giovedì 23 ottobre 2025

MAZINKAISER CARBOTIX - BLITZWAY

NOME DEL MODELLO: MAZINKAISER

PRODUTTORE: BLITZWAY

ANNO DI RILASCIO: 2025

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 53.900

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ESTETICA: 9

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 9

ACCESSORI: 10

CONFEZIONE/DIMENSIONI: 44,5 x 35 x 20,5

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PRO

bello ed imponente

buona posabilità

molte articolazioni a scatto

dotazioni accessori bellissima e completa

CONTRO

sculpt della testa poco convincente

alcune soluzioni tecniche non convincenti

le corna della testa prive di protezione nella scatola

non c'è la possibilità di accendere i punti luce separatamente

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Per commemorare il cinquantesimo anniversario della serie animata Mazinger Z creata dall’ormai leggendario Go Nagai, Blitzway realizza la sua nuova interpretazione del Mazinkaiser. Il mecha compare per la prima volta nella famosa serie di videogiochi Super Robot Wars e, successivamente, portato sullo schermo televisivo con una miniserie dedicata ed un corto metraggio, entrambi pubblicati su DVD. La realizzazione di casa Blitzway propone un modello di grandi dimensioni, ben accessoriato e decisamente ben realizzato, seppur con qualche pecca che però analizzeremo nel corso della recensione.

La confezione del modello è decisamente importante per dimensioni e peso. Giunge a noi con un brown box in cartone griffato direttamente da Blitzway. All’interno, avvolta da un sacchetto di plastica trasparente e bloccata ai lati da 8 angolari in polistirolo, troviamo la scatola del prodotto con un’immagine frontale e 3 sul lato posteriore. In realtà devo ammettere che gli artwork scelti non mi piacciono particolarmente, personalmente la reputo, a livello estetico, una delle presentazioni più brutte viste nel panorama di questo hobby. Anche all’interno alcune cose non sono proprio sistemate con cura e mi hanno fatto veramente storcere il naso, ma andiamo con ordine. Abbiamo un grande box in polistirolo con due blister in plastica ed il libretto delle istruzioni con certificato di autenticità e garanzia. C'è anche un foglio aggiuntivo che mostra le sezioni appuntite del modello e dello Scrander. Sul retro invece sono mostrate parti del Mazinkaiser che necessitano di un'attenzione particolare nella loro movimentazione, come ad esempio le due piastre pettorali che non devono superare una determinata posizione. Nei blister sono alloggiati la maggior parte degli accessori come le ali, le armi, i set di mani e alcune parti della basetta diorama e qui tutto è ben bloccato negli appositi spazzi. E' all’interno del polistirolo che le cose non sono proprio ben organizzate. Il Mazinkaiser è avvolto da un sacchetto protettivo e privo delle corna laterali della testa. Queste due parti sono senza un qualsiasi involucro di contenimento ed infilate liberamente dentro uno degli alloggiamenti delle effect parts dedicate ai Turbo Smasher Punch! Durante il trasporto ovviamente le due piccole corna sono libere di andare ovunque con il rischio di rompersi data la loro esile conformazione. Sinceramente da Blitzway questa cosa non me la sarei mai aspettata, visto il costo e la natura premium del prodotto, mi aspettavo una cura meticolosa anche nel confezionamento! Ma non finisce qui perché estraendo il Mazinkaiser si notano diversi raschiamenti sul fondo del vano contenitivo, come se fosse stata sbagliata la stampa della sagoma del corpo! Veramente una cosa brutta da vedere e mai riscontrata in un prodotto della serie Carbotix! Le altre sezioni contenenti i restanti accessori sono per fortuna in ordine e custodiscono saldamente le parti contenute. Abbiamo quindi i restanti componenti della basetta, il Kaiser Pilder ed i già citati effetti scenografici.

Il Mazinkaiser è davvero imponente, con 31 cm di altezza ed un peso di ben 1,6 kg, ci trasmette una gran bella sensazione nel tenerlo fra le mani. Anche Blitzway però ha optato per una reinterpretazione con cambiamenti estetici importanti al design originale. La testa, pur mantenendo l'aspetto familiare del mecha, ha uno sculpt completamente nuovo, soprattutto nelle sue dimensioni. La parte alta con la sede del Pilder è molto più grande e pronunciata mentre il viso mantiene in tutto e per tutto i particolari dell'originale. Questo mix però restituisce un problema estetico per la visualizzazione degli occhi che risultano essere un po' troppo nascosti dalla parte superiore della testa. Il Kaiser Pilder non è stato particolarmente ritoccato, è solamente più slanciato nella sua parte frontale. Si aggancia alla testa semplicemente inserendolo nel vano predisposto, questo senza dover accorciarne le dimensioni. Sul resto del corpo del Mazinkaiser i designer hanno inserito pannellature e particolari in color oro che vanno ad abbellire il modello. Queste elaborazioni estetiche si amalgamano molto bene al nuovo design e non risultano mai eccessive, sia per le loro dimensioni che per quantità. Le più vistose sono quelle realizzate sulle cosce che però ben si sposano con il nuovo stile del modello.

Il Mazinkaiser è realizzato con parti in metallo, soprattutto per il frame interno, e plastica per l'armatura esterna. L'unica sezione del corpo puramente realizzata in die-cast è la parte superiore del busto. Molte delle articolazioni sono invece realizzate con gli ormai famosi ratchet joints di casa Blitzway, parliamo ovviamente di snodi a scatto di cui il sottoscritto è sostenitore accanito. Poche quelle con movimento a frizione, le troviamo per la testa ed il collo, per gli avambracci ed i polsi e per la rotazione dei femori e dei piedi. Il modello risulta avere una buona mobilità che gli permette di realizzare bellissime pose action senza particolari problemi. Ci sono però alcuni aspetti che non sono proprio ben riusciti e che vanno un po' a stonare con la qualità della realizzazione. Il movimento delle spalle avanti\indietro è molto esiguo impedendo di fatto alle braccia di essere portate in avanti in modo soddisfacente. Le sezioni a punta sopra le spalle, quelle da dove “fuoriescono” le spade, hanno movimento indipendente e di conseguenza vanno adattate ogni volta alla posizione del braccio. Possono ruotare sul proprio asse per essere posizionate più avanti o più indietro rispetto a quello della spalla, qui sarà solamente il nostro gusto estetico a decidere su come movimentare queste due parti. L'inclinazione del busto si può realizzare, ma per farlo bisogna aprire il pannello frontale dove si va ad inserire il Gigant Missile, una soluzione questa davvero antiestetica. Qui bisogna davvero prestare attenzione perché non aprire il pannello potrebbe seriamente compromettere la verniciatura della sezione addominale! Un ultimo appunto per quello che riguarda la rotazione dei femori sull'asse principale. In questo punto si sente un po' la mancanza dei ratchet joints, questo avrebbe dato più stabilità a tutta la gamba, sopratutto nella realizzazione di pose molto dinamiche perché il peso della parte superiore tende, a volte, a far cedere queste articolazioni che risultano essere davvero poco rigide a livello di resistenza. Per il resto il modello si attesta sui classici canoni delle odierne produzioni fondendo bellezza estetica unitamente ad una qualità realizzativa notevole. Anche nel Kaiser Carbotix non mancano gli effetti luminosi, abbiamo luci per gli occhi e per il fregio centrale del petto. Un po' discutibile la scelta di far accendere contemporaneamente le parti, ma soprattutto quella di non realizzare un effetto luminoso per le piastre pettorali! Alla pressione del tasto dietro alla schiena del modello, sede anche del vano batterie (3 LR41), si accendono le sezioni appena descritte. Impeccabile la verniciatura riprodotta con un mix di tonalità lucide e satinate, queste soprattutto per le aree grige come femori, bicipiti e testa.

Il parco accessori offre un bellissimo Kaiser Scrander, le 3 spade (2 Kaiser Blades e la Final Kaiser Blade), il Gigant Missile, 4 paia di mani intercambiabili, una anche con falangi articolate. Blitzway ha inserito anche delle effect parts per abbellire ulteriormente il Mazinkaiser. Quattro per i pugni turbo suddivise in effetti lancio ed effetti rotazione, nelle istruzioni sono ben specificate le sedi per il fissaggio di questi accessori. La realizzazione comprende anche gli effetti per simulare l'estrazione delle varie spade, una per il petto e le altre due per le spalle. Per inserire queste parti bisogna rimuovere il fregio centrale sul petto e le parti interne poste sulle punte delle spalle. Quest'ultima operazione va eseguita con molta attenzione perché il perno di fissaggio alla sede è molto sottile ed in plastica. Sinceramente avrei optato per una soluzione magnetica come quella utilizzata da Sky X Studio, sicuramente più comoda e sicura. L'ultimo effetto è dedicato al Gigant Missile, abbiamo una simpatica nuvoletta grigio/bianca che simula il lancio del missile. Viene fissata molto semplicemente al foro che troviamo dietro allo sportellino sul corpo del modello. Blitzway ha inserito anche un piccolo cacciavite per la rimozione del pannello batterie.

Bellissima la realizzazione del Kaiser Scrander che raggiunge la massima apertura di ben 43 cm! La rivisitazione estetica è meravigliosa e impreziosita da sezioni mobili a scatto, questo per garantire sempre una perfetta posa delle ali. Gli abbinamenti dei colori valorizzano ancor di più lo Scrander, due tonalità differenti di rosso con inserti oro e grigio, si amalgamano perfettamente e rendono obbligatoria l'esposizione di questo accessorio! Risulta davvero quasi impossibile lasciarlo nella confezione, unito al Mazinkaiser è uno spettacolo meraviglioso! Come abbiamo detto ci sono diverse parti mobili, queste sezioni non solo garantiscono affidabilità, ma offrono al collezionista differenti modalità di esposizione per adattarsi anche allo spazio disponibile. Possiamo davvero posizionare le ali a nostro piacimento ed ottenere delle pose davvero molto belle e coreografiche. L'innesto, anche questo a scatto, fuoriesce della parte bassa centrale e si fissa molto semplicemente alla sede sulla schiena del modello. Il peso non sbilancia il Kaiser che mantiene sempre molto saldamente la posizione scelta, qui davvero è stato svolto un lavoro notevole. Nel servizio fotografico abbiamo messo in evidenza tutti i possibili movimenti del Kaiser Scrander. Ma non finisce qui perché questo accessorio è compatibile con il bellissimo Boss Borot uscito in precedenza. Il simpatico robot, grazie anche ad alcuni accessori presenti nella confezione, può imitare il Mazinger Z. L'impiego del Kaiser Scrander gli permette di completare la sua imitazione, davvero un bel tocco di classe.

Per completare la dotazione accessori Blitzway ha realizzato una stupenda base diorama raffigurante il Generale Nero (Great General of Darkness). La basetta è composta da 5 elementi, alcuni addirittura con fissaggio magnetico. Una volta assemblata otteniamo una figura a mezzobusto del Generale semi distrutto. L'ispirazione per questa base diorama arriva chiaramente dal cortometraggio Mazinkaiser Vs Great General of Darkness, dove nello scontro finale Koji Kabuto distrugge il perfido Generale delle Tenebre. La basetta non è grandissima, è realizzata in color grigio opaco e rosso. Il corpo è scolpito con crepe e rotture, la testa è reclinata all'indietro ed il volto sul petto ha la bocca aperta. Alla base sono state realizzate le viscere che fuoriescono dal corpo e all'interno delle ferite si possono vedere ben definite le tinte di rosso sangue! Sul corpo del Generale ci sono 3 fessure principali dove poter collocare le tre spade del Mazinkaiser, mentre sulla zona centrale sopra al volto pettorale, c'è una scanalatura che permette di appoggiare il piede del modello. Quello che si ottiene è un'esposizione diversa da quella delle canoniche basi espositive, si è voluto creare un qualcosa di veramente particolare ed allo stesso tempo, divertente da realizzare per il collezionista.

Il Mazinkaiser Carbotix è un ottimo prodotto che rispecchia la cura realizzativa che da sempre contraddistingue Blitzway. Alcune soluzioni tecniche, come descritto, non mi sono particolarmente piaciute, ma in definitiva non intaccano gravemente la realizzazione del modello. Il Mazinkaiser Carbotix è, ad oggi, il più imponente per questa tipologia di prodotti, la sua stazza gli consente di essere esposto anche accanto ai grandi DX Bandai. Vi assicuro che, insieme al Great Mazinger ed al Mazinger Z, con scrander compresi, il colpo d'occhio è spettacolare! Peccato che il prezzo a cui viene venduto non lo renda molto appetibile e, considerando anche altre rappresentazioni del personaggio presenti sul mercato, il suo acquisto è probabilmente indicato ai collezionisti che amano in modo particolare questo robottone.

Come sempre il mio ringraziamento speciale va a tutto lo staff di Metalrobot.it per il grande supporto e disponibilità.  

 

GALLERIA FOTOGRAFICA MAZINKAIER CARBOTIX 

 


 

domenica 27 luglio 2025

ALTEISEN SRW OG MORTAL MIND CCS

NOME DEL MODELLO: ALTEISEN 

PRODUTTORE: CCS

ANNO DI RILASCIO: 2025

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 36.000

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ESTETICA: 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 7

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 10

CONFEZIONE/DIMENSIONI: 53 x 41 x 14 cm

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PRO

robusto e pesante

posabilità fantastica

colorazione top

nuovo sistema di bloccaggio dello stand

CONTRO

  tipologia di libretto istruzioni da aggiornare

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Torna CCS con il suo nuovissimo modello e, come sempre, dimostra di essere al top nel settore delle riproduzioni robotiche da collezione. Il mecha che ci propone la casa asiatica è tratto, ancora una volta, dalla fortunata e famosa saga di videogiochi Super Robot Wars Original Generation. Per la serie Mortal Mind, vi presentiamo il possente Alteisen.

Il packaging è l’ormai classico brown box in cartone con copertina interna illustrata. Il retro propone sempre un’immagine del mecha in stile disegno in bianco e nero, sempre molto bella da vedere. La confezione contiene un contenitore in polistirolo e tre blister in plastica con accessori e basetta. A corredo della dotazione il classicissimo opuscolo delle istruzioni in bianco e nero.

Peso massimo

Quando si solleva il box in polistirolo, l’Alteisen CCS ci fa sentire immediatamente il suo grande peso che, complice il montaggio di alcune parti del corpo, sale ulteriormente! Dentro alla confezione il modello è spoglio di testa, spalle, avambracci, mani e dei gonnellini intorno al bacino. Possiamo così notare la grande quantità di metallo di cui è composto il mecha, in pratica tutto il suo scheletro è un blocco di zama! Così in versione “naked” già raggiunge 1,5 kg, applicando le varie parti sopracitate arriviamo al peso record di ben 2,1 kg per un’altezza di 28 cm! Indubbiamente è il modello Mortal Mind più pesante in assoluto prodotto fino ad ora. Se pensavate che il Gunbuster fosse un peso massimo, con l’Alteisen dovrete ricredervi! Il fattore della pesantezza ha ovviamente un ruolo importantissimo nella gestione del modello, ma non solo, tutta questa massa di metallo si addice perfettamente al design massiccio del robot. CCS vuole trasmettere, con questa sua nuova realizzazione, un senso di potenza e stabilità di livello superiore…..possiamo anticiparvi che lo scopo è stato perfettamente raggiunto!

Assemblaggio

Per assemblare le varie parti che vanno a completare l’Alteisen bisogna rispettare una determinata sequenza, questo per non trovarsi poi in difficoltà nel dover inserire determinate parti. Partiamo con la testa che va spinta semplicemente sul perno del collo, poi è il turno dei due fianchetti al bacino, si bloccano e si fanno andare all’indietro. Ora è il momento di far ruotare di 360 gradi il busto ed inserire il gonnellino frontale, fatto questo si riporta il busto nella posizione di partenza. Adesso si procede con il pannello più grande sul retro che viene semplicemente fissato sulla sede a scorrimento, ovviamente, prima di compiere questa operazione, bisogna riportare i fianchetti in posizione normale. Passiamo adesso al back pack con i reattori, basta semplicemente spingere il perno nell’apposita sede dietro alla schiena. Ora è il turno dei due avambracci, qui l’operazione è davvero semplicissima, vanno fissati al perno delle braccia per poi passare al montaggio delle due mani, uniche nella dotazione accessori e con dita articolate. Eccoci alla parte finale dedicata alle due grandi spalle. Per il corretto posizionamento bisogna alzare il supporto in metallo sul frame, premere l’apposita sezione sulla spalla e procedere al bloccaggio ed al posizionamento finale. Finalmente abbiamo il nostro Alteisen Mortal Mind completo e pronto all’azione. Ci troviamo davanti ad un modello davvero massiccio e ben proporzionato e, come dicevo all’inizio, con un’estetica che trasmette potenza pura. Impossibile non notare la splendida cura che CCS ha usato per realizzare ogni minimo dettaglio, ci sono piccole scritte, pannellature e numerosissimi dettagli sapientemente realizzati. Durante le fasi di montaggio si possono ammirare, ad esempio, tutti i particolari interni delle varie sezioni dei gonnellini, un lavoro davvero incredibile per dovizia e precisione realizzato in punti che, in molti casi, rimangono nascosti alla vista.

Articolazioni e posabilità top

Ruolo fondamentale lo svolgono le articolazioni, la mobilità, ma soprattutto la tenuta e la stabilità, fattori determinanti nella realizzazione di un modello di questo genere. Visto il suo peso CCS ha studiato articolazioni a doc in grado di assicurare tutti i fattori appena citati. L’Alteisen Mortal Mind è dotato di snodi molto potenti e resistenti realizzati con il metodo ad attrito. La loro resistenza alle sollecitazioni, ma soprattutto al peso, è davvero qualcosa di eccezionale. Muovere questo bestione di oltre 2 kg risulta molto semplice e divertente, ma richiede anche con un piccolo sforzo per raggiungere la posa desiderata. Nelle gambe troviamo la maggior resistenza articolare ed anche la maggior concentrazione di peso del frame interno. Questo mix permette quindi al modello di essere messo in pose action davvero estreme, anche con divaricazione delle gambe elevata, complice l’inclinazione esagerata delle caviglie! Tutto è stato studiato nei minimi particolari per far raggiungere all’Alteisen un elevata posabilità in ogni sua parte del corpo. La testa ha due grandi antenne laterali che, in alcuni casi, possono andare a toccare la parte interna delle spalle. CCS ha però realizzato un movimento separato per le grandi spalle che consentono a queste due parti di essere alzate ed inclinate verso l’esterno. Ma non finisce qui perché tutta l’articolazione del braccio si allunga andando ad aumentare la distanza dal busto. Tutto questo permette alla testa di essere liberamente posizionata evitando collisioni con le spalle. Il collo è poi dotato di un doppio movimento che permette alla testa di scendere e salire in altezza ed anche di potersi inclinare molto lateralmente e posteriormente. Le braccia ruotano completamente a 360 gradi ed oltre ai movimenti descritti poco sopra, possono essere piegate avanti/indietro verso il busto. Le braccia ed anche gli avambracci, ruotano sul proprio asse e, questi ultimi, si piegano completamente verso i bicipiti. Le mani hanno, come già detto in precedenza, le dita articolate ed il polso mobile per essere posizionate con inclinazioni differenti. Anche il busto del modello realizza movimenti in ogni direzione, ruota, si piega avanti/indietro e s’inclina a destra e sinistra. Tutto sempre con molta semplicità ed un’ottima resistenza. Insomma, anche questo nuovo Mortal Mind raggiunge livelli di posabilità eccezionali nonostante il suo design massiccio ed a tratti “ingombrante”. I 2,1 kg, come dicevo all’inizio, giocano un ruolo importantissimo per tenuta e stabilità del modello e dimostrano il sapiente studio da parte di CCS nella distribuzione dei pesi e dei materiali usati nelle varie sezioni del mecha.

Cromaticità e dettagli

La colorazione scelta da CCS è quella rosso scuro accompagnata da sezioni bianche, grigie, arancioni e grigio antracite. La realizzazione è come sempre impeccabile senza la minima imperfezione. Le tonalità della verniciatura sono sostanzialmente due, lucida per tutta la parte rossa ed opaca per gli altri colori. Questa differenza esalta moltissimo l’estetica del modello e, contemporaneamente, fa risaltare tutte le sezioni opache. Si crea quindi uno stacco cromatico perfetto che sapientemente spezza, nei punti giusti, quelle rosso lucido. L’Alteisen Mortal Mind è ulteriormente abbellito da numerosi particolari, molti anche di piccole dimensioni. Osservando il modello da vicino si notano scritte, simboli, piccole parti trasparenti, pannellature e dettagli incredibili! Guardate ad esempio il dettaglio della sezione interna del collo, le piccole diciture sparse sul corpo ed anche tutti i pannelli sagomati di cui è dotato il mecha. Non c’è una di queste parti che non sia curata e perfettamente verniciata, è possibile addirittura leggere i nomi delle due armi integrate sugli avambracci!

Accessori – funzionalità e led

La dotazione accessori dell’Altaisen non è molto ampia, CCS si è limitata alla realizzazione di ciò che la controparte del videogioco mostra nelle varie scene di combattimento. Come potete vedere dalla foto dedicata, abbiamo diverse effect parts a corredo del modello e la classica basetta espositiva, qui con una gradita innovazione nella sezione del supporto mobile. La parte più cospicua degli effetti è sicuramente quella dedicata alle Square Claymore che vengono lanciate dalle spalle del mecha. Nella confezione troviamo i due supporti forati dove vanno inseriti gli effetti. Ne abbiamo di 3 differenti lunghezze ( A-B-C) e li possiamo fissare a nostro piacimento in ogni posizione. Questo ci consente di realizzare esposizioni differenti che simulano il lancio. Una volta realizzata la scelta si passa al fissaggio degli effetti alle spalle dell’Alteisen. Premendo l’apposito pulsante integrato sulla struttura della spalla stessa, si apre a scatto il vano e, questo manualmente, si procede con l’apertura dei due pannelli interni. Ora è possibile agganciare gli effetti delle Square Claymore e realizzare la nostra action pose preferita. Le prossime effect parts sono quelle dedicate al Revolving Stake, una delle due armi integrate sugli avambracci dell’Alteisen e, più precisamente, su quello destro. Il Revolving Stake è a tutti gli effetti un revolver a tamburo con tanto di cartucce per ricaricarlo. A differenza della classica pistola, la parte terminale dell’arma non è la canna dove fuoriesce il proiettile, ma una punta metallica che si allunga perforando oggetti e nemici vari, un’arma davvero pittoresca direi. CCS ha realizzato il Revolving Stake perfettamente funzionante, con tamburo rotante ed estraibile, dotato di 6 cartucce per caricarlo. Il cane del revolver funziona realmente e, tramite la pressione del tasto apposito posto sulla struttura dell’arma, si abbassa per far scattare in avanti la punta terminale simulando così il colpo che si vede nel videogioco! Piccola parentesi tecnica…..per chi non lo sapesse, il cane del revolver a tamburo è una leva che, una volta azionata dal grilletto e colpendo il percussore, innesca lo sparo. Adesso entrano in gioco le due effect parts dedicate e volte a simulare l’effetto del colpo effettuato dall’arma. Sono due parti realizzate in PVC morbido da fissare alla punta del Revolving Stake. E’ possibile simulare anche una seconda tipologia di effetto andando a girare nel senso opposto l’effetto più piccolo ed applicando la mini punta inserita nella confezione. Per realizzare questo effetto perforante dobbiamo però munirci di una piccola parte biadesiva (specificato chiaramente sulle istruzioni) da posizionare tra i due effetti o tra l’oggetto che vogliamo immaginariamente perforare. La vittima sacrificale scelta per il servizio fotografico è un “povero” Gundam in scala ridotta. L’avambraccio sinistro ospita invece un machine cannonon a tre canne. Questo armamento non è stato dotato di nessun effetto, ma ha una sezione mobile che ne consente una minima visione di alcuni dettagli interni. L’ultima effect part in dotazione è dedicata al corno posto sulla fronte dell’Alteisen denominato Heat Horn. Con quest’arma l’Alteisen si scaglia contro il nemico perforandolo con il suo corno incandescente! Per replicare questo colpo sul modello CCS, bisogna staccare il corno normale ed inserire quello ad effetto. Qui entrano anche in gioco le uniche parti illuminate del modello, occhi e luce della fronte. La batteria di alimentazione è già presente nella confezione all’interno di un apposito sacchettino protettivo. Va inserita nel circuito all’interno della testa a cui si ha accesso sollevando la copertura superiore fissata magneticamente. Direttamente sul circuito troviamo anche il tasto per l’accensione, prima pressione per accendere gli occhi, seconda per la luce rossa del Heat Horn e terza per spegnere il tutto. Se per caso ci si dimentica di spegnere il circuito, dopo 5 minuti di funzionamento, tutto si spegnerà automaticamente. Dobbiamo però sottolineare che la luce dell’effetto Heat Horn non è particolarmente intensa, in pratica viene solamente illuminata la parte iniziale dell’effetto. Il nuovo arrivato Mortal Mind porta con se anche diverse parti mobili della sua corazza esterna. Abbiamo due pannelli apribili posti sui polpacci, possiamo inclinare la sezione terminale del gonnellino posteriore e vedere i reattori salire per mostrarsi meglio. Il back pack è dotato di tasti per far cambiare posizione ai 4 reattori ed ancora troviamo due pannelli nella parte terminale delle spalle che, muovendosi in avanti, concedono al braccio un’escursione più ampia. Per finire le punte mobili poste dietro alle grandi spalle, oltre a muoversi indipendentemente l’una dall’altra, sono ulteriormente dotate di pannelli orientabili. Insomma, anche questa volta CCS non ha lesinato, ma non l’ha mai fatto, sulla cura realizzativa di ogni parte del nuovo Alteisen.

Eccoci all’ultimo elemento della dotazione accessori, la classica base espositiva a cui CCS ci ha ormai abituati. Forma e colorazione sono le medesime, colore nero lucido con nomenclatura in tonalità oro e sagoma rettangolare ad angoli smussati. CCS ha però apportato alcune modifiche al supporto ed al suo bloccaggio. La parte che viene agganciata alla basetta è tutta di nuova concezione con un sistema d’inclinazione molto più pratico ed efficiente. Anche la forma è completamente cambiata, abbiamo ora un braccio mobile che, grazie ad una articolazione a scatto, ci permette di far scendere e salire in 4 posizioni differenti il braccio di supporto. Anche per il vano che accoglie le 2 aste metalliche, è stata realizzata un’apposita sede che è parte integrante del nuovo design del supporto. Anche il fissaggio alla base avviene in modalità un po’ diversa dal solito, possiamo far ruotare i due dischi nella parte sottostante usando il connettore che viene posizionato al bacino del modello per la connessione delle aste metalliche. Questa nuova soluzione risulta essere molto più pratica e veloce rispetto alla vecchia che avveniva usando le mani. Come ultima novità bisogna segnalare anche la presenza di due scanalature ricavate sotto alla base espositiva. Queste nuove sezioni servono a contenere le due aste metalliche del supporto quando non vengono utilizzate. Il nuovissimo sistema dimostra tutta la sua efficienza sostenendo senza problemi il grande peso dell’Alteisen, soprattutto nella massima inclinazione possibile. Il modello rimane sempre stabile e bilanciato permettendoci un’esposizione sicura anche in posizioni molto dinamiche verso il basso!

Conclusioni ed aspettative future

La realizzazione dell’Alteisen poteva sembrare piuttosto semplice, ma in realtà nascondeva alcune insidie da superare dovute alla sua estetica piuttosto ingombrante. Il lavoro svolto da CCS sul fronte della mobilità del modello è davvero da applausi. Riuscire a dare dinamicità nei movimenti a questo colosso di oltre 2 kg, soprattutto nella sezione delle spalle, sottolinea la grande competenza raggiunta dal team di sviluppo della casa produttrice. Quello che sempre mi stupisce è la costante ed enorme qualità realizzativa di questi prodotti che, a differenza di altre aziende, continuano a mantenere un rapporto qualità/prezzo davvero importante e di ottimo livello. Personalmente riconosco a CCS l’incredibile capacità di farmi innamorare di mecha che, potenzialmente, non mi sono mai interessati o piaciuti e non è cosa da poco! Chiaramente questo Alteisen non potrà interessare a tutti i collezionisti, ma è impossibile non riconoscere la bontà del lavoro di realizzazione svolto da questa grande azienda. Il livello sale costantemente ad ogni uscita ed anche questa volta ci è stata dimostrata la volontà di migliorare anche negli aspetti all’apparenza meno importanti della produzione. Il futuro di CCS è già tracciato, è imminente l’uscita della nuova versione del Gurren Lagann denominata 2.0, particolarmente attesa per conoscere le differenze realizzative e per chi, come il sottoscritto, ha saltato la prima uscita. E’ stato mostrato recentemente il modello finale dell’Ultimate Dancouga che, sempre per la serie Mortal Mind, debutterà nel mese di settembre. Gli annunci non sono terminati perché è stata anche mostrata la sagoma oscurata del prototipo dell’Eva 02, sempre in versione ANIMA. Le nostre aspettative salgono ulteriormente aspettando nuove news sulle altre serie in produzione di CCS, soprattutto per il trio Getter che sarà il capostipite di una nuovissima serie curata da un mecha designer d’eccezione!  

Ringraziamo sempre moltissimo CCS per la collaborazione e per averci fornito il modello per la nostra recensione! Personalmente il mio immenso grazie a Giustino ed a tutti i suoi collaboratori per il grande supporto!

 

GALLERIA FOTOGRAFICA ALTEISEN SRW OG MORTAL MIND 

 


 

 

domenica 15 giugno 2025

GOSHOGUN NOBLE CLASS - MOSHOW TOYS

NOME DEL MODELLO: GOSHOGUN NOBLE CLASS

PRODUTTORE: MOSHOW TOYS

ANNO DI RILASCIO: 2025

PREZZO DI LISTINO IN YEN: 29.000

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ESTETICA: 10

COLORAZIONE/VERNICIATURA: 10

ACCESSORI: 9

ARTICOLAZIONI/POSABILITA': 10

CONFEZIONE/DIMENSIONI: 40 x 30 c 15 cm

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PRO

nuovo design eccezionale

colorazione opaca fantastica

posabilità top

basetta magnetica

led multifunzione

CONTRO

try three un po' sotto tono

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Nel corso degli anni abbiamo visto alcune case produttrici riprodurre mecha, più o meno conosciuti, con rivisitazioni estetiche. Facendo un salto indietro nel tempo non possiamo dimenticare i modelli di casa Fewture firmati dal grande e, purtroppo scomparso, Taku Sato. I suoi design alternativi hanno fatto “scuola” dando il via a tutta una serie di riproduzioni con uno stile più accattivante e, se così possiamo dire, più moderno. Ovviamente questi re-design possono piacere o non piacere, ma è innegabile che alcuni siano davvero spettacolari. Da questo  pensiero parte la recensione del mio primo prodotto targato Moshow Toys, casa di produzione asiatica a cui non mi ero mai avvicinato, ma che ho sempre seguito con curiosità. Il mecha protagonista di questo articolo, riprodotto con tanto di licenza ufficiale, è una nuova interpretazione del Goshogun, da noi conosciuto come Gotriniton.

La presentazione grafica della confezione mette già in risalto il nuovo stile del personaggio. Una grande immagine occupa tutto il frontale, sul retro invece abbiamo diverse immagini che mettono in risalto alcuni particolari del modello e del suo piccolo compagno Try Three. All’interno due grandi blister in plastica trasparente accolgono i due robot, tutta la serie di armi ed accessori a disposizione ed un bellissimo e dettagliatissimo libretto istruzioni. La confezione non è gigantesca, anzi, risulta essere contenuta nelle dimensioni e, cosa non di poco conto, realizzata con materiale di buon spessore.

Il Goshogun è protetto dai classici veli trasparenti e, questo nei punti più a rischio sfregamento, anche da appositi inserti in gommapiuma. Questo aspetto già denota un grande senso di cura nella fase dell’imballaggio del prodotto, riducendo praticamente al minimo il rischio di danneggiamento durante le fasi del trasporto. Il piccolo Try Three invece è inserito in un apposito spazio a fianco del mecha principale. Il primo contatto con il Goshogun mi ha davvero lasciato estasiato. Il nuovo design è stratosferico e colmo di dettagli incredibili. L’altezza è di ben 30 cm per un peso di tutto rispetto che arriva a toccare 1,2 kg. Anche il Try Three si difende bene con un tratto chiaramente simile al fratello maggiore, misura 8 cm di altezza per un peso di circa 18 grammi. E’ scomponibile nelle 3 navicelle ( King Arrow – Jack Knight – Queen Rose)  che possono essere inserite all’interno del Goshogun. Le soluzioni tecniche per la mobilità del modello sono tutte ben studiate ed in linea con la maggior parte delle produzioni attuali. Le articolazioni sono tutte concepite con movimento ad attrito e, cosa fondamentale, godono di una ottima resistenza e rigidità. Moshow ha raggiunto un ottimo compromesso facendo si che tutti i movimenti risultino fluidi e mai difficoltosi da realizzare. Nel servizio fotografico ho cercato di mettere in evidenza le diverse peculiarità di cui dispone il Goshogun, soluzioni che davvero fanno la differenza e che elevano la valutazione finale del prodotto.

La grande libertà di movimento della testa con il collo che si alza e si abbassa a scatto per concedere un più ampio raggio di azione. I grandi copri spalla hanno un perno snodato che consente il movimento svincolato dalle braccia, questo per essere adattati alla posa scelta. Rotazione delle braccia a 360 gradi, parte dell’avambraccio dotato di scudo con rotazione propria e polso snodato per una grande varietà di posizionamenti ottenibili. Il busto ruota e si piega in qualsiasi direzione con un piccolo particolare per ottenere la massima inclinazione in avanti. Bisogna sollevare la parte terminale rossa posta alla base del petto, dettaglio questo ben evidenziato sul manuale istruzioni. Anche sul bacino è stato fatto un grandissimo lavoro, tutti i panelli si sollevano e si adattano alla posizione delle gambe andando così ad evitare vuoti visivi antiestetici. Particolare davvero eccezionale è la realizzazione della pannellatura frontale che, oltre alle soluzioni appena citate, può svincolarsi ed essere orientata in tutte le direzioni! La trovo una soluzione davvero fantastica! Le gambe, con la loro grande mobilità, rendono il modello di casa Moshow davvero incredibile. Grandissima apertura laterale, ampio movimento avanti/indietro e, ma non poteva essere da meno, una bellissima articolazione delle ginocchia che consente il massimo piegamento possibile. Qui troviamo una soluzione già adottata da altre case produttrici, piegando le ginocchia vediamo i pannelli del femore scendere e mostrare i dettagli interni. Articolazioni delle caviglie e piedi agiscono con grandissima efficacia per garantire sempre un sicuro appoggio a terra, soprattutto nelle pose estreme. Vi assicuro che questo Goshogun ne può realizzare davvero molte con moltissima semplicità. Particolare ben studiato riguarda la sezione laterale bassa accanto ai piedi. Qui abbiamo 4 pannelli che si aprono e permettono la massima inclinazione delle caviglie, ma non finisce qui, è possibile anche ruotate tutta l’articolazione. I piedi poi godono di tre punti snodati che vanno ancor di più ad aumentare il grado complessivo di posabilità del modello. Insomma, possiamo veramente divertirci nel realizzare action pose estreme, cosa sicuramente molto apprezzata dagli amanti del “posing”.

La colorazione realizzata da Moshow è un altro punto di forza della produzione. I colori sono opachi con una stesura sulle parti perfetta, non esiste la minima imperfezione! Il tutto poi è impreziosito da innumerevoli dettagli e piccole scritte sparse su tutto il corpo, ma senza mai esagerare. Troviamo pannellature, incisioni e micro dettagli anche all’interno delle varie sezioni apribili, nei vani di aggancio delle navicelle e perfino sotto le piante dei piedi. Un lavoro veramente sontuoso che potenzia notevolmente tutto il lato estetico del Goshogun…..ma com’è veramente il nuovo design concepito da Moshow?

La “trasformazione” estetica del mecha ha eliminato completamente le parti piatte del design originale. Tutto il corpo è stato ripensato inserendo spigolosità praticamente in ogni parte del modello. Partendo dalla testa fino ad arrivare alle parti terminali dei piedi, il nuovo look del Goshogun Moshow è un tripudio di sagome irregolari, nuove forme e piccoli dettagli sapientemente realizzati che donano un senso di muscolarità al modello. Volendo fare un paragone, possiamo confrontarlo con l’ottimo Goshogun di Pose Plus per notare tutto quello che ho appena descritto. Nel prodotto Moshow Toys traspare la ricerca di un nuovo ed intrigante stile senza che questo vada a trascurare le funzionalità classiche del personaggio.

Passiamo ora al piccolo Try Three, mecha di supporto ottenuto dall’unione dei tre jet King Arrow, Jack Knight e Queen Rose. Come detto all’inizio, il piccolo robottino è già assemblato dentro alla confezione. Le sue piccole dimensioni non hanno impedito la realizzazione di articolazioni in grado di donargli un’ampia gamma di movimenti. Il Try Three può addirittura ruotare ed inclinare il busto, ruotare le gambe, inclinare le caviglie e muovere a 360 gradi le braccia. Le sue articolazioni sono ad attrito, qui però in alcuni punti ho riscontrato una minor rigidità che compromette un po’ la stabilità generale. Considerando anche il peso davvero esiguo, risulta a volte difficile stabilizzare il piccolo mecha in determinate pose dinamiche. L’estetica e la colorazione sono in linea con la qualità realizzativa del Goshogun riprendendone ovviamente forme e tonalità. E’ costruito completamente con parti in plastica di ottima qualità con piccoli perni in metallo ad unire le varie articolazioni.

La scomposizione nei tre jet è operazione piuttosto semplice, ma richiede comunque l’uso del manuale istruzioni che, oltre a questo, guida l’utente nelle varie fasi di realizzazione delle tre configurazioni finali. Jack Knight e Queen Rose non necessitano di parti aggiuntive, mentre per completare King Arrow bisogna inserire la piccola parte dei reattori realizzata appositamente. Nella confezione troviamo 5 effect parts da inserire sui 3 jet che vanno a simulare la scia di fuoco dei reattori posteriori, una piacevole aggiunta direi. Oltre a questo possiamo esporre in fase di volo i 3 velivoli usando 3 piccoli stand espositivi, compresi nella dotazione accessori, dotati anche di braccio snodato in diversi punti. Possiamo anche usarne uno per esporre il Try Three in sospensione. Come avviene nella serie animata i 3 jet si possono agganciare al Goshogun. I vani di aggancio si aprono per accogliere le navicelle ed anche per questa fase bisogna consultare l’apposita sezione del libretto istruzioni. King Arrow e Queen Rose si bloccano automaticamente una volta inseriti negli alloggiamenti, mentre per fissare il Jack Knight è stato necessario creare un piccolo accessorio per rendere stabile la sua posizione all’interno della sede di aggancio. Da notare la cura realizzativa posta negli interni delle tre sezioni, dentro al petto ed all’interno delle due gambe. Possiamo notare piccoli dettagli e pannellature perfettamente colorate e addirittura, questo nei vani delle gambe, il simbolo ad X inciso sulla parete frontale!

L’illuminazione è ormai diventata una regola fissa per le recenti produzioni del settore ed anche il modello Moshow ne è provvisto. Abbiamo luci a led per gli occhi, pettorale, back pack e bazooka. L’attivazione è con tocco magnetico e nella confezione troviamo un apposito accessorio dedicato a questo scopo. E’ un semplice quadratino di plastica con un magnete all’interno ed è abbellito con il logo di casa Moshow. Le parti dotate di led riproducono diversi tipi di effetti visivi che cambiano ad ogni tocco del magnete, ovviamente l’ultimo è sempre riservato allo spegnimento del circuito. Le batterie che alimentano i sistemi d’illuminazione solo le ormai classiche a bottone, ne servono 2 di tipo AG1 per la testa, 3 di tipo AG13 per il pettorale, 2 di tipo AG13 per il back pack e 2 per il bazooka. Nella confezione è presente un piccolo cacciavite per l’apertura dei vani batterie. Gli effetti riproducibili sono diversi e, come detto poco fa, si alternano ad ogni tocco. Due per gli occhi, accensione con luce fissa e luce con aumento graduale d’intensità. 4 per il back pack con il Go Flasher, intermittenza delle luci con reattori fissi, rotazione delle luci con reattori fissi, cambio intensità e luce fissa in ogni sezione. Passiamo al pettorale con l’illuminazione posta nel grande simbolo ad x, anche qui abbiamo la riproduzione di 4 effetti differenti. Nel primo il fregio s’illumina gradualmente, nel secondo abbiamo la luce ad intermittenza, nel terzo cambio d’intensità graduale e nell’ultimo illuminazione fissa. Per il Bazooka gli effetti sono identici alla sequenza degli occhi, quindi luce fissa e luce con intensità graduale. Gli accessi ai vani batterie sono ben specificati nel libretto istruzioni e sono davvero semplici da gestire, bisogna solamente usare un po’ di attenzione per quello all’interno della testa perché è di piccole dimensioni. Per quanto belli e coreografici, io non li amo particolarmente perché il loro utilizzo è effettivamente limitato al primo contatto con il modello e consumano molto velocemente le batterie. Come scritto in altre recensioni, avrebbe molto più senso concepire un sistema d’illuminazione con alimentazione e ricarica tramite presa USBC, cosa peraltro già vista su alcune realizzazioni del settore.

Armamenti ed accessori ci riservano alcune gradite sorprese che vanno sicuramente ad aumentare il valore della produzione. Le armi sono chiaramente ridisegnate per essere compatibili al nuovo design del Goshogun. Troviamo la spada Go Saber, la scure Go Stick e lo Space Bazooka. La spada presenta la classica lama con tridente finale, un elsa più larga e lavorata. La nuova sagomatura dona più tridimensionalità alla nuova Go Saber e, complice la colorazione opaca, la rende visivamente molto bella da guardare. La grande scure si compone unendo l’asta in metallo alla testa con le due lame. Anche per la Go Stick lo stile è ancor di più un richiamo a quello del modello con una grande x posta nel centro. E’ anche possibile allargare le due lame tirandole verso l’esterno e, contemporaneamente, vedremo la punta salire verso l’alto. Per lo Space Bazooka Moshow ha realizzato un qualcosa di davvero particolare. Oltre alla già descritta illuminazione, ha concepito il caricatore realmente funzionante con proiettili in metallo. Una volta inseriti all’interno e posizionato il tutto nell’apposita sede sull’arma, possiamo realmente scarrellare e vedere la fuoriuscita del bossolo lateralmente. Da notare anche la minuziosa rifinitura dei singoli proiettili e di tutte le parti mobili dello Space Bazooka che, ancora una volta, denotano e sottolineano la grande cura riposta in questa realizzazione. A corredo delle tre armi ovviamente non mancano tutta una serie di mani alternative, alcune per l’impugnatura delle armi stesse, ed altre riservate alle posizioni più dinamiche. Di nuova concezione il sistema di aggancio, invece del classico perno, abbiamo un vero e proprio gancio che va a bloccare le varie mani, ognuna provvista di asta per la connessione. I vari cambi risultano molto semplici ed al contempo si dimostrano molto solidi e resistenti. Per replicare il Go Flasher abbiamo 5 parti in plastica trasparente di color giallo da inserire nelle apposite fessure concepite sul back pack. Sono ben disegnate e in perfetto stile con il nuovo design, bellissime da vedere anche senza gli effetti luci accesi.

Non manca nella dotazione accessori concepita da Moshow la base espositiva per il Goshogun. Abbiamo un grande quadrato con misure di 28 cm per lato. La base di appoggio è decorata con il fregio pettorale ad x, il nome del personaggio in caratteri giapponesi e la scritta finale Moshow Toys. Nella confezione troviamo anche un’asta di supporto in metallo per sorreggere il modello ed un proprio sostegno dal design molto dettagliato e con forma ad x. Tutta l’area della base espositiva è magnetica e vi possiamo fissare molto saldamente il Goshogun, il Try Three, il sostegno ad x e i 3 piccoli stand, tutti ovviamente dotati di calamite nelle parti di appoggio. Ne troviamo 2 per ogni piede del Goshogun, 1 per il Try Three,  4 per la base ad x e 1 per ogni mini stand. La connessione magnetica è di ottimo livello ed offre una grande resistenza, possiamo tranquillamente appoggiarvi il modello e muoverla senza incappare in cadute o cedimenti, questo ovviamente vale per tutto il resto appena descritto.

Fare la recensione del Goshogun di Moshow Toys è stato uno spasso incredibile. Dall’apertura della confezione fino ad arrivare all’ultima foto scattata, mi ha trasmesso davvero una splendida sensazione di solidità e perfezione. Un prodotto davvero concepito e realizzato con meticolosità sopraffina! La nuova interpretazione estetica è uno spettacolo ed è impreziosita con dettagli davvero incredibili. Ovviamente qui entra in gioco il gusto personale di ogni collezionista che può anche non apprezzare il new design del mecha, ma è innegabile che la realizzazione di questo prodotto sia davvero esaltante. Credo di non esagerare nell’affermare che il Goshogun Moshow Toys sia uno dei modelli che rasenta la perfezione e vada davvero a soddisfare anche il collezionista più esigente.

Un grandissimo ringraziamento a tutto lo staff di Gokin.it per la collaborazione ed il supporto tecnico.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA GOSHOGUN MOSHOW TOYS