per la luce del petto che è situato dietro alla schiena. Ad abbellire ulteriormente la nuova MK1, c’è una splendida basetta diorama che riproduce una parte del terreno di scontro finale. Pesante e di notevoli dimensioni, è dotata di asta metallica per il supporto della doll. Si avvita alla base garantendo un ottimo supporto, ma soprattutto, meno invasiva esteticamente.


Bella, bellissima, stupenda! Ho davvero atteso con molta ansia questa nuova realizzazione della War Machine MK1. La versione in plastica non rendeva assolutamente giustizia a quella che è l’armatura da combattimento per eccellenza. La serie Diecast di fatto apre ad un potenziale rifacimento di tutto ciò che Hot Toys ha già prodotto per la serie Iron Man. Gli annunci delle Mark VI e V in versione Diecast confermano ancor di più la strategia della casa di Hong Kong. La nuova War Machine è risultato essere un ottimo prodotto con un’estrema cura realizzativa, un nuovo gioiello per noi pazzi collezionisti del mondo Iron Man.