domenica 3 dicembre 2017

GX48 BIG O EXTENSION SET



…..Proseguiamo la nostra analisi dedicata al Gx48 Big O che, come citato nella prima recensione, si occuperà dell’Extension Set rilasciato da Bandai tre mesi dopo l’uscita del modello regolare. Senza perderci in discorsi sul perché e per come la casa giapponese abbia optato per questa scelta, anche se facilmente intuibile, vediamo nel dettaglio tutto ciò che questo corposo extra ci offre.

Come ogni prodotto Tamashii Web Shop, la confezione è protetta dal classico brown box con diciture in caratteri nipponici. All’interno la vera e propria scatola con dimensioni di 33 per 24,5 centimetri di larghezza e con uno spessore di soli 5. Gli art work riprendono ovviamente l’immagine del Big O in varie posizioni, il tutto in tonalità bianco e nero. La trama principale delle immagini è la medesima della confezione dedicata al Gx, sia sul frontale che sul posteriore. All’interno un blister in plastica con diversi sacchettini sigillati, accolgono tutto il contenuto. Come detto nella prima parte, Bandai ha inserito in questo set tutti gli accessori che mancano alla dotazione del modello regolare. Il contenuto quindi si presenta ricco e decisamente di ottima fattura.

Due teste extra, due nuove braccia (O-Thunder Arm), due paia di mani, quattro catene, dodici ancore (Moby Dick Anchor Parts), le effect parts, un display stand, una piccola piattaforma e la mitica macchina di Roger Smith, la Griffon. Tutto questo è accompagnato da un apposito libretto illustrativo che, oltre alle canoniche istruzioni di assemblaggio, offre due sezioni con bellissime immagini a colori prese direttamente dall’anime e con addirittura alcuni bozzetti realizzati per la progettazione di alcune parti presenti. C’è anche un disegno che raffigura l’abitacolo interno dell’automobile.

Le due teste presenti hanno caratteristiche estetiche differenti. La prima con il volto del Big O ad un primo sguardo può sembrare identica a quella già presente sul modello, ma non è così. Osservandole una accanto all’altra, balzano immediatamente all’occhio le differenze. La nuova, oltre ad essere un poco più grande e con l’elmetto stilizzato diversamente, ha il taglio delle labbra e degli occhi cambiati. Anche le due protuberanze laterali, quelle che sembrano grosse viti, sono più allungate, mentre il tratto del volto sembra essere leggermente più spigoloso. In realtà la testa extra del set è quella originale dell'anime, mentre quella che si trova sul Big O è stata modificata per consentire l'apertura del cockpit. La seconda testa invece (Archetype Head) raffigura il volto del mecha senza maschera facciale e coperture varie, mostrando una sorta di scheletro facciale. Da sottolineare l’ottimo lavoro sul dettaglio delle piccole parti, tutte perfettamente visibili. Le due teste si possono alternare semplicemente staccando dal perno quella presente sul modello, un sonoro click sarà segnale di avvenuto e corretto fissaggio.

Vero fulcro di questo Extension Set sono indubbiamente le nuove braccia. Identiche in dimensione alle originali, si differenziano per la possibilità di essere aperte per simulare la sequenza degli spari. Quattro pannelli si aprono mettendo in mostra le parti interne con i cannoni frontali. Le quattro bocche da fuoco possono avanzare grazie alla pressione del pistone posteriore. Una volta fatta questa operazione si fissano le effect parts tramite appositi supporti in plastica agganciati a loro volta all’estremità delle braccia, proprio davanti ai cannoni. Le due coppie di mani vengono utilizzate in modi differenti. Le normali sulle braccia chiuse, mentre le seconde più piccole, vanno utilizzate per consentire il montaggio di tutte le effect parts. Piccolo neo delle O-Thunder Arm è senza dubbio il sistema di aggancio delle mani. A differenza delle braccia normali, il perno di aggancio è mobile e, una volta incastrato nelle sede della mano, va inserito e ruotato nell’incavo sulle braccia. Questo sistema risulta davvero scomodo e fastidioso perché ad ogni movimento il perno si sgancia dalle braccia costringendoci ogni volta a reinserirlo nella sede.

Oltre alle armi da fuoco il Big O possiede anche quelle da lancio, nella dotazione infatti sono state inserite le Moby Dick Anchor Parts che, tramite aggancio alle catene, il possente mecha lancia contro i nemici. Ne abbiamo di tre tipi diversi e possono essere cambiate molto semplicemente tramite aggancio al perno della catena. Oltre al supporto delle Anchor Parts, le quattro catene in dotazione possono essere utilizzate per ancorare il Big O al display stand. Vengono fissate al modello sui lati del gonnellino e successivamente agli angoli della basetta. Questa modalità, oltre ad essere molto accattivante esteticamente, simula il posizionamento del colpo Final Stage, dove appunto il Big O si ancora a terra per sopportare il potente rinculo del cannone pettorale.

Bandai non ha trascurato nulla ed ha inserito anche la macchina Griffon. Come abbiamo visto nella recensione del Gx48, il modello è dotato di vani apribili sulla parte frontale dei piedi. Questi alloggiamenti servono ad accogliere proprio la macchina di Roger Smith, a noi la scelta su quale piede utilizzare anche se nel libretto viene espressamente indicato il vano di sinistra. La piccola vettura è lunga quattro centimetri e, pur essendo di così piccole dimensioni, risulta essere ben curata e con un discreto livello di dettaglio. Ci sono particolari in vista addirittura al di sotto del veicolo. Può essere esposta sullo stand tramite l’apposita piattaforma in dotazione.

L’Extension Set ci “regala” anche un basetta espositiva per mettere in bella mostra tutto il contenuto della confezione. Il nuovo display va ad unirsi a quello del Big O tramite una placca di fissaggio che viene agganciata nella parte sottostante dei due stand. Oltre a questo Bandai ha corredato il tutto con appositi supporti atti a sostenere le  Anchor e le effect parts. Ma non finisce qui, al display del modello possono essere agganciati quattro prolungamenti che servono per il fissaggio delle catene. Il colpo d’occhio che regala l’esposizione completa con il Big O ancorato dalle catene è un qualcosa di veramente eccezionale, un mix fra bellezza estetica e utilità.

Eccoci giunti alla fine del viaggio, questa volta più lungo del solito. Inutile negare che l’operazione commerciale attuata da Bandai all’epoca, provocò davvero molto malcontento fra i collezionisti italiani. Dal 2009 ad oggi però le cose non sono cambiate e questa politica di vendita extra, tramite Tamashii Web Shop, è tutt’oggi pratica comune. Nel caso specifico del Big O, io ho personalmente deciso che valeva la pena fare uno sforzo economico in più vista la bellezza e l’importanza della dotazione Extension Set.

Un ringraziamento particolare all'amico Cristian Giorgi per le traduzioni.